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Post - braccobaldo

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Patchwork / Mai smettere di sognare.....
« il: 07 Maggio 2018, 17:06:14 »
Non so se qualcuno ogni tanto dia ancora un’occhiatina a questo forum, il numero delle visite vedo che lentamente cresce ma non sono convinto che ci siano altri visitatori Ho piuttosto il timore che sia mia moglie ad aumentare questo numero per sostenere moralmente questo mio “assurdo” diario Non nascondo che mi dispiace che questo forum sia stato abbandonato perché, anche se parlando solamente di viaggi, in particolare in Polinesia, avevo sempre l’impressione di parlare e confrontarmi con persone che in un certo qual modo la pensano come me, che per certi temi hanno la mia stessa sensibilità Sono consapevole che questa mia sensazione si sorregge fondamentalmente su pregiudizi in quanto fuori da questo forum non conosco nessun dei miei interlocutori però questo non significa che i miei giudizi debbano essere per forza inesatti Comunque visto che ormai sono rimasto solamente io su questo forum ho pensato perché non “conquistarlo”? Questo nuovo topic è solamente il primo passo verso la ambita meta, diventare amministratore e quindi proprietario di questo Forum; una volta raggiunta questa posizione e quindi la ricchezza la mia vità cambierà Amministratore sei avvisato…..
Scherzi a parte, vedendo le date degli ultimi post sugli altri “oggetti” sul forum mi viene da pensare  che lo scemare delle presenze in questo forum sia direttamente proporzionale all’aumentare degli effetti della crisi che stiamo attraversando ormai da oltre dieci anni Sono trascorsi nove anni dal mio viaggio di nozze in Polinesia; sono anche invecchiato di nove anni ma non credo che questo sia il solo motivo per il quale non ho più l’entusiasmo di una volta E’ vero che in questo tempo la mia vita è stata cambiata dalla nascita di due stupende creaturine che hanno riempito e stravolto la mia vita, ma sono convinto che neanche loro sono  responsabili dei miei stati di apatia Senza dilungarmi troppo sono solamente io l’artefice dei miei stati d’animo, sia di quelli positivi che negativi. Comunque ho pensato di aprire questo topic per cominciare a raccontare le mie esperienze di viaggio con la speranza che anche qualcuno di voi abbia voglia di fare lo stesso Diciamo che il mio è un tentativo di creare un piccola Trip Advisor destinata a pochi eletti Sono un utilizzatore di TA però sono consapevole che è un mezzo da prendere con i dovuti accorgimenti perché non ha filtri mentre su questo forum il filtro sarebbe il forum stesso In parte ciò già accadeva in questo forum quando si confrontava la Polinesia con altri posti esotici Non mi ricordo chi precisamente raccontava che per lei, era una donna, Los Roques è stata al livello della Polinesia Dietro questo stimolo ho provato ad approfondire il discorso ma mi sono fermato di fronte alle oggettive difficoltà che c’erano per poter arrivare sull’isola Non sono ancora pronto a prendere un piccolo aereo, già diverse volte precipitato, dove c’è la possibilità di fare da assistente al pilota La mia idea è ad esempio anche raccontare le proprie esperienze italiane, non devono essere necessariamente straniere La prossima volta racconterò le mie impressioni sulla settimana trascorsa in Salento l’estate scorsa…….


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Patchwork / Re:Diario di un povero.....sognatore!!!!
« il: 08 Settembre 2017, 14:56:00 »
……mi vergogno quasi ad ammetterlo ma per oltre un mese mi sono dimenticato di te E mi vergogno ancora di più a dirti che è stato per caso che il mio pensiero si è rivolto a te Non ti dirò mai, anche se messo sotto tortura, le ragioni per le quali in questo periodo non ti ho pensato ma credo, comunque, che nemmeno ce ne sia bisogno perché mi conosci ormai talmente bene da poter immaginare quali siano stati i motivi di questa mia assenza. Comunque non ho voglia di ripetermi o di continuare a praticare lo sport che va di più moda in questi anni, il ”piangersi addosso” La breve parentesi italiana mi ha lasciato un retrogusto amaro che ho fatto fatica a togliere ma alla fine ci sono riuscito grazie ad un piatto di mahi mahi, appena scottato sulla brace di noci di cocco e  con sopra  della profumata salsa di vaniglia Nonostante sia mi hanno portato questo piatto con sopra due bei corposi tranci di pesce sui quali si posava una salsa color simil senape, magari dai toni un po’ più scuri Ebbene il profumo di quella marmellata, sebbene avesse un colore non dei più accattivanti, mi ha incantato e credo mi abbia portato in qualche universo parallelo perché mi ricordo che ad un tratto eravamo solo io ed il mio piatto Dopo aver assaggiato quella meraviglia la mia sola preoccupazione era di far durare il più possibile quel frammento di felicità In genere i miei ritmi a tavola sono poco slow ossia diciamo non dedico molto tempo alla fase della masticazione; di fronte però a questo divin piatto mi sono comportato come un ottuagenario senza denti che è costretto a mangiare la sua minestra a piccoli sorsi Sono quegl’ attimi di felicità durante i quali speri che, se la morte debba giungere, lo facesse almeno in questi momenti Penso che sia giunto il momento di volgere di nuovo il mio sguardo all’orizzonte che ho davanti, mi sono soffermato troppo tempo a guardarmi le spalle con il rischio di perdere l’equilibrio e di non riuscire più a riprendere il cammino intrapreso Come già detto in precedenza sono un sostenitore, quasi accanito, del Passato; conoscere la Storia è fondamentale per il nostro futuro, a condizione che venga utilizzata per migliorare la nostra vita. Ma quando questo confronto critico con il nostro passato non aiuta a costruire ma piuttosto a mettere in difficoltà il nostro futuro allora stiamo sbagliando qualcosa Oggi ho l’impressione che dopo il mio viaggio italiano stessi commettendo questo errore…….

