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Racconti di viaggio / Viaggio di nozze di Marzia e Giovanni 2°parte
« il: 06 Agosto 2009, 14:48:47 »
22/06/09
Il nostro ultimo giorno in barca è iniziato, ma meglio non pensarci.
La mattina abbiamo deciso di andare in centro, a fare un po’ di shopping, nel senso che noi donne volevamo comprare delle perle e ci siamo riuscite. L’Heiva non è ancora cominciata ma già in giro ci sono i primi stand e il mercatino artigianale. Mentre aspettiamo che ci montino i nostri gioielli ne approfittiamo per fare anche un po’ di spesa e per prendere un gustoso dolce in un piccolo bar.
Tornati in barca, pranzo giapponese con sashimi di tonno e varie salse. Devo dire che non sono un’appassionata né di tonno né di pesce crudo in generale, ma com’è che in Polinesia è tutto buono?!?
Pomeriggio invece facciamo una bella passeggiata fino a Punta Matira, la spiaggia più bella di Bora. Beh in effetti mi trovo d’accordo con la pubblicità fatta al luogo. Quella vista a Moorea era sicuramente più ampia come spiaggia, ma qui i colori erano davvero eccezionali. Peccato solo che si avvicinava il tramonto e che passava di tanto in tanto qualche nuvola minacciosa. Ma per fortuna non ha piovuto e ci siamo goduti al massimo quella spiaggia da depliant.
Domani purtroppo si parte, quindi siamo tornati verso lo Yachting club e abbiamo ormeggiato lì per la notte. Come ultima cenetta, lo chef ci ha preparato il piatto nazionale: poisson cru al latte di cocco….una prelibatezza, lo vorrei rifare per i miei amici, giusto per farli morire di invidia ancora un po’, ma mi sa che non verrà mai buono con il nostro tonno rosso mediterraneo e soprattutto senza Michele ai “fornelli”.
23/06/09
Oggi giornata triste, salutare Michele è stato davvero traumatico. Va bene che ancora abbiamo una settimana e due isole da vedere, va bene che rivedremo Bruno e Annunciata a Fakarava, ma Michele, il suo Gulliver…ricordi infiniti che ci rimarranno nel cuore.
Arrivati a Rangiroa siamo ancora un po’ tristi. Alain viene a prenderci in aeroporto e con un'altra coppia di italiani (Paolo e Francesca) arriviamo in poco tempo al Bounty. La pensione non è male, curata, pulita, vicino al mare, un po’ impersonale dal punto di vista architettonico, ma l’atmosfera che si respira è calorosa e divertente. Ci sono altri due italiani e una famigliola francese. E’ già ora di pranzo e con le bici in dotazione della pensione andiamo verso il molo, dove a quanto pare c’è uno snack. Rangiroa è completamente diversa dalle isole della società. Vegetazione completamente diversa, abbandonata, tanti cani e io sono una fifona!
In effetti finora era tutto come me l’aspettavo, ma Rangiroa me l’aspettavo diversa e forse un po’ mi ha deluso.
Lo snack si trova proprio sul molo, un ambiente piuttosto spartano, ma molto comodo, ci siamo tornati altre volte e abbiamo mangiato bene e abbondantemente senza spendere troppo.
Pomeriggio siamo scesi al mare. Sapevo già che a Rangiroa non c’erano spiagge, ma la pensione è proprio attaccata al Kiaora quindi c’è una piccolissima spiaggetta che si può utilizzare tranquillamente. Il mare comunque è molto bello, abbiamo visto una bella murena e una piccola razza leopardo. Poi abbiamo fatto un giro in bici, ma i delfini alla passe non si sono presentati.
Il bello delle pensioni è che la sera a cena si mangia tutti insieme; è un bel modo di condividere le esperienze con gli altri e di organizzare magari per il giorno dopo qualcosa da fare insieme. Infatti ci siamo messi d’accordo per andare alla Laguna blu.
Anche qui ottima cucina con pasta, pesce alla griglia, fresco e abbondante, e il dolce. Alle 21 tutti a letto, se no Alain poi ci rimprovera!
24/06/09
Prima colazione abbondante e poi vengono a prenderci e ci portano al molo. Ci aspetta un’ora di barca, ma all’interno della laguna, sarà una passeggiata, penso…e invece no! La laguna non è certo come quella delle altre isole visitate, è un vero e proprio oceano nell’oceano, blu, profonda e con le onde. Oggi c’è anche un po’ di vento. Ma è stato davvero divertente, i ragazzi che organizzano l’escursione ti fanno posare tutto all’interno di una piccola stiva così non si bagna niente, tranne tu!! Fanno gli spericolati con quel motoscafo e fanno di tutto per farti saltare con il motore al massimo. Siamo arrivati tutti bagnati, tra le risate generali. Arrivati in questa laguna nella laguna iniziamo a vedere l’attrazione del luogo: i piccoli squaletti pinna nera che appena metti il piede in acqua scappano spaventati. Aspettiamo che tutto il necessario venga portato a terra e con una più piccola barchetta ci trasferiamo al motu di fronte. I colori sono eccezionali, non c’è nessun altro a parte noi e il posto è davvero un paradiso terrestre, di quelli che tutti noi amanti del mare sogniamo.
