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Post - iaorana

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Ho letto oggi sul Corriere on line una ricerca-statistica-studio, chiamatela come volete sugli utenti dei forum . Ve la copio tanto per scherzarci un po su con un pizzico di autoironia:

"MR. ARRIVO PER PRIMO – E’ il tipico frequentatore che posta sempre per primo il proprio commento. Il primo a lanciare un tema caldo, il primo a rispondere e dire la propria riguardo ogni sorta di tema. Sembra essersi interrogato un po’ su tutto e mostra idee chiare a proposito delle questioni più disparate. Intelligente? Non particolarmente. Ironico? Proprio per nulla. Questa tipologia di frequentatore si distingue soprattutto per una certa puerilità e il suo arrivare per primo ricorda vagamente i tempi della scuola. Vuole dare la propria impronta alle discussioni sul nascere, ma in realtà dimostra di essere molto infantile.

IL PROMOTORE DI SE STESSO – Può essere più o meno abile nell’infilare nei propri messaggi, con apparente non-curanza, riferimenti a se stesso, al proprio operato, alle proprie iniziative. Ma in tutti i casi si tratta di un forumista il cui scopo principale è fondamentalmente auto-promuoversi. Un incorreggibile narciso, che usa i forum semplicemente come vetrina per mostrarsi.

IL PREDICATORE – Lo dice la parola stessa: è la coscienza morale della community. Guida sapientemente i dialoghi online verso le questioni etiche a lui più care. E ne approfitta per elargire lezioni morali un po’ a tutti.

MR. CREDENZIALI – Guarda caso ogni intervento di questo tipo di visitatore è supportato da link, riferimenti, titoli e documenti. Ha bisogno di avvallare le proprie tesi condendole con citazioni altrui. Ogni occasione è buona per citare Wikipedia. In realtà, come chiunque ricorra con troppa facilità alle insegne, è molto insicuro.

L’ANTAGONISTA – Profilo ricorrente tra i forumisti: cerca la dialettica a tutti i costi, ma alla fine sembra felice di poter polemizzare e arrabbiarsi, litigare e insultare. Più che il punto di vista differente sembra puntare semplicemente alla lite e all’attacco personale, per sfogare piccole e grandi insoddisfazioni accumulate nella realtà off-line.

IL DIPLOMATICO – In un certo senso trova nell’antagonista il suo migliore alleato. Egli è felice quando c’è aria di tempesta perché in questo modo può dirimere i conflitti, mettendo in mostra tutte le sue abilità diplomatiche e la sua superiorità. Ma se non ci fossero i polemici che ne sarebbe dei moderatori?

IL PACIFISTA – Ama la quiete e la civiltà e le intenzioni sono sicuramente buone: è il buonista, il politicamente corretto, l’equilibrato. Ma a volte (spesso per la verità) finisce per essere leggermente noioso.

IL SACCENTE – Borioso, colto, serio e pedante: trattasi di un frequentatore generalmente informato e preparato sulle questioni sulle quali interviene, ma quando si imbatte in inesattezze o in veri e propri strafalcioni si illumina di gioia e non gli pare vero di poter correggere con la propria penna rossa gli errori altrui.

IL FAN – E’ il tipico forumista che posta i propri commenti su prodotti o iniziative che ammira. Si tratta di un fan sfegatato: o sei pro o sei contro. E se sei contro sei un nemico. Il fan pecca talvolta di obbiettività.

IL COMPLOTTISTA – Vede cospirazioni ovunque e in ogni cosa che legge intravede congiure e intrighi. Ha la capacità di interpretare qualsiasi fatto come una dimostrazione di macchinose congiure. E se fosse un po’ proiettivo nel vedere sempre la malafede?

QUELLI DALLA FIRMA PROLISSA – Sono quelli che nei propri interventi si dilungano più sul titolo, la firma e le immagini che nel contenuto: lasciano post molto ricchi. Peccato che, a fronte di titoli e firme molto dettagliati e fantasiosi, i pareri espressi (che dovrebbero costituire l’elemento più importante) siano generalmente poverissimi.

CHI DISPREZZA COMPRA – Trattasi di un visitatore che tende a lasciare commenti molto secchi, negativi e coincisi, rivelando un’accesa propensione a demolire gli altrui messaggi. In realtà è una persona sola e insoddisfatta, che trova nel virtuale una consolazione alla propria condizione e che, nel mostrare il proprio dissenso, rivela tutta la propria insoddisfazione. Alla fine questo profilo socio-psicologico ricorda vagamente la favola della volpe e l’uva. E voi? Che tipo di forumisti siete?