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Patchwork / Re:Diario di un povero.....sognatore!!!!
« il: 22 Marzo 2017, 17:44:32 »
……durante la mia breve visita italiana ho avuto la percezione di un peggioramento della popolazione rispetto a quando l’avevo lasciata Anche se mi rendo conto che il mio è un giudizio che si regge su una conoscenza superficiale e su vecchi pregiudizi, dei quali non mi sono mai liberato, rimane il fatto che ho trovato una comunità ancora più divisa Non solo nel confronto verbale ma anche durante quei semplici momenti trascorsi in mezzo alle persone, osservandole solamente, ho visto e sentito un gruppo di individui che si preoccupano solamente del loro futuro Per le strade delle città che ho visitato, ma anche sugli autobus o le metropolitane che ho utilizzato, ero circondato da uomini dai volti tesi, a volte palesemente rancorosi, con il capo chino e lo sguardo rivolto al loro nuovo Smart-Dio Quando parlo di pregiudizi non ho problemi a dire che il più grande di questi potrebbe essere quello che ho nei riguardi della nuova generazione di cellulari Premetto che chi scrive è un nostalgico del Commodore 64 nonché una persona che ancora non comprende come le persone possano passare attraverso un cavo per arrivare alla mia televisione Questo stato delle cose certamente influenzerà la mia analisi del rapporto uomo- Smartphone però non credo che le mie valutazioni siano per questo completamente errate Infatti riconosco l’importanza di questa nuova tecnologia che se ben utilizzata può rendere alcuni momenti della tua vita più semplici Purtroppo, come tante altre scoperte fatte dall’uomo, oltre a sfruttarne il buono non si è mai esitato a prenderne anche la parte negativa Basti pensare alla scoperta dell’atomo cosa ha prodotto Non so quanti possano dubitare sul fatto che la nostra società stia mal utilizzando questo strumento, o se serve ricordarlo questo “moderno” telefono Penso che siano davvero la minoranza quelli che lo utilizzino per telefonare, ormai ci sono le varie chat per “parlare” Ha del grottesco pensare che un mezzo (il telefono) ideato per migliorare la comunicazione tra le persone e quindi, di conseguenza, pensato anche per farle avvicinare, alla fine  con il suo modello di punta ha finito per allontanarle L’aspetto più inquietante è che a questo isolamento fisico ne corrisponde anche uno mentale Non a caso ho parlato di gruppo di individui e non di cittadini E’ vero che la maggioranza degli italiani è delusa ed arrabbiata nei confronti della classe politica della quale si lamenta continuamente La cosa più triste è che queste persone sono convinte che nel momento in cui esprimono i loro giudizi stiano facendo loro stessi politica ma non sanno, o forse non gli hanno insegnato che la politica è un’arte, una passione, un coinvolgimento personale nella cosa pubblica e non, come sta avvenendo adesso, un coinvolgimento dettato dalle proprie esigenze personali
Ribadisco che queste mie valutazioni si basano su un brevissimo  sguardo della realtà italiana; mi sembra quasi inutile dire che dentro questo immagine, se si guarda con maggiore attenzione, è possibile vedere anche delle cose buone E’ più faticoso trovarle ma l’importante è sapere che comunque ci sono…….

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Patchwork / Re:Diario di un povero.....sognatore!!!!
« il: 20 Gennaio 2017, 17:52:42 »
....Siamo arrivati al 2017 Sono trascorsi diversi mesi dalla mia visita in Italia eppure i miei pensieri, spesso, ancora ritornano alla mia terra natia, a quella vita passata che pensavo ormai di aver messo da parte
Invece, come è giusto che sia, il mio ritorno alla vecchia casa non poteva non scatenare una molteplicità di reazioni che però mi sto accorgendo fatico ancora a gestire Avevo previsto che questo viaggio avrebbe potuto scuotere i miei ormai equilibrati stati d’animo, ma immaginavo un effetto simile a quello che si prova rivedendo le foto di ricordi lontani Le cose non stanno andando così Vorrei dire purtroppo non stanno andando così ma non sono convinto che l’utilizzo di questo avverbio sia appropriato La vita in Polinesia è tornata ad essere quella che era prima del  soggiorno in Italia; però, in questi mesi, ho percepito costantemente la sua ombra Ogni volta che sento il suo respiro perdo un po’ della mia serenità in quanto tornano  pensieri e stati d’animo ai quali non ero più abituato Da una parte vorrei tornare a quella serenità che prima mi apparteneva però nel profondo sento che non sia giusto, soprattutto per la mia crescita,  tagliare del tutto il cordone ombelicale che mi tiene legato al Passato E’ vero che quando sono arrivato in Polinesia, ormai sono trascorsi quasi quattro anni, sentivo un assoluto bisogno di disintossicarmi da quella realtà che avevo deciso di lasciare Per questo decisi di staccare la spina e di chiudermi in questa nuova vita Ora però, forse perché mi sento più forte e sicuro rispetto a prima, penso sia giusto riattaccare i contatti con quel Passato, che volente o nolente, non si è mai fermato ma è stato sempre dietro di me Ero io ad averlo ignorato Nei momenti di difficoltà viene quasi spontaneo guardare sempre avanti, fisso in un punto, senza mai voltarsi indietro temendo di perdere la strada che conduce alle nostre deboli certezze Ma questo comportamento di difesa lo si può giustificare per  poco tempo perché prima o poi bisogna confrontarsi con il Passato; almeno per coltivare la speranza di un Presente migliore La difficoltà di questo passaggio sta in quella nostra, insita, paura di affrontare il cambiamento; in quanto questo è sempre accompagnato da sorella incertezza In una società che ti fa crescere soddisfando tutti i tuoi bisogni, bisogni che però lei ha creato ed imposto che dovranno accompagnarti per tutta la vita, nel momento in cui hai un’esigenza che non rientra in quelle “omologate”, questa tua scelta troverà degli ostacoli; primo fra tutto quello dell’incertezza Non mi sto riferendo a decisioni che potranno condizionare il nostro futuro ma piuttosto a quelle scelte che dobbiamo prendere quotidianamente Mi ricordo di gente in grandi difficoltà nello scegliere un paio di scarpe, un telefonino, come trascorrere la serata; dalle loro reazioni sembrava quasi fossero di fronte ad un bivio che a volte incontriamo nella strada della nostra vita, come se da quella scelta la loro vita sarebbe comunque cambiata Sarò stato sfortunato ma ne ho conosciute molte di queste persone Di loro penso che non solo non sono in grado decidere il loro “vero” futuro ma neanche hanno i mezzi necessari per porsi questo tipo di domande……..