In acqua bassa eravamo circondati di squaletti e abbiamo visto anche tre razze, ma in acqua più profonda niente, neanche un pesce, ed è stato un po’ deludente visto che tutti dicono che Rangiroa è un paradiso subacqueo.
Ritorniamo poi sul motu principale dove i ragazzi avevano preparato un pic-nic classico, con pesce alla griglia, il solito squisito tonno, il poisson cru, il pane al cocco e tanta frutta. Tutti gli scarti del cibo li hanno buttati in acqua, dove si è creata una vera e propria mensa per gli squali, e iniziano ad arrivare anche quelli un po’ più grandi.
La giornata arriva al termine, saliamo in barca, ma stavolta non ci fanno posare tutto…scusate ma dove stiamo andando???
Ci avviamo verso la laguna e fermano di nuovo la barca…siamo attorniati di squali, quelli grandi stavolta…io pensavo che non si facesse più lo shark-feeding invece, come già ci aveva spiegato Michele, qua tutti se ne fregano. Mentre gli squali si affollano attorno alla barca, ci dicono di scendere in acqua, ma io non trovo il coraggio, si butta solo Giovanni, e già mi vedevo vedova…All’inizio tutto tranquillo, poi hanno smesso di buttare da mangiare e gli squali sono andati veramente in frenesia alimentare, povere bestie. Non credo che ci sia qualcosa di pericoloso nel nuotare con questi squali di barriera, ma iniziavano a nuotare sempre più velocemente e tutti sono schizzati via dall’acqua. Alla fine uno dei ragazzi è anche riuscito a prenderne uno e salirlo sulla barca per farcelo accarezzare, lo ha stordito con un colpo alla testa e mi ha fatto davvero tenerezza, non si dovrebbero fare queste stupidaggini per far divertire i turisti.
Al rientro, sempre saltando sulle onde, ci hanno fatto fare un’ultima esperienza. Ti lasciano nella passe, mentre la corrente è entrante, e ti vengono a riprendere dal lato opposto. In pochissimo tempo, e senza nuotare, ti ritrovi con un mondo di coralli e pesci attorno a te. Non riesci a rallentare, la corrente è troppo forte, peccato, perché l’esperienza è davvero bella, ma dura anche poco.
Ritornati in pensione è quasi ora di cena, il tempo di una bella doccia calda, giusto per riprenderci un po’ da tutta l’acqua presa durante il tragitto in barca!
Anche stasera ottima cena e splendida compagnia. Per domani però decidiamo di rinunciare ad un’altra escursione, non ce la sentiamo ad affrontare nuovamente un’ora di onde.
25/06/09
Subito dopo colazione eravamo ancora indecisi su cosa fare, così il tempo ci ha dato una mano…ha piovuto, un bell’acquazzone di 1 oretta circa, niente di più, poi il sole è tornato alto in cielo come se non niente fosse accaduto.
Abbiamo deciso di fare un giro in bici fino al “paese”, ben 12km in andata e altrettanti al ritorno! Una vera sfacchinata con quelle finte biciclette. Siamo andati alla posta e lungo il tragitto abbiamo comprato dell’acqua in un market di passaggio. Un cocco per poco non ci ammazzava, così ce lo siamo portati in camera per uno spuntino pomeridiano. Per pranzo siamo tornati allo snack sul molo e abbiamo preso l’immancabile bistecca di tonno. Dopo pranzo tanto relax in spiaggia, ancora una volta ottima cena e poi a letto.
26/06/09
Stanotte purtroppo sono stata malissimo, forse ieri tutta quella fatica sotto il sole. Così di mattina Giovanni ha preparato i bagagli e io ho dormito fino all’ora di pranzo. Alain ci ha riaccompagnato in aeroporto e alle 16,30 eravamo già a Fakarava.
Io stavo ancora un po’ male e non mi sono goduta tanto la prima serata nella nuova pensione, ma l’impressione generale che ho avuto è stata positiva.