Emanuela Di Pasqua
28 aprile 2009 "

Nanà arue a tutti
Michele

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Patchwork / Re: ciguatera
« il: 29 Aprile 2009, 06:13:55 »
Che polverone che ho innescato!!!!
Ripeto.... mi sarei aspettato solamente un " ehm... abbiamo esagerato un po ... ma cosa vuoi .... essendoci un po di piatta sul forum ci siamo divertiti a stuzzicarci a vicenda" . Forse non avrei dovuto scrivere niente come ho fatto tante altre volte .
Ma, tanto per smorzare le polemiche e continuando a scrivere fuori tema ho letto oggi sul Corriere on line una ricerca-statistica-studio, chiamatela come volete sugli utenti dei forum . Ve la copio tanto per scherzarci un po su :

"MR. ARRIVO PER PRIMO – E’ il tipico frequentatore che posta sempre per primo il proprio commento. Il primo a lanciare un tema caldo, il primo a rispondere e dire la propria riguardo ogni sorta di tema. Sembra essersi interrogato un po’ su tutto e mostra idee chiare a proposito delle questioni più disparate. Intelligente? Non particolarmente. Ironico? Proprio per nulla. Questa tipologia di frequentatore si distingue soprattutto per una certa puerilità e il suo arrivare per primo ricorda vagamente i tempi della scuola. Vuole dare la propria impronta alle discussioni sul nascere, ma in realtà dimostra di essere molto infantile.

IL PROMOTORE DI SE STESSO – Può essere più o meno abile nell’infilare nei propri messaggi, con apparente non-curanza, riferimenti a se stesso, al proprio operato, alle proprie iniziative. Ma in tutti i casi si tratta di un forumista il cui scopo principale è fondamentalmente auto-promuoversi. Un incorreggibile narciso, che usa i forum semplicemente come vetrina per mostrarsi.

IL PREDICATORE – Lo dice la parola stessa: è la coscienza morale della community. Guida sapientemente i dialoghi online verso le questioni etiche a lui più care. E ne approfitta per elargire lezioni morali un po’ a tutti.

MR. CREDENZIALI – Guarda caso ogni intervento di questo tipo di visitatore è supportato da link, riferimenti, titoli e documenti. Ha bisogno di avvallare le proprie tesi condendole con citazioni altrui. Ogni occasione è buona per citare Wikipedia. In realtà, come chiunque ricorra con troppa facilità alle insegne, è molto insicuro.

L’ANTAGONISTA – Profilo ricorrente tra i forumisti: cerca la dialettica a tutti i costi, ma alla fine sembra felice di poter polemizzare e arrabbiarsi, litigare e insultare. Più che il punto di vista differente sembra puntare semplicemente alla lite e all’attacco personale, per sfogare piccole e grandi insoddisfazioni accumulate nella realtà off-line.

IL DIPLOMATICO – In un certo senso trova nell’antagonista il suo migliore alleato. Egli è felice quando c’è aria di tempesta perché in questo modo può dirimere i conflitti, mettendo in mostra tutte le sue abilità diplomatiche e la sua superiorità. Ma se non ci fossero i polemici che ne sarebbe dei moderatori?

IL PACIFISTA – Ama la quiete e la civiltà e le intenzioni sono sicuramente buone: è il buonista, il politicamente corretto, l’equilibrato. Ma a volte (spesso per la verità) finisce per essere leggermente noioso.

IL SACCENTE – Borioso, colto, serio e pedante: trattasi di un frequentatore generalmente informato e preparato sulle questioni sulle quali interviene, ma quando si imbatte in inesattezze o in veri e propri strafalcioni si illumina di gioia e non gli pare vero di poter correggere con la propria penna rossa gli errori altrui.

IL FAN – E’ il tipico forumista che posta i propri commenti su prodotti o iniziative che ammira. Si tratta di un fan sfegatato: o sei pro o sei contro. E se sei contro sei un nemico. Il fan pecca talvolta di obbiettività.

IL COMPLOTTISTA – Vede cospirazioni ovunque e in ogni cosa che legge intravede congiure e intrighi. Ha la capacità di interpretare qualsiasi fatto come una dimostrazione di macchinose congiure. E se fosse un po’ proiettivo nel vedere sempre la malafede?

QUELLI DALLA FIRMA PROLISSA – Sono quelli che nei propri interventi si dilungano più sul titolo, la firma e le immagini che nel contenuto: lasciano post molto ricchi. Peccato che, a fronte di titoli e firme molto dettagliati e fantasiosi, i pareri espressi (che dovrebbero costituire l’elemento più importante) siano generalmente poverissimi.