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Patchwork / Re:Diario di un povero.....sognatore!!!!
« il: 08 Novembre 2016, 17:58:52 »
…..il Tempo, il Mio Tempo Durante il mio soggiorno in Italia questo pensiero è stato quotidianamente presente nella mia testa; oserei dire che è stato quasi un assillo Questo perché ogni giorno non mancavano spunti che mi facessero notare la diversa percezione che ora ho del tempo rispetto al passato Questo mio breve rientro in Italia prevedeva un programma molto intenso di visite ed iniziative varie Già prima di partire sapevo che non sarei riuscito a realizzare neanche la metà di questo programma eppure non c’è stato mai un momento della giornata in cui sentissi il bisogno di corrergli dietro, mai sentito l’ansia di realizzarlo; cosa che invece in passato mi accadeva spesso E’ ancora vivo il ricordo di quei giorni, di tutti i santi giorni nei quali non c’era mai un attimo durante il quale, mentre facevo una qualsiasi cosa, non sentissi la presenza dell'impegno successivo Nel momento in cui quest’ultimo veniva affrontato, lo spazio da lui lasciato libero veniva “automaticamente” coperto dal prossimo impegno e così si proseguiva per tutta la giornata Mi è sempre piaciuto pensare ad una vita vissuta intensamente dove le giornate risultano essere troppo corte rispetto ai tuoi programmi, ma questa mia immagine è sempre stata accompagnata da un senso di piacere, di benessere, di soddisfazione Ebbene nelle giornate del mio Passato non ricordo nessuna di queste sensazioni ma piuttosto un continuo e costante stato d’ansia Non poteva essere altrimenti visti gli impegni che riempivano le mie ore Quando mi fermavo per vedere cosa avevo raccolto, ogni volta che aprivo le mani le trovavo sempre vuote, dentro non c’era nulla E allora all’ ansia si accompagnava quella frustante sensazione di scoramento dovuta al fatto che ti accorgi che stai correndo in una direzione opposta; anche se non sai quali sia precisamente la strada che devi intraprendere sai invece per certo che quella che stai percorrendo non ti porterà da nessuna parte se non sempre più lontano dai tuoi sogni e dai tuoi progetti…….

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Patchwork / Re:Diario di un povero.....sognatore!!!!
« il: 14 Settembre 2016, 16:49:38 »

…..vivere in Polinesia, io sto vivendo in Polinesia, io vivo in una delle mete più desiderate La maggior parte delle persone che sogna questo viaggio è ispirata dalle immagini da cartolina che ritraggono questo luogo e quindi dalla curiosità di vedere questi posti ma non di viverli; diciamo che questa maggioranza ha una concezione “turistica” del viaggio. Sono pochi coloro che dietro questo desiderio polinesiano nascondono una volontà, forse inconscia, di gettare le basi per futuro trasferimento. Come ho detto in precedenza il mio primo viaggio (di nozze) in Polinesia è venuto del tutto inaspettato, però una volta presa la decisione e cominciato ad organizzare il viaggio il mio fine principale è stato sempre quello di riuscire in pochi giorni ad avvicinarmi il più possibile a questa cultura che in tutti i sensi era agli antipodi rispetto alla mia. Sono bastati pochi giorni per creare quel legame che, a distanza di qualche hanno, mi ha dato la forza di “cambiare vita” Non nascondo che prima di tornare a vivere in Polinesia il mio più grande dubbio fosse quello di “annoiarmi” in quel piccolissimo frammento di terra nascosto nell’Oceano Pacifico Come nelle relazione tra persone all’inizio la fase dell’innamoramento ci fa vedere solo il bello dell’Altro; finita questa fase cominciano i problemi Ebbene dopo essermi perdutamente innamorato nel primo viaggio avevo paura che, una volta tornato, quelle incredibili sensazioni potessero con il tempo esaurirsi Anche se sappiamo che il tempo inevitabilmente sminuisce le nostre passioni questo però  non significa che le faccia sparire oppure che ne possano nascere delle altre La mia vita in Polinesia è la conferma di quest’ultimo pensiero E’ vero che il colore turchese del mare non mi strabilia come quando l’ho visto la prima volta, ma vi garantisco che mi emoziona sempre come i grandi e vivaci Hibiscus, che ogni volta che li incontro hanno sempre da raccontarmi delle nuove storie Lo so che nel giardino di coralli ci sono un’infinità di pesci ad aspettarmi per mordicchiarmi tutto il corpo; l’effetto sorpresa è finito eppure il solo pensiero continua ogni volta ad emozionarmi E comunque a parte tutte le passioni ed emozioni che questa Terra è in grado di darmi rimane il fatto che il più grande dono che ho ricevuto è stato di avere, o forse è più giusto dire ri-avere, il mio Tempo…..