Tanto per cominciare l’isola mi è sembrata già diversa. Il proprietario dell’Havaiki è venuto ad accoglierci con la collana di fiori e prima di accompagnarci in camera ci ha fatto fare un giro con il pulmino. Praticamente per strada non si vede nessuno, ma le strade stesse sono più nuove e il verde attorno sembra più curato. Il bungalow è sulla spiaggia, proprio a 1 metro dall’acqua e il mare è una meraviglia, per non parlare dell’esposizione, sempre al sole, fino al tramonto. La stanza è piccola, ma curata nei particolari, pulita e poi…che cosa devi fare in camera? il letto c’è, e le 8 ore di sonno te le puoi fare tranquillamente. Hai il mare più bello che esista, cosa vuoi la televisione?
In effetti i soliti italiani che si lamentano li ho beccati. In questa pensione non c’è l’acqua calda, ma già si sapeva, quindi che ti lamenti a fare? Poi il bungalow ti sembra piccolo perché sei stata nei super alberghi, per me è bellissimo, meglio degli overwater visti al Kiaora di Rangiroa!
I proprietari in effetti non si vedono quasi mai, ma chi se ne frega! Con me sono stati gentili, gli ho detto che non stavo bene e mi hanno preparato una cena speciale con riso in bianco e frutta.
La sera abbiamo fatto sempre presto, più del solito, visto che ero ancora stravolta, ma mi sono “impasticcata” per benino e domani starò sicuramente meglio.
27/06/09
Stamattina sto decisamente meglio. Siamo scesi presto a fare colazione e poi sole e mare tutto il giorno. Alcuni italiani sono andati via, mi dispiace dirlo, ma meglio così, erano un po’ troppo sofisticati. Sono rimasti Cinzia e Errico a tenerci compagnia in questi ultimi tre giorni, dei ragazzi davvero simpatici.
A disposizione ci sono i kayak così ne abbiamo approfittato per fare un giro, in un mare praticamente senza corrente, piatto e azzurro come non mai. Per pranzo siamo andati in uno snack a due passi dalla pensione. Era suggerito anche nella guida, ma più che uno snack era un vero e proprio ristorante. Curato, particolare, accogliente, piatti originali e squisiti, come il proprietario, che si dava un sacco da fare, il locale era sempre pieno, nonostante nell’isola non ci fosse praticamente nessuno!
Pomeriggio ancora relax con i cani che ti tengono compagnia e che di tanto in tanto si tuffano in acqua per pescare qualcosa.
Nella pensione c’è un pontile con un lagoonarium, dei pesci di grandi dimensioni rinchiusi dentro delle reti per far divertire il turista; mentre gli buttavamo del pane si è avvicinato uno squalo, ma è scappato via subito, neanche il tempo di una foto.
Il tramonto qui è davvero mozzafiato, vale per tutti quelli visti finora.
A cena ancora un po’ di chiacchiere con i ragazzi e poi a letto, anche qui arrivati alle 21:30 ti spengono direttamente le luci, per dire “andatevene!!!”
28/06/09
Stamattina decidiamo di fare ancora un giro in kayak, stavolta vengono anche Cinzia ed Errico. Facciamo un lungo bagno su una spiaggia deserta (come del resto tutto qui attorno). L’unica cosa che manca in questo posto sono i pesci. Non se ne vedono neanche a cercarli tra i coralli, non so cos’è, forse sono tutti in vacanza!!
Stamattina ho mandato un sms a Bruno e Annunciata e abbiamo deciso di farli venire a pranzare nel “nostro” localino.
Così all’ora di pranzo andiamo con le bici al locale e riabbracciamo i nostri amici di crociera. Loro sono al Maitai, lì i pesci ci sono e ci invitano per il pomeriggio. Oggi per pranzo ho preso del pesce pappagallo in crosta di cocco….mamma mia che sapori, neanche il più grande chef!
Ritornati in camera ci organizziamo per il giro in bici fino al Maitai e si parte. Saranno non più di 5km, le strade sono piuttosto pianeggianti e abbiamo anche il vento a favore. Lo spettacolo per strada è assicurato, si vedono degli scorci dalla parte dell’oceano che ti fanno restare a bocca aperta.
Arrivati al Maitai si respira un’aria completamente diversa. D’accordo le camere sono moooolto belle, spaziose, comode, la sala da bagno è grande quanto tutta la nostra camera, ma piuttosto anonimo e impersonale, io preferisco l’Havaiki.
Ma qua i pesci ci sono, anche grandi. C’erano tanti pesci pappagallo, tantissimi, abbiamo visto anche 3 cernie e tanti pesci che somigliano a triglie.
Abbiamo conosciuto due ragazzi romani che domani, ahimè, partiranno con noi e ci siamo organizzati per ammazzare il tempo domani in giro per Papeete.
Nella strada del ritorno ci siamo fermati sul reef a fare qualche foto e a “rubare” qualche corallo e conchiglia. Lo potevamo fare???