CHI DISPREZZA COMPRA – Trattasi di un visitatore che tende a lasciare commenti molto secchi, negativi e coincisi, rivelando un’accesa propensione a demolire gli altrui messaggi. In realtà è una persona sola e insoddisfatta, che trova nel virtuale una consolazione alla propria condizione e che, nel mostrare il proprio dissenso, rivela tutta la propria insoddisfazione. Alla fine questo profilo socio-psicologico ricorda vagamente la favola della volpe e l’uva. E voi? Che tipo di forumisti siete?

Emanuela Di Pasqua
28 aprile 2009 "

Nanà arue a tutti
Michele


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Patchwork / Re: Viaggio di nozze in polinesia...
« il: 27 Aprile 2009, 06:50:38 »
grazie x avermi risposto..
di pizzerie ce ne sono?
Noto che insisti sulle pizzerie ....... a Moorea ce n'è una che io sappia , a meno che non abbia cambiato ancora una volta di gestione ed è chiusa per cambio gestione .
A Bora che io ricordi non ce ne sono ma a Vaitape c'è lo snack nel piccolo centro commerciale che ne fa una specie : una fetta di pane a mò di pizza . A Fakarava sono quasi certo che non trovi niente che possa assomigliare ad una pizzeria .
Comunque a meno che tu non sia un "pizzadipendente " ci sono decine di piatti non a base di pesce ottimi . Se vai in Hotel non c'è problema , se vai in pensioni di famiglia sarebbe opportuno prevenire la pensione del tuo "problema"
nana
Michele

19
Patchwork / Re: ciguatera
« il: 26 Aprile 2009, 20:04:35 »
Un saluto affettuoso in questa splendida domenica di sole polinesiano ( tanto per innescare un po di sana invidia) ;D
Venerdì sera ho aperto il forum per inserire un contributo sulle parole polinesiane e dando un'occhiata al patchwork ho notato il post sulla Ciguatera con ben 5 pagine di interventi ..... mi son detto << caspita che interesse per un argomento così specifico e poco conosciuto ..... finalmente qualcosa che non sia il " che hotel mi consigliate ...etc etc " >> Non che non sia giusto chiederlo, solo che personalmente non sono molto ferrato in materia quindi passo la palla a chi conosce l'argomento.
Dopo le prime 4 risposte ( tra l'altro molto precise e puntuali quelle di Pat e Irene )sono iniziati i botta e risposta . Leggendo le prime pagine ho sorriso come al solito , non è la prima volta che leggo battute in tempo quasi reale tra Pat e Prolonga o Particella : sono divertenti, graffianti, ironiche . Alla fine del post mi sembrava, ma è solo una opinione , fossero un po troppe . Certamente avrei potuto semplicemente chiudere il post e navigare altrove ma poichè ritenevo e ritengo utile scambiarsi delle impressioni tra "amici" seppur virtuali in alcuni casi ho risposto.
Come ho scritto, l'ultima delle cose che può passarmi nella testa è quella di cercare di limitare la libertà altrui quindi non supponevo di suscitare un polverone , probabilmente solo un << bhe ... abbiamo esagerato un po >>.
Cercherò di essere più attento nelle risposte a non innescare polemiche e se ho urtato la sensibilità di qualcuno di voi vi chiedo scusa : non era mia intenzione !
Con la simpatia di sempre
Michele


20
Patchwork / Re: ciguatera
« il: 26 Aprile 2009, 06:48:40 »
Non sono un assiduo frequentatore del forum ma quando ho tempo cerco di intervenire , se ho qualcosa da dire sull'argomento !
Condivido la filosofia dell'amministratore di non avere moderatori su questo forum, è un segno di libertà di pensiero .
Ma a vostro avviso è giusto che su un topic " Ciguatera" ci siano 5 pagine di battute e controbattute tra Prolonga e Aitapeapea ?
E' solo una considerazione , non voglio limitare la libertà di nessuno , men che meno su un forum che per sua natura è discussione su vari temi di interesse .
Perdonatemi ma non vedi i temi di interesse in queste 5 pagine .

faito ito ito
Michele

21
Patchwork / SPOSARSI IN POLINESIA
« il: 26 Aprile 2009, 06:32:28 »
Dopo Vari progetti di legge ed emendamenti finalmente il 7 aprile è stata approvata dal parlamento francese la legge che permette il matrimonio tra stranieri in Polinesia senza avere residenza da almeno un mese . In pratica :
" Nelle collettività d'oltre mare e in deroga all'articolo 74 del codice civile , il matrimonio tra due persone di nazionalità straniera e non residenti sul territorio può essere celebrato nel comune di loro scelta , senza alcuna condizione di residenza di uno o l'altro degli sposi "
 Le uniche condizioni sono  :
- Comunicazione al comune 1 mese prima della celebrazione
- Presenza di un interprete durante la cerimonia
- Comunicazione al consolato di residenza degli sposi

Ora si attende il decreto attuativo per formalizzare sul territorio le procedure ma, in linea di massima sono quelle riportate prima.