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Patchwork / Re:Diario di un povero.....sognatore!!!!
« il: 22 Giugno 2016, 15:18:14 »
…. la prima settimana l’abbiamo divisa tra Roma e la visita ai parenti più stretti La seconda settimana ho organizzato una piccola Tirreno-Adriatica Siamo partiti dalla Toscana, più precisamente da Scansano e, tagliando per l’Appennino Tosco-Umbro-Marchigiano, siamo arrivati ad Ascoli. Abbiamo fatto tappa in tutte località che già conoscevo. Scansano, la patria del vino Morellino, è un paese dove torno sempre con piacere avendoci trascorso in passato molte giornate Per chi come me amava e ama la vita “Slow” questo piccolo borgo ha sempre rappresentato una piacevole tappa Mi ricordo giornate "vissute" con gli amici tra dell’ottimo cibo e del delizioso vino e il tutto accompagnato da indimenticabili letture Dopo Scansano abbiamo fatto tappa a Saturnia  Due giorni passati tra le terme e altri suggestivi borghi come Pitigliano e Sovana Dopo aver attraversato le montagne siamo scesi in Umbria, a Paciano; uno dei cento borghi piu belli d’Italia Dopo aver salutato Castiglion del Lago e Perugia siamo arrivati a Gubbio, città nella quale ho trascorso delle indimenticabili feste di Capodanno Nelle Marche invece abbiamo soggiornato a Camerino ed Ascoli Tutte le tappe di questa traversata sono stati posti e luoghi già conosciuti, dove in passato ho lasciato una parte di me Nonostante ci siano, solamente in Italia, un miriade di località dove ancora non sono stato e che meriterebbero di essere visitate e vissute, spesso ho preferito dedicare quel poco tempo a disposizione per tornare, diciamo, sulle vecchie orme piuttosto che intraprendere nuovi sentieri. Ho sempre riflettuto su questa mia tendenza alla conservazione che non combacia con il mio essere Vivo all’ interno di una contraddizione perché sono una persona che ama la Conoscenza e non ha paura del cambiamento  e che, come Sant'Agostino, vede nel viaggio uno dei mezzi più efficaci per leggere il Libro della Conoscenza Eppure non solo quando programmo un viaggio ma anche quando devo scegliere un libro da leggere  o più semplicemente un ristorante dove mangiare spesso la scelta va diciamo “su un usato sicuro” Ho una libreria stracolma di libri dei quali non ho letto neanche la metà; però di quelli che ho letto vi assicuro che molti sono stati letti due o anche tre volte Anche se queste ri-letture sono state fatte a distanza di anni, producendo così ogni volta significati e sensazioni differenti e quindi giustificando in parte questo mio “vizio”, rimane comunque il fatto che preferisco buttarmi in delle situazioni dove sono sicuro che comunque ne ricaverò qualcosa di positivo piuttosto che rischiare una nuova “impresa” dove potrei uscirne deluso Sono convinto che questo mio atteggiamento sia fortemente influenzato dal poco tempo che ho a disposizione da dedicare a questi “miei spazi” nei quali la prima mia necessità è quella di “stare bene” Non mi soffermo su un chiarimento di quest’ultimo concetto perché do per scontato che i pochi naviganti di questo forum sappiano di cosa sto parlando........

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Patchwork / Re:Diario di un povero.....sognatore!!!!
« il: 27 Aprile 2016, 16:37:40 »
....siamo rientrati da dieci giorni dall’Italia dove ci siamo fermati per tre settimane Ho approfittato delle festività pasquali per portare i miei figli nella terra dove sono cresciuti i loro genitori Erano più di tre anni che non vedevamo l’Italia, ossia da quando ci siamo stabiliti in Polinesia Con i nostri genitori e fratelli ci siamo visti ogni estate qui da noi mentre con gli altri parenti c’erano stati principalmente contatti tramite internet  Mi ha fatto piacere rivedere alcuni di loro come mi ha fatto molto molto piacere rivedere la mia “vecchia” Patria Nonostante gli Italiani la sua bellezza è ancora ben visibile anche se stanno aumentando le cicatrici sul suo corpo Non nascondo che quello che doveva essere, almeno formalmente, un viaggio di piacere e soprattutto di gioia nel riabbracciare la terra che mi ha partorito e mi ha cresciuto si sia trasformato in un continuo alternarsi di sentimenti di felicità ad altri di profondo sconforto Prima di partire sapevo già a cosa andavo incontro e quindi ero convinto di poter gestire questa situazione; la realtà è stata più forte del mio autocontrollo I sentimenti hanno prevalso sulla ragione Oggi non ho voglia di parlare delle sue e nostre sofferenze, preferisco esaltare la sua “storica” bellezza Nonostante sia cresciuto più di trent’anni a Roma non l’avevo mai vista così bella Mi sono ri-innamorato Come immaginavo la distanza ci ha riavvicinato Penso di aver provato gli stessi sentimenti di coloro che per la prima volta vengono nella Città Eterna Viste le forti emozioni che ho vissuto al primo impatto ho deciso che i primi giorni li avrei dedicati proprio a Lei Il mio sguardo ha visto cose che nella vita precedente non avevo colto, tante piccole bellissime sfumature che però fanno la differenza Ho sempre preferito girare per Roma di notte, quando il traffico e la folla sono minori L’unica eccezione l’ho fatta per il Pantheon Come facevo da ragazzo, quando ero studente universitario, arrivavo poco prima delle 8 di mattina davanti l’entrata ed aspettavo l’apertura del tempio in modo da poter essere il primo ed unico visitatore per qualche secondo, a volte capitava anche minuti Quel silenzio assoluto e la mia piccola presenza di fronte al grande vuoto che riempie il Pantheon creavano una sensazione unica Anche la prospettiva era diversa Praticamente è un altro Pantheon rispetto a quello colmo di visitatori Ho trascorso diverse notti per il centro di Roma e mi ha fatto piacere vedere gli occhi incuriositi di mio figlio più grande rispetto a quello spettacolo unico Inutile dire che appena ha visto il Colosseo è andato in estasi, anche perché gli avevo anticipato quello che secoli fa era accaduto al suo interno Il tragitto base è stato lo stesso che ero solito fare in passato ossia partenza dal quartiere ebraico, fermata nella piccola pasticceria viennese, sempre nel quartiere, per prendere un caldo krapfen e poi spostarsi verso Piazza Argentina fino ad arrivare al Pantheon per gustare un buon caffè al Tazza d’Oro Dopo i due momenti gastronomici si improvvisava In genere altre mete fisse erano Campo dei Fiori, Piazza di Spagna, Piazza Navona, i vicoletti intorno al Parlamento…….