Ci siamo goduti l’ultimo tramonto mozzafiato e scattato miliardi di foto, poi ultima doccia fredda e a cena. Avevo dimenticato di dire che qui i tavoli sono organizzati per nazionalità: super tavolata dei francesi e tavolo per 4 per noi italiani.
Stasera carne, delle buone bistecche, dopo quasi due settimane, un po’ di proteine ci volevano!
29/06/09
Ultima giornata, siamo un po’ tristi naturalmente, anche se il pensiero di tornare a casa e affrontare una nuova vita insieme è davvero allettante.
Decidiamo di non perdere neanche un istante e ci godiamo a pieno il mare eccezionale che abbiamo avuto la fortuna di avere tutto per noi.
A metà mattinata comunque abbiamo dovuto fare la valigia e già che c’eravamo, abbiamo fatto un giro alla fabbrica delle perle. In effetti conviene prenderle lì, si risparmiano tanti bei soldini, ma quelle che ho visto però non erano certo di gran qualità, io a Bora ho preso una qualità B, ma aveva praticamente una sola imperfezione e con il montaggio sembra una A, perfetta, tonda e nera, qui invece erano più sul grigio e soprattutto poco luminose.
Ancora una volta siamo andati a pranzo nel nostro locale preferito e come ultima giornata ho scelto il poisson cru. Peccato che stavamo per perdere l’aereo! C’era davvero confusione, abbiamo aspettato più di un’ora per poter ordinare, neanche nel più affollato locale di Catania di sabato sera!
Lasciamo Errico e Cinzia e il nostro meraviglioso mare con le lacrime agli occhi.
Il viaggio è sicuramente costoso, oltre che lontano, e non credo che ci capiterà di tornare, ci sono ancora tanti posti nel mondo da vedere, ma la Polinesia è davvero eccezionale.
Il resto della giornata l’abbiamo trascorsa in giro per gli aeroporti di tutto il mondo. Abbiamo incontrato i ragazzi di ieri, Nadia e Fabrizio, con un taxi siamo andati in centro a Papeete. Il mercato purtroppo era chiuso, avrei voluto comprare dei fiori da portare in Italia, ma avevano solo i tiarè, io invece mi sono innamorata dei frangipane o tipanier.
Siamo andati a mangiare alle roulotte e poi siamo ritornati in aeroporto. L’aereo era alle 23:30, piuttosto tardi per noi abituati ad andare a letto non più tardi delle 22.
Il ritorno è stato piuttosto faticoso, se la vacanza è finita, non si dovrebbero prendere tutti questi aerei, ci vorrebbe il teletrasporto.
Che dire….ho già scritto abbastanza, adesso mi rimangono i ricordi e le foto, che spero un giorno di poter inserire, se qualcuno mi spiega come si fa!
Spero di non avervi annoiato troppo, anzi spero di avervi fatto sognare, come i vostri racconti avevano fatto sognare me.
Nanà
Il nostro ultimo giorno in barca è iniziato, ma meglio non pensarci.
La mattina abbiamo deciso di andare in centro, a fare un po’ di shopping, nel senso che noi donne volevamo comprare delle perle e ci siamo riuscite. L’Heiva non è ancora cominciata ma già in giro ci sono i primi stand e il mercatino artigianale. Mentre aspettiamo che ci montino i nostri gioielli ne approfittiamo per fare anche un po’ di spesa e per prendere un gustoso dolce in un piccolo bar.
Tornati in barca, pranzo giapponese con sashimi di tonno e varie salse. Devo dire che non sono un’appassionata né di tonno né di pesce crudo in generale, ma com’è che in Polinesia è tutto buono?!?
Pomeriggio invece facciamo una bella passeggiata fino a Punta Matira, la spiaggia più bella di Bora. Beh in effetti mi trovo d’accordo con la pubblicità fatta al luogo. Quella vista a Moorea era sicuramente più ampia come spiaggia, ma qui i colori erano davvero eccezionali. Peccato solo che si avvicinava il tramonto e che passava di tanto in tanto qualche nuvola minacciosa. Ma per fortuna non ha piovuto e ci siamo goduti al massimo quella spiaggia da depliant.
Domani purtroppo si parte, quindi siamo tornati verso lo Yachting club e abbiamo ormeggiato lì per la notte. Come ultima cenetta, lo chef ci ha preparato il piatto nazionale: poisson cru al latte di cocco….una prelibatezza, lo vorrei rifare per i miei amici, giusto per farli morire di invidia ancora un po’, ma mi sa che non verrà mai buono con il nostro tonno rosso mediterraneo e soprattutto senza Michele ai “fornelli”.
23/06/09
Oggi giornata triste, salutare Michele è stato davvero traumatico. Va bene che ancora abbiamo una settimana e due isole da vedere, va bene che rivedremo Bruno e Annunciata a