Di certo è una opportunità che Americani e Giapponesi sfrutteranno al meglio ma non penso sarà molto utilizzata dagli italiani ......
L'abito bianco della sposa...gli invitati.....il pranzo di nozze .... i regali.......
Siamo dei tradizionalisti su queste cose !!!!

Comunque l'informazione l'ho data ...... non si sa mai che qualcuno,  riguardando il preventivo del matrimonio tutto compreso non decida che alla fin fine convenga venire in Polinesia a sposarsi !!!

nana arue
Michele


22
Popa’a

Le popa’a , nel linguaggio mao’i è letteralmente : L’uomo bianco con la pelle bruciata dal sole.
I polinesiani e i popa’a , insieme ai “tinito”( cinesi) formano le tre grandi etnie presenti in Polinesia francese. All’interno dei popa’a ci sono delle differenze , come i francesi , “ le farani”  ma il termine popa’a mette insieme un po tutte le razze bianche .
Certamente vi sentirete appellare direttamente o indirettamente con questo nome ma, non prendetelo come un dispregiativo , è solo per identificare colui che non è polinesiano e che in molti casi è un francese o un turista .

Fiu

E’ un termine tipicamente polinesiano e la traduzione può essere : stanco, averne piene le scatole, non poterne più , non aver più voglia di , etc etc . In italiano c’è un termine un po volgare che lo rappresenta ed è scoglio..to , ma no si può scrivere !!
Pensate che uno psichiatra ha addirittura fatto una tesi su questo termine , rintracciando ben 200 parole che lo possano descrivere ed arrivando poi a dimostrare che è uno stato psicologico tipicamente polinesiano.
E’ un fenomeno individuale ma può avere anche connotati sociali , come ad esempio essere fiu della politica del governo. Se sei fiu , sei scusato …. Non è colpa tua ..,.sei fiu !!!!
Se non vai al lavoro perché sei fiu …in qualche modo sei scusato e i colleghi nel descrivere il tuo stato lo accentueranno con un gesto fatto con l’indice della mano destra che taglia la gola !!!!
Diciamo che è molto più semplice che inventarsi scuse tipo ho l’influenza, mia zia è morta etc etc tipicamente menzogne scusanti della nostra civiltà.

Manà

E’ stato uno dei primi concetti polinesiani a sedurre l’immaginario degli europei ,
Un termine difficile da definire per la logica e lo spirito occidentale che è strutturato e logico.
È un termine utilizzato un po in tutto il pacifico ed esprime la potenza soprannaturale , la forza che emana una persona, un oggetto, un luogo oppure un’azione che suscita stupore .
Viene utilizzato in tutte quelle situazioni nelle quali è difficile spiegare il perché : ha il suo Manà .
Se vi ritrovate in un luogo nel quale vi sentite a vostro agio e vi sembra di essere sempre vissuti la e vorreste sempre vivere la ….bhe quel luogo ha il manà, il potere di darvi ciò che chiedete .
Ma anche un uomo con del carisma , che vi incanta nel mentre lo ascoltate , che vi evoca emozioni sopite , bhe…. Anche lui ha del manà .
Un artista o un costruttore di piroghe ha il suo manà ma; per intenderci , quando guardate un quadro o una scultura  e questa vi attrae e vi fa rivivere emozioni ……hanno il loro manà , il potere soprannaturale senza il quale un oggetto è un oggetto ed un uomo è un uomo !