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Patchwork / Re:Diario di un povero.....sognatore!!!!
« il: 12 Febbraio 2016, 17:31:27 »
…spesso, per non dire tutti i giorni, ricorre in me lo stesso pensiero Come sarebbe stata oggi la mia vita se io e mia moglie non avessimo avuto il coraggio di lasciare l’Italia Mi chiedo come sarebbe stata la mia sopravvivenza, perché tale era già la mia esistenza quando decisi di lasciare il Vecchio Continente Chissà come avrei trascorso questi anni Sarei stato in grado di trovare quell’ossigeno , già scarso al momento della dipartita, che permetteva alla mia anima ancora di respirare Oppure oggi sarei uno dei milioni di cadaveri che pensano di vivere in questa sempre moderna società A dire il vero questo pensiero era già ricorrente quand’ero in Italia però nel senso opposto In quel tempo non c’era giorno che non si chiudesse con il rimpianto di non essere ancora partito per la Polinesia Oggi vivo questo pensiero con un sentimento opposto, con la gioia e la soddisfazione di aver fatto la cosa giusta, sempre però tenendo vivo il ricordo del recente passato Più mi giro a guardarmi indietro, a studiare la mia e la nostra Storia, e più apprezzo quello che ho davanti. Questo modo di approcciarmi alla vita, questo mio vivere la quotidiana esperienza con lo sguardo  sempre rivolto in tutte le direzioni, passato presente e futuro, non è una conquista recente ma di lunga data tanto da poterla definire il mio marchio di fabbrica Sarà anche dovuto all’influenza dei miei studi storici ma ho sempre pensato che, se nella vita si vive con l’intento di migliorare ogni giorno, questo non sarà mai possibile senza la rivisitazione del nostro passato E’ ancora vivo il ricordo delle giornate, per non dire i mesi e gli anni, trascorsi a correre dietro una società che non è stata più capace di fermarsi un attimo per capire dove lei stessa stesse andando La cosa peggiore è vivere questa vita in affanno con la volontà di fermarti, con il desiderio di riposarti, ma non riuscirci perché hai paura di buttarti da un treno, che comunque sta andando molto veloce, non sapendo come potrà essere la caduta Oggi non posso che dire che mai caduta fu così indolore, per non dire piacevole Ora sono nella condizione di poter vedere e provare a giudicare il treno ed i suoi passeggeri Quello che maggiormente si nota è che all’alta velocità del treno corrisponda una quasi immobilità dei suoi inconsapevoli passeggeri Non hanno compreso che il treno non li sta portando da nessuna parte perché lui stesso non ha una metà  Il suo unico obiettivo è non fermarsi mai Non hanno compreso che questo viaggio li sta uccidendo, che l’unico posto dove li potrà portare è la Fine Quello che mi rincuora è che non sono l’unico spettatore esterno Non siamo tanti però neanche così pochi da non riuscire a pensare di poter costruire un futuro diverso…….

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Patchwork / Re:Diario di un povero.....sognatore!!!!
« il: 30 Dicembre 2015, 12:57:15 »
Tra poco festeggeremo il Natale Una festa che come tutti i bambini ho amato da piccolo ma che con il trascorrere degli anni il tempo ha trasformato questo sentimento di gioia, che l’attesa del giorno di Natale mi portava, in quasi disprezzo  Ovviamente questa repulsione non è per il Natale, per le sue tradizioni e per i suoi significato, ma per quello in cui siamo riusciti a renderlo  Ormai il Natale è diventato l’espressione più alta della società consumistica, il simbolo più esasperante e….grottesco Non mi dilungo su questa questione sia perché cadrei facilmente nella retorica ma soprattutto perché è un problema che qui non abbiamo Il modo di vivere da noi condotto si avvicina in modo naturale all’originale, o meglio, agli originali significati che il Natale in passato assumeva Il Natale, sia nella sua veste religiosa che in quella pagana, qui in Polinesia ha preservato quella sobrietà che non avrebbe mai dovuto perdere Inutile dire che per motivi oggettivi le forme del nostro Natale sono differenti da quelle che abbiamo lasciato in Italia Anche se il bianco della neve potremmo dire sia sostituito dal bianco delle spiagge per quanto riguarda le montagne l’impresa sarebbe molto più ardua Non penso che portare la sabbia sulle piccole cime polinesiane abbia poi lo stesso effetto delle nostra montagne innevate Ma a parte questi aspetti estetici per il resto questa Festa, nei riti, tradizioni e significati vari, è identica a quello che ho vissuto in Italia Oltre all’ovvio Babbo Natale, abbiamo anche qui l’albero con il presepe ed abbiamo anche i mercatini natalizi a Tahiti Mio figlio più grande aspetta la notte del 25 dicembre con lo stesso pathos che ricordo avevo io da piccolo Come ho già detto in precedenze la grande differenza sta nella sobrietà che abbiamo qui Pochi regali e soprattutto non ci sono pranzi o cene stile “grande abbuffata” Non avendo parenti qui in Polinesia siamo stati sempre ospiti di famiglie con le quali abbiamo instaurato rapporti di amicizia Per chi è abituato a festeggiare il Natale chiuso in casa dal 24 sera fino al pranzo di Santo Stefano lascio immaginare la scena surreale di chi come noi trascorre il pranzo di Natale su una splendida tavolata di legno, coperta da ombrelloni di foglie di palma, adagiata sul bagno-asciuga…….

