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viaggiare e vivere in polinesia a costi sostenibili :)

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kaipeka:

--- Citazione da: "KiaOra" ---Ciao Kaipeka,
sono curiosa, quale sarà esattamente il titolo della tua tesi? In cosa ti laurei? Comunque complimenti!
--- Termina citazione ---


Ciao! mi laureo in antropologia culturale e ho studiato un rituale della polinesia contemporanea (interramento della placenta), relazionato alla presa di coscienza dell'identità ma'ohi. ma tu kia ora, cosa sei esattamente :) ? un bacione e grazie per l'interessamento

KiaOra:
Sono un'appassionata di Polinesia, una viaggiatrice e una persona molto fortunata perchè ho potuto fare di queste  cose il mio lavoro...
Si, in effetti organizzo viaggi in Polinesia, Kia Ora è il nome della mia agenzia, ho scelto il nick uguale un po' per gioco e poi è rimasto...  cerco comunque di non usare questo spazio in modo troppo pubblicitario (funziona già bene il passaparola...), mi piace che sia un terreno neutrale per scambiarsi informazioni... cerco di rispondere quando posso per essere utile e non solo a potenziali clienti...
Sono davvero incuriosita dalla tua tesi! Facci sapere qualcosa di più quando puoi...
I rituali Ma'ohi sono veramente molto affascinanti. Non ho potuto approfondire molto l'argomento, ma quando sono stata al Marae Taputapuatea con Michele lui ci raccontava che ogni marae, ogni singola pietra ha un significato, per esempio c'è il Marae del Matrimonio, dove gli sposi lasciavano qualcosa di proprio, un sasso del terreno di casa loro o cose del genere, e nessuno osava toccare o spostare le pietre per questo motivo... avrei potuto stare ad ascoltarlo per ore quando raccontava di queste cose...

kaipeka:
Direi che trasformare una passione in mestiere è un'ottima soluzione, per la qualità della vita! i miei invidiati complimenti :)

E' vero, per gli antichi polinesiani i marae erano luoghi sottoposti a rigidissimi tapu (come moltissimi altri aspetti della vita). Anche oggi esistono un sacco di superstizioni e credenze a riguardo di questi posti. A causa dell'intervento piuttosto capillare dei missionari, è rimasto  pochissimo dell'antica religione polinesiana: il rituale che sto studiando io rientra nell'ottica della "riscoperta" dei valori tradizionali, avvenuta dopo gli anni settante grazie all'impulso di alcuni intellettuali nativi (conosci Henri Hiro e Duro Raapoto?). Spesso la riscoperta ha assunto il carattere della ri-creazione, ed è qui che noi aspiranti antropologi impazziamo di interesse.
L'imposizione francese del CEP (centre d'experimentation du Pacifique) ha cambiato per sempre la fisionomia sociale della polinesia; però ha anche accelerato la presa di coscienza della propria identità di polinesiani e non di propaggine tropicale della Francia.
Se sei interessata agli antichi rituali polinesiani, ti consiglio Tahiti aux temps anciens di Teuira Henri: è la "bibbia" di chiunque voglia approcciarsi a questa cultura (o a ciò che ne rimane). Tuttavia, per comprendere parecchie cose della Polinesia occorre una full immersion nella storia contemporanea: il CEP, la chiesa protestante ma'ohi, la depèche de Tahiti, Fenua Orama, l'Aranui, i pescatori dei villaggi sperduti che avversano l'imperialismo tahitiano (la polinesia non è solo "tahiti et ses iles"!) e ti offrono una hinano discutendo di problemi sociali. Sono sicura che tu sei già vicina a questo tipo di sensibilità... mi piacerebbe che si promuovesse un po' il "turismo consapevole" in polinesia: la polinesia ora vive problemi politici e sociali profondissimi, non riesce ad essere indipendente dalla francia in quanto non ha ancora trovato un modello di sviluppo adeguato. Il turismo è una risorsa importantissima, e vorrei che potesse aiutare la polinesia ad uscire dall'impasse. quali sono le tue posizioni al riguardo?

complimenti ancora per kia ora e per lo sviluppo della tua passione... ma sei di venezia? io sono di treviso... ultimamente trovo veneti che fan concorrenza a Marco Polo!!