Cousine

I polinesiani sono tutti un po parenti e, non a caso, il passatempo preferito dei polinesiani in occasioni di incontri e feste è quello di scoprire la genealogia di ciascuno, in modo da verificare se in qualche modo si è parenti.
Alla fine , potete giurarci , che si arriverà ad un grado di parentela seppur lontanissimo e diverrà uno dei tanti “cousine” sparsi nei 5 arcipelaghi .
Potete fare una riprova chiedendo ad un polinesiano se ha parenti su un’isola a caso e quasi certamente vi risponderà << …j’ai en cousine la bas….!!! >>
Ma se diventate un grande amico …. Quando vi presenterà agli amici vi presenterà comunque con : << c’est mon cousine italienne!!!!>>


PK

Letteralmente “ Punto Kilometrico “ ( si pronuncia pekapp) è l’indicazione sull’isola per reperire la casa o un luogo ad una certa distanza dal villaggio principale.
Quasi tutte le isole hanno un’unica strada che ne copre tutto il perimetro ; il Pk 0 è nel villaggio principale e poi si divide nelle due direzioni opposte : Est ed Ovest , quindi avremo ad esempio il PK 12E e il Pk12W . Se la casa o il luogo è posizionato prospiciente il mare , sarà “ cotè mer “ , se viceversa e verso la montagna sarà “ cotè montagne “
Ovviamente il kilometro è indicativo poiché la casa potrà essere tra il 12esimo e il 13esimo ….. basta chiedere o controllare bene il territorio .
A parte Papeete le strade non hanno un loro nome e un numero civico .


Nana arue per la prossima

Michele











23
Patchwork / Re: Maupiti Express
« il: 28 Marzo 2009, 21:46:56 »
Non ti preoccupare per il Maupiti , quando sei qui ci vai e prendi il biglietto: non è un problema!
Per il resto, posso solo dirti che la maggior parte delle agenzie rivende pacchetti già preparati e scodellati dai maggioro TO quindi se appena vai fuori dal seminato ..... hanno problemi.
Da qui il consiglio di affidarsi ad agenzie specializzate sulla destinazione .
Comunque persevera ed avrai ciò che vuoi !!
Un abbraccio
Michele

24
Patchwork / Re: NON CI SONO TURISTI IN POLINESIA!!!
« il: 28 Marzo 2009, 21:38:56 »
Già da qualche anno si assiste ad una continua diminuizione del numero dei turisti. Più marcato sulla zona americana e giapponese e un po meno su quella europea e italiana in particolare. Quest'anno poi siamo già al 27% in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso che, non era di certo un buon anno.
La congiuntura internazionale c'entra certamente ma al di la di questa c'è un vero problema di destinazione aggravato dal fatto che tahiti tourisme più volte , a mio avviso, non ha centrato il target di promozione ; il ministero del Turismo è semilatitante data la instabilità politica e i costi dei voli continuano a salire .
La stessa società polinesiana un po per volta sta cambiando man mano che i giovani diventano adulti e si ritrovano nel guado pericoloso della identità culturale. Da una parte dimenticano le radici e dall'altra sono proiettati verso l'occidente e nessuno dei due riesce a dare loro delle risposte . Questa è una bomba ad orologeria e, purtroppo ben presto , ci ritroveremo in una situazione simil caraibica . Un vero peccato per questa terra, questa gente, questa cultura .
Non è pessimismo: è realismo . Ve lo dice uno che ama questa terra, questa gente, questa cultura e qui si sente a CASA .
Un saluto a tutti e approfittate dei prossimi anni per visitare e conoscere la polinesia.
nana arue
Michele

25
Mi sono accorto di non aver risposto.
Sono stato un po impegnato ultimamente ed ora inizio a lavorare sulla barca per renderla operativa per maggio ma dopo il tramonto scrivo ancora e inserirò ancora qualche post .
Un abbraccio a voi e a presto
Michele

26
Racconti di viaggio / Re: Polinesia da Leggere
« il: 28 Marzo 2009, 21:17:21 »
Dovrebbe uscire la nuova edizione in aprile/maggio . Per il momento si può acquistare quella più in generale sul Pacifico dove c'è la sezione dedicata alla Polinesia francese .
Può essere un acquisto intrigante per futuri e programmabili viaggi in qualche isola di questo vasto oceano chiamato Pacifico .
nana a tutti
Michele

27
Racconti di viaggio / Polinesia : Il Mito della Vahine
« il: 26 Febbraio 2009, 11:50:22 »
Polinesia : Il mito della Vahine

Da dove nasce questo mito ?

Le prime navi che arrivarono nelle isole polinesiane si trovarono davanti ad una società nella quale la sessualità veniva vissuta in modo del tutto naturale , come il mangiare, il dormire, od andare a pescare.
Siamo alla fine del diciottesimo secolo: le spedizioni di Wallis, Cook o il francese Bougainville tanto per citarne alcuni .
Ancora una volta riflettiamo sul breve tempo trascorso tra la scoperta di queste isole ed oggi : poco più di 200 anni ….. non 2000 !!!!