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Patchwork / Re:Diario di un povero.....sognatore!!!!
« il: 13 Novembre 2015, 18:09:00 »
…..mi ricordo come fosse ieri il giorno che io e tua madre abbiamo deciso di compiere il “grande passo” Era Agosto, eravamo in ferie al mare in Calabria Erano da poco trascorse le 8 di sera e noi ancora eravamo sulla spiaggia ad aspettare che le ombre del crepuscolo si appoggiassero sulla serenità del mare Mare che ci aveva da poco accolti nelle sue calde e tranquille braccia Per noi ogni sera era un rituale aspettare il giungere della sera proprio per godere di quelle “solite” ma “gradite” emozioni che quello scenario riusciva a regalarci Mi ricordo che però quel giorno la Natura ci ha mostrato dei colori diversi che a me e tua madre hanno riportato immediatamente in quell’altra Terra chiamata Polinesia Per noi è stato come un tuffo nel passato, abbiamo in quegli attimi rivissuto una bellissima sensazione già provata Oggi lo interpreto come un richiamo, un Suo invito a raggiungerla Ci siamo visti negli occhi con tuo madre ed abbiamo stabilito che avremmo festeggiato il tuo primo compleanno in Polinesia Entrambi abbiamo pensato la stessa cosa ossia perché aspettare Agosto per provare quello stato di benessere quando c’è un luogo dove, in un certo senso, potremmo dire che è Agosto tutto l’anno? Ovviamente non cercavamo quel particolare stato d’animo ma sapevamo che quello sarebbe stato il pretesto per decidere di partire Anche se con incredibili sforzi e prevedibili ostacoli “familiari” siamo riusciti in quest’impresa La serenità che ho conosciuto e raggiunto in questi tre anni non la posso descrivere perché alla base ci sono due linguaggi differenti Io stesso quando ero ancora in Italia ho sempre ricercato questo stato emotivo ma mai avrei immaginato che si sarebbe potuto vivere in questo modo Sono riuscito ad arrivare a questo solamente dopo aver imparato i loro significati della Vita. Ad esempio mi chiedo sempre quali sarebbero state le mie sensazioni quando avrei accompagnato mio figlio alla scuola materna se ancora vivessi in Italia Me lo chiedo perché qui in Polinesia questo rito che, cinque giorni alla settimana, io e mio figlio condividiamo da ormai un anno mi permette di iniziare ogni giornata in armonia con me stesso Mentre io lo vesto mia moglie gli prepara la merenda, poi saliamo sulla nostra barchetta e ci dirigiamo verso  un’altra isola Impieghiamo dieci minuti ad attraversare  quel piccolo tratto di mare ed in questo tempo mi racconta i sogni della notte oppure altri suoi incredibili pensieri Alcuni giorni parliamo poco perché preferiamo ascoltare della musica e scambiarci qualche sorriso Giunti al porto abbiamo due alternative: quella che lui prende il pulmino oppure  quella di  andare a piedi alla struttura; quest’ultima soluzione la adottiamo durante le belle giornate, ossia quasi sempre Ci vuole un quarto d’ora di cammino per  arrivare, tempo durante il quale ci teniamo per mano eccetto il piccolo passaggio sul grande prato che circonda la scuola dove io devo porta rlo a “ciccicollo”; sulle spalle Arrivati al portone d’entrata mi da un bacetto, un abbraccio e ci salutiamo Ritorno alla barca carico per affrontare una nuova giornata  Ci tengo a sottolineare come comunque questa serenità sia sempre “limitata” dal quotidiano assistere dell’autodistruzione del nostro pianeta Vivere in Polinesia non vuol dire distogliere lo sguardo dal resto del mondo ma piuttosto ti permette di vedere il mondo dal di fuori, di avere una visione più distaccata e nel contempo lucida di quella che io insisto a definire “grottesca” realtà Questo distacco però non impedisce alle nostre anime di soffrire; permette però di riprendersi prima dai giornalieri stati di sconforto....