KiaOra:
Ma dai, davvero sei di Treviso?!?
Senti, perchè non ci andiamo a mangiare una pizza una volta e facciamo una bella chiaccherata?
Mi piacerebbe creare degli itinerari più culturali e supportarli con del materiale...
Onestamente come puoi ben immaginarti ciò che chiedono i clienti per un viaggio in Polinesia è soprattutto legato alle bellezze del mare e della natura. Molti si aspettano un bel resort per farsi coccolare nel viaggio di nozze. I più curiosi vogliono conoscere la gente del posto, ma veramente pochi chiedono di esplorare a fondo la cultura Polinesiana... già la Polinesia è un mercato un po' di Nicchia, stiamo parlando della nicchia della tana del topolino dentro la nicchia...
Io sono per valorizzare la Polinesia con le sue straordinarie bellezze e anche i suoi difetti, la salvaguardia dei beni naturalistici e anche culturali della Polinesia, per spingere le Pensioni Familiari, ma vendendole nel modo giusto dicendo con chiarezza di che si tratta (non vanno bene per tutti...), non amo molto l'idea dei bungalow overwater, ma a quelli che me li chiedono non li rifiuto... cerco magari di consigliare più soluzioni come il Vahine Island di Tahaa che ne ha solo tre e mi rifiuto di vendere il nuovo St. Regis di Bora Bora che visto dall'alto è un vero scempio... pontili lunghi il doppio rispetto ai già imponenti intercontinental Thalasso e Meridien che sono vicini, overwater suite di 80 metri quadri o più, isolette artificiali di sabbia riportata raschiando il fondo della laguna... mi sembra decisamente troppo... nei limiti del mio tempo cerco di capire cosa è meglio per i miei clienti e di dare i consigli giusti... non nego che il mio obbiettivo è anche vendere il viaggio, ma credo che una vendita porta altre vendite se fatta nel modo giusto e soddisfacente per il cliente, non credo che bugie a fini commerciali possano dare dei ritorni...

kaipeka:
Ciao Kia Ora! accetto volentieri la proposta della pizza; le chiaccherate sulla polinesia sono sempre gradite. Mi piace quando dici che sei per valorizzare lo splendore della polinesia ma senza chiudere l'occhio sui suoi difetti: mi sembra un approccio piuttosto sano per un tour operator (non si vende il paradiso, ma una sua imitazione piuttosto buona :)). Davvero, nei 3 mesi in cui ho vissuto lì mi sono documentata moltissimo, ho parlato con molta gente (preferendo gi intellettuali nativi, come Tetiarahi G., a quelli europei) e spero di aver preso coscienza, per quanto mi è stato possibile, del delicato equilibrio su cui poggia la polinesia. Sarei felice di aiutarti a dare un taglio più culturale ad alcuni itinerari... di sicuro la domanda non è alta, ma io spero sempre che la coscienza critica dei viaggiatori cresca. perché davvero, penso che un viaggio si possa godere infinitamente di più se avviene uno scambio con la gente del posto e se si torni a casa con delle idee nuove. credo sia affascinante per chiunque capire come sia la vita della gente in un luogo che è ai nostri antipodi in tutti i sensi. Ho conosciuto anche parecchi artigiani e artisti locali (marchesi), i quali stanno cercando di spingere delle forme di mercato equo e delle attività di microcredito locale. Inutile dire che, anche a livello artistico, ho trovato lì i souvenir più belli che potessi immaginare.
Mi piacerebbe anche che venisse spinto verso la polinesia un altro tipo di turista, quello con lo zaino in spalla; è vero che i costi sono alti, ma esistono tantissimi modi per viaggiare e potrei mettere a disposizione la mia esperienza di autostoppista e viaggiatrice solitaria per gli arcipelaghi.

Un'altra domanda: prevedi itinerari nelle isole marchesi? io le ho adorate, credo nel mondo non esista nulla di nemmeno vagamente simile.
va bene Kia Ora, spero che ci sentiremo ancora! fammi sapere per la pizza: io studio a bologna, ma sono a treviso tutti i fine settimana e spesso anche delle settimane intere.
un bacione e complimenti per il sito dell'agenzia, che ho appena visitato: si vede che c'è passione!
ciao
kaipeka-Laura

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