Le navi ed i marinai venivano ricevuti con la classica e gioiosa accoglienza polinesiana, venivano organizzate feste con abbondanti libagioni e tanta frutta che i marinai sognavano da mesi; feste in onore di questi uomini che erano arrivati con le grandi canoe senza bilanciere e con una tecnologia sconosciuta .
Le vahine erano “vestite”con un semplice pezzo di stoffa vegetale ( tapa) e solo in occasione di danze con delle noci di cocco tagliate a metà sul seno .
La loro innata grazia nei movimenti, la dolcezza dei tratti, e il senso dell’accoglienza contribuisce a creare una immagine di donna desiderabile e dai facili costumi.
Gli occidentali ne ebbero la conferma quando , a fine pasto, gli uomini polinesiani invitarono gli ospiti a dormire con le proprie donne nel loro farè !
Questo comportamento, nella cultura polinesiana, era una forma di rispetto ed onore per l’ospite ma, potete immaginare, come fu vissuta dagli occidentali .

Alla fine del diciottesimo secolo, in Europa, la sessualità era vissuta in tutt’altro modo, anzi non vissuta affatto se non repressa. Le donne erano vestite e coperte fino alle caviglie, il puritanesimo era imperante ed il solo mostrare una parte insignificante della pelle era segno di una donna dai facili costumi. Un contrasto abissale di culture.
I racconti di viaggio fecero conoscere queste isole dei mari del sud ed il loro modo di vivere e di conseguenza fecero nascere il mito della sessualità della Vahine , come pure quella del “ buon selvaggio” .

Potevano i missionari anglicani e puritani dell’epoca perdere un’occasione del genere per redimere questi selvaggi ed evangelizzarli ?
Certamente no !
Fu così che cominciarono a sbarcare anno dopo anno pastori e missionari che convertirono al cristianesimo queste “ selvagge pecorelle smarrite “.
Risultato : donne coperte con lunghi vestiti bianchi fino alle caviglie e uomini in pantaloni, proibizione delle danze e di bevande come la Kava .
Si potrebbero raccontare tanti aneddoti legati alla evangelizzazione ma non è questa la sede .

Ma il mito della Vahine polinesiana e della sua sessualità perdura ancor oggi .

La Vahine oggi

Questo mito della sessualità non esiste così come vissuto in occidente; se al contrario si vuole parlare del mito della Sensualità della vahine polinesiana, questo è un mito che ha tutte le ragioni di esistere .
La Vahine è l’immagine stessa della sensualità. Sensualità che afferma con la scelta di gioielli naturali per abbellirsi, capelli lunghi e profumati, il fiore all’orecchio, il pareo legato in modo da mettere in risalto la sua pelle ambrata e nutrita di monoi, sensualità che reclama con il suo portamento .
E’ sufficiente osservare una donna polinesiana muoversi durante le danze, la gestualità o il mimo del suo viso  per rendersene conto.
Non importa l’età : una ragazza o una “mamà” o una “gran mamà” esprimono quasi lo stesso grado di sensualità nonostante il punto vita non sia da modelle .
La maggior parte delle donne polinesiane oggi, sono religiose osservanti e difficilmente potrete osservare una polinesiana fare il bagno o prendere il sole sulla spiaggia in costume da bagno, le vedrete in riva alla laguna con pantaloncini al ginocchio e maglietta se vi va bene, altrimenti non le vedrete affatto in spiaggia.

Molte donne polinesiane si lamentano oggi dell’immagine che viene trasferita di loro dalla pubblicità attraverso cataloghi patinati, cartoline etc : donne a seni nudi su bianche distese di sabbia , in tanga o addirittura seminude .
Questa immagine non le appartiene , è una immagine falsa e direi tendenziosa , una immagine che vuole perpetuare il mito della sessualità polinesiana se mai è esistito e non della loro sensualità.
Le donne oggi in Polinesia  sono la struttura portante della società, la stessa Assemblea polinesiana vede un altissimo numero di elette e nella maggior parte dei casi i vostri referenti durante la vacanza saranno donne

Oggi le donne e gli uomini polinesiani sono abituati al turismo occidentale quindi non si scandalizzano di certo nel vedere una donna in bikini od in topless , purché nel giusto ambito della spiaggia. Rispettate quindi i loro costumi e la loro attuale cultura religiosa ed evitate inutili appariscenze .




 

28
Racconti di viaggio / Polinesia da Leggere
« il: 25 Febbraio 2009, 19:25:45 »
Quando si inizia a programmare un viaggio è non solo utile ma piacevole cominciare ad informarsi sulla destinazione, si comincia di fatto a viaggiare attraverso le immagini che gli scritti evocano e quello che era un sogno approssimato, frutto del sentito dire od ascoltato, comincia a prendere forma. Si delinea già un possibile itinerario e ciò che assolutamente vorremmo vivere e vedere.
Più si va avanti con la lettura e più si è prossimi alla partenza con il nostro carico di curiosità ed aspettative.
Poi abbiamo internet e le nostre ricerche che ci saremo diligentemente stampate ma niente potrà mai sostituire il nostro primo viaggio, quello nei libri e nelle guide, quel viaggio prima di partire !!
Questi sono i libri in italiano che ho utilizzato letto, consultato in questi anni , a voi l’aggiornare questo elenco con le vostre nuove letture .



GUIDE

Tahiti e la Polinesia Francese – Guide Lonely Planet/Edt
Sud Pacifico e Micronesia – Guide Lonely Planet/Edt

ROMANZI E SAGGI

Folco Quilici – Polinesia – Mondadori
Jack  London – Racconti dello Yucon e dei mari del Sud – Mondadori
Vasquez Montalban – I mari del Sud – Feltrinelli
Robert Stevenson – Racconti dei mari del Sud  - Passigli
Maugham Somerset – Racconti dei Mari del Sud – Einaudi
Bernard Moitessier – Un vagabondo nei mari del Sud – Mursia
Nicola Mapelli – Oceania: Oltre l’orizzonte dei mari del Sud – Bulzoni
Stingl Miloslav – L’Ultimo paradiso – Mursia
Carlo Pigliasco – Paradisi inquieti – Edt
AA.VV. - Miti e fiabe di Tahiti – Muzzio editore
Dini, Righetti – Le Isole dell’Eden – Feltrinelli
Ambrogio Borsani – Addio Eden – Neri Pozza
Paul Gouguin – Noa Noa – Passigli
H.Melville – Taipi – Mondadori
Jules Verne – Gli ammutinati del Bounty – Demetra
James Cook – Giornali di Bordo , Vol 1 e 2 – Tea
Victor Segalen – Le isole dei senza memoria – Meltemi
e…. non dimenticate le Avventure di Corto Maltese come
Una Ballata del mare salato

Se riuscite a rintracciarli su internet o altrove vi raccomando i lungometraggi
di Folco Quilici
-   Ultimo Paradiso
-   Oceano
-   Fratello Mare
-   Tikoyo e il suo Pescecane

Buona Lettura e Buon Viaggio

29
L’Accoglienza Polinesiana

Il primo impatto con questa dolce cultura l’avrete probabilmente in aeroporto a Tahiti quando, appena scesi dall’aereo vi verrà donato un bocciolo di Tiare .
Inebriatevi del suo profumo poiché vi seguirà per tutto il vostro soggiorno . Mettetelo sull’orecchio ed accingetevi a ritirare i vostri bagagli. Se avete prenotato tramite un’agenzia il corrispondente locale vi accoglierà nel salone dell’aeroporto con una collana di fiori e probabilmente sarà così ogni volta che arriverete in una nuova struttura . la Polinesia e la cultura dei fiori è un tutt’uno ed ogni occasione è buona per donarne : è un gesto di benvenuto , un’anteprima della dolcezza con la quale sarete accolti.
E’ curioso vedere a volte , la quantità di collane sul collo di personalità che arrivano a Tahiti o di personaggi locali in occasione di manifestazioni pubbliche : a mala pena si riesce ad intravedere la testa tanta è la quantità di collane .
In più occasioni un bicchiere di succo di frutta ed in particolare di Ananas vi faranno sentire a vostro completo agio e vi rinfrescherà la gola.

Tiare in polinesiano vuol dire fiore ma oramai è di uso comune identificare con questo nome il fiore simbolo della Polinesia : la Gardenia Tahitiensis . Non a caso la compagnia aereo Air Tahiti Nui viene chiamata la “ compagnie au tiare” .

Un consiglio.
Quando ritornate a Tahiti per la partenza da questa terra portate con voi un po di questo profumo .
Il mercato dei fiori a Papeete è sempre aperto, giorno e notte , ed è intorno al mercato municipale .
Potete acquistare un “ paquet “ di boccioli di tiare  avvolto in una foglia di banano. Quando arrivate in Italia saranno ancora come appena colti , potete regalarne ai vostri amici e se ne avanzano li potete mettere in frigo sempre avvolti nella foglia e si manterranno ancora per una settimana e più .
Anche quando bruniranno un po manterranno quasi inalterato il loro profumo. Se non riuscite ad andare al mercato prima della partenza appena fuori dall’aeroporto ci sono delle “mamà  che confezionano collane oppure la boutique dei fiori nello stesso aeroporto.

Ma il rito dell’accoglienza non è tutto .
 Anche il rito dell’addio, dei saluti, è altrettanto “Polinesiano”.
Vi verrà donata una collana di conchiglie e questa è una forma di augurio di ritorno al Fenua ( Terra di Polinesia) .
 Infatti nelle leggende polinesiane si racconta che il mondo nasce da una grande conchiglia formata dal cielo, l’universo ; le terre emerse sono contenute dalla grande conchiglia formata dagli oceani ; l’uomo nasce dalla conchiglia del ventre materno , quindi tutto è riconducibile alla conchiglia . Il miglior augurio che si possa fare è quello di …. Ritornare alla conchiglia , alle origini .

Che poesia in tutto questo !! Questi sono i mari del sud !!!

Allora Maeva o Manava è il benvenuto
Nanà è arrivederci, nanà arue  è ciao a presto

nana arue
Michele

30
Racconti di viaggio / Polinesia : L'Artigianato Tradizionale
« il: 11 Febbraio 2009, 11:26:17 »
Artigianato

L’artigianato tradizionale polinesiano è formato da un insieme di attività che rappresentano un settore non trascurabile nell’economia polinesiana.
Il settore è indirizzato largamente al mercato del turismo ma le manifatture vengono largamente utilizzate anche nel quotidiano di molti polinesiani .
L’artigianato inoltre, rappresenta un elemento importante di continuità e di ricchezza del patrimonio culturale polinesiano poiché il “savoir-faire” viene trasmesso ai giovani e loro sono il futuro della cultura polinesiana .
Gli elementi principali dell’artigianato tradizionale polinesiano sono :
-   Sculture in legno : artigianato tipicamente marchesiano ma che si effettua un po dappertutto . Di certo quello più pregiato è marchesiano ed il legno più usato è il “ Bois de Rose “ , un legno dalla colorazione rossiccia . Il simbolo più usato è certamente il Tiki , ossia la rappresentazione del dio protettore o meglio del “ manà” , il potere soprannaturale che presiede a tutte le attività umane . Da non dimenticare comunque tutta l’oggettistica il legno che viene prodotta ed in particolare “ l’Umete” un piatto normalmente di forma ovale , molto lavorato, in particolare sui bordi , e che veniva usato come piatto comune a tavola.
-   Madreperla : lavorazione del guscio dei molluschi che producono poi le perle, ma non solo quelle  . I polinesiani sono abilissimi nel trasformare ed inventare gioielli bellissimi , dalle collane a pendenti , orecchini ed ogni sorta di accessorio : una bigiotteria di classe e certamente unica
-   Tifaifai : un tessuto tipo patcwork che ha sostituito la Tapa , il tessuto vegetale usato prima dell’arrivo degli europei . Questo tessuto viene usato come copriletto o in funzioni tipo il matrimonio per coprire gli sposi o semplicemente come elemento di arredo . Vi sono due tipi di composizioni : il Tifaifai pu che ha disegni geometrici o a mosaico e il Tifaifai pa’oti che ha disegni di fantasia con anche fiori , frutta etc . Da non dimenticare anche la confezione di pareo in voile di cotone colorati con pigmenti naturali con una tecnica di presa del colore ai raggi del sole . i più conosciuti sono quelli di Huahine .
-   Tressage : una tecnica di intreccio con fibre vegetali come le foglie del cocco, del pandano, del bambou e foglie di altri alberi ed arbusti locali . Questa varietà di materiali permette di giocare su una lavorazione molo fine e ricercata e la dimostrazione più evidente la potete ricercare nei cappelli delle Australi . Provate , o meglio cercate di essere presenti una domenica mattina ad una messa e potrete ammirare dei cappelli dalle fogge più singolari. Ma il tressage è anche nell’uso quotidiano per confezionare stuoie , abbellimenti di elementi di arredo , per coprire delle colonne in occasione di feste e manifestazioni : il tressage delle fibre è nel patrimonio culturale di ogni buon polinesiano .

Purtroppo ancora una volta , vengono importati dall’oriente delle copie di Tiki , lavorazione di madreperla etc , vanificando il lavoro di recupero di queste lavorazioni artigianali e della loro valenza culturale . Come turisti abbiamo il dovere di non favorire questo commercio di importazione , forse spenderemo qualche euro in più ma sarà dato ad un artigiano polinesiano !

Nana arue
Michele

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