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Patchwork / Re:Diario di un povero.....sognatore!!!!
« il: 27 Ottobre 2015, 16:00:55 »
….i primi di novembre compirai 4 anni Oggi sono trascorsi precisamente 3 anni da quando ci siamo stabiliti in questo magnifico posto Sei tu il maggiore responsabile di quella nostra drastica scelta di lasciare la nostra terra, i nostri affetti, il nostro Passato per avventurarci in una nuova….Vita. E vero che nei nostri cuori cullavamo sempre il desiderio di spostarci in un altro Paese; non scartavamo anche delle soluzioni continentali Dopo la tua nascita però tutto è cambiato, le nostre esigenze sono cambiate ma perché tu hai cambiato le nostre prospettive di vita L’idea di farti crescere in quella società sempre più grottesca ed asociale alimentava costantemente la nostra ansia Inutile dire che i nostri giudizi erano fortemente influenzati da quel cordone ombelicale che il bisturi dell’ostetrica non riesce a tagliare Non c’era giorno che non ci chiedevamo come saresti cresciuto in quella realtà indefinibile, in quel caos razionale. Ci chiediamo se quando sarai più grande approverai la nostra scelta oppure condannerai la nostra decisione in merito al tuo futuro Qualcuno certamente dirà che l’abbiamo fatto per noi più che per nostro figlio Chissà, potrebbero aver ragione Forse mi biasimerai per averti impedito di conoscere quello che definiscono il “mondo reale” per rinchiuderti in questa specie di “rifugio di montagna” Montagne…. a pensarci bene tu oggi non puoi sapere cosa realmente sono Hai visto delle immagini sui tuoi libri e sul computer ma non hai provato quella sensazione, che a parole non so descrivere, che il freddo abbraccio dei monti è in grado di darti. Stai tranquillo che, tra non molto tempo quando ti porterò in Italia, organizzeremo un bellissimo giro sulle Alpi Dobbiamo aspettare che il tuo fratellino cresca un pochino, quanto basta per poter anche lui apprezzare questo viaggio nel passato dei tuoi genitori A differenza di tuo fratello tu, anche se eri piccolissimo, hai visto con i tuoi occhi inconsapevoli il Paese dove io e tue madre siamo cresciuti; tuo fratello in questi 4 mesi di vita ha visto solo mare e tante piccole isolette verdi……

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Patchwork / Re:Diario di un povero.....sognatore!!!!
« il: 07 Settembre 2015, 17:05:20 »

……è incredibile come mentre noi invidiamo queste persone per come riescono a rapportarsi al vivere quotidiano, a trascorrere un’esistenza semplice ed equilibrata, ad essere riusciti a crearsi questo piccolo angolo di paradiso, loro invece ci invidiano per aver vissuto nel più bel Paese del mondo. Il mio cosmopolitismo, rafforzato anche da un forte senso di repulsione verso il mio ex popolo, mi spinge a rispondere alla loro curiosità di come sia l’Italia, sempre nello stesso modo ossia che il Paese è bellissimo ma le persone che lo abitano purtroppo nella maggioranza non meritano di viverci Qualcuno potrebbe dire che sto sputando nel piatto dove per anni ho mangiato ma a tal pensiero risponderei che siccome mi ha dato da vivere questo non significa che non possa criticarlo, soprattutto se poi questi giudizi negativi sono prodotti dalla speranza che le cose in Italia possano cambiare Criticare il mio Paese non vuol dire non amarlo, anzi nel mio caso garantisco che ne sono davvero innamorato ed ogni volta che ne ho avuto la possibilità ho sempre cercato di rinforzare questo legame, di approfondire la nostra conoscenza, attraverso dei viaggi E’ impossibile non lasciare il cuore in qualche angolo della Sardegna, ma lo stesso si può dire per quei piccoli paesi-bomboniera del Centro Italia; e che dire delle montagne del Nord che proteggono i nostri confini? Come si fa a riprendere il fiato dopo aver visto le Dolomiti? Come fai a rientrare sulla terraferma aver percorso di sera le vuote calle di  Venezia? E ancora non siamo andati a Roma…. Ovviamente la mia sarebbe una lista infinita di bellezze prodotte sia dalla Natura ma anche dall’uomo; un tesoro unico e di inestimabile valore per il quale il popolo italiano ha davvero fatto poco per salvaguardarne non solo il valore materiale ma soprattutto quello affettivo Negli ultimi decenni il cordone ombelicale che avrebbe dovuto legare il nostro popolo alla TerraMadre si è andato ogni giorno sempre più assottigliando Analizzarne le cause e le conseguenze è un’operazione complessa e certamente lunga, per la quale non nascondo aver dedicato durante il periodo universitario alcuni anni della mia vita, che non ritengo opportuno approfondire su questo forum.
Ogni volta che mi trovo di fronte qualche scena degradante che riguarda la nostra Terra, sia un disastro importante come può essere un’alluvione oppure una frana, figlie entrambi delle nostre  scelte scellerate, ma anche e soprattutto quando trovo in alcuni angoli della mia città maleodore e sporcizia, subito la mia mente vola in Polinesia e riproduce sempre la stessa scena che riempì il mio cuore durante la permanenza a Fakarava Vicino alla mia guesthose c’è un paesino dove una parte era composta da tutte piccole casette, se così si possono chiamare, composta da tavole di compensato fissate tra loro. Vedendo queste case la prima idea che ti viene in mente è quella di povertà e quindi, almeno per il mio pregiudizio, questo significava che questi alloggi fossero abitati da persone infelici, tristi La realtà mi ha raccontato un’altra storia, quella di persone serene, probabilmente povere ma  nello stesso tempo ricche di spirito visto che, nonostante l’aspetto poco edificante della loro casa, queste trascorrevano parte della loro giornata a pulire il piccolo giardino che la circondava in modo così accurato che sembrava essere il giardino di un Re…….

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Patchwork / Re:Diario di un povero.....sognatore!!!!
« il: 07 Agosto 2015, 15:44:41 »
…il piccolo ancora dorme cara? Anche per lui ieri è stata una giornata massacrante. Con tutti quei bambini non si è fermato un attimo; tutto il pomeriggio è stato un continuo entrare ed uscire dal mare. Senza contare che la mattina abbiamo fatto snorkeling intorno al motu di fronte al Lodge; almeno un’ora l’abbiamo trascorsa in quel giardino di coralli. Nonostante ci fossi stato diverse volte in quella zona è stato solamente per caso che abbiamo scoperto questo giardino coloratissimo. A dire la verità è stata una manta a portarci; ci eravamo messi a nuotare con lei quando ad un tratto lei ha arrestato la sua corsa mentre noi ci siamo addentrati in questo incredibile crogiulo di piante ed animali. Una giornata indimenticabile quella di ieri. Le location sia del pranzo che della cena mi sono piaciute molto ma soprattutto non c’è cosa più bella che gustare cibi prelibati con persone con le quali c’è una sorta di alchimia che ti lega. Penso che essendo cresciute lontano dal nostro “pianeta” di origine sono riuscite a meglio conservare quella virtù che potremmo chiamare semplicità. Non sto parlando di umiltà, altra dote che comunque li accomuna, ma proprio di quel differente modo di affrontare la vita e di rapportarsi ad essa ad ai problemi che questa trascina con sé. Non hai notato come rispetto a noi sanno distinguere bene i bisogni primari da quelli secondari e questo ovviamente comporta un diverso loro modo di rapportarsi alle cose ed anche alle persone. Io nelle loro teste non vedo o percepisco quella confusione che invece le società, chiamiamole occidentali, si sono tanto impegnate a creare tra i loro cittadini; o meglio non c’è confusione nel riconoscere quei valori che nelle nostre scuole ci hanno insegnato essere fondamentali ma che poi nelle nostre vite tali non lo sono stati più. Non hai anche tu trovato incredibile di quanto fossero informati sulle vicende che stanno accadendo in Europa; sono informatissimi. Invece mi sento di dire che è incredibile che nonostante sono anni che siamo in questa Terra io ancora abbia dei pregiudizi come questo nei loro riguardi, pregiudizi che quel signore che stava di fronte a noi ha demolito con quelle citazioni di Kant ed Hegel. Non so te ma non ti nascondo che c’è stato un momento in cui mi sono vergognato delle nostre origini quando tutti i commensali ci hanno chiesto perché lasciavamo morire migliaia di persone nei nostri mari. Ci chiedevamo le ragioni o la ragione di questa scelta “europea” Tu ti sei alzata con la scusa di andare a controllare i bambini mentre io ho preferito chiudermi in un silenzio imbarazzante. Per fortuna subito dopo hanno aperto l’ultima bottiglia di vino italiano che avevamo portato. Mi ha fatto un immenso piacere che hanno deciso di accompagnare tutto il pasto unicamente con il nostro vino. Gli abbiamo fatto fare un bel giro dell’Italia; siamo partiti con un Sauvignon dell’Alto Adige per poi passare per il Lazio attraverso un Frascati Superiore ed infine chiudere con quel particolarissimo Chardonnay della Sicilia……


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Patchwork / Re:Diario di un povero.....sognatore!!!!
« il: 11 Luglio 2015, 15:14:29 »
“ …sveglia dormiglione, è ora di alzarsi e andare a scuola; sto scherzando!, lo so che la scuola è finita ma oggi se ti ricordi dobbiamo fare una gita a Tahaa e poi, la sera, fermarci a mangiare a Raiatea, a quel hotel (il Lodge) con di fronte quel piccolo molo dove si incontrano un numero incredibile di pesci; chissà se ritroverò il pesce napoleone che da diversi mesi aveva deciso di accasarsi lì nella piccola baia…..anch’io ti voglio bene, piccolo….. nel nostro programma è previsto che prima della cena ci facciamo un bel bagno dal molo con la speranza che il proprietario del ristorante ci possa lasciare la sua barchetta per arrivare al motu che sta davanti alla baia; vedrai che ci divertiremo moltissimo sul motu per via di alcune correnti che girano attorno alla piccola isola. L’ultima volta che ci sono andato ho incontrato due cani molto simpatici che erano in acqua e frugavano in mezzo i sassi. Lì per l’ non capivo cosa facevano fin quando non ho visto uscire uno di loro con un polpo in bocca; stavano pescando quei due furbacchioni. Sì papà proprio due furbacchioni come il nostro Flame…..ora però bisogna sbrigarsi che la mamma ha quasi finito di preparare la colazione; indovina cosa ti ha fatto oggi? Con quest’odorino era facile capire che erano le crepes al latte di cocco. Cosa ci vuoi bere vicino, del latte con il cacao oppure un succo di mango?....Non ce la prendiamo troppo comoda che alla fabbrica di vaniglia ci aspettano alle ore 9, cerchiamo come al solito di non farci riconoscere e quindi di arrivare puntuali…….sono proprio curioso di sapere come si raccoglie la vaniglia, per ora l’abbiamo vista solamente essiccare su quei grandi tavoloni all’ interno della tenuta….non vedo l’ora che ci immergiamo in quel dolce profumo ma soprattutto non vedo l’ora di gustare il pranzo a base di vaniglia….non ho voluto chiedere informazioni sul menù volendo lasciare la suspance della sorpresa però mi sono informato se per caso ci fosse il mio piatto preferito, il mahi mahi cotto alla brace in salsa di vaniglia; ebbene c’è…. mi vergogno un po’ a  dirlo ma gran parte della mia attenzione è rivolta proprio a questo fatidico momento. Di solito propongono per dolce una rivisitazione della crema catalana dove al posto dello zucchero di canna viene messo uno zucchero vanigliato che poi viene “bruciato” con la fiamma; dicono sia delizioso. Mi piacerebbe tanto assaggiarlo…..La cena mi dicono non sia dentro la tenuta ma in una piccola spiaggetta privata, di loro proprietà adibita proprio per questi avvenimenti. Dalla descrizione sembrerebbe una location fantastica; una grande gazebo sotto il quale è stata adibita una cucina con tanto di barbecue e di fronte una serie di tavoli, adagiati sul bagno-asciuga e coperti con degli ombrelloni fatti di rami di palma. Quindi mentre mangeremo saremo coccolati della morbide onde del mare…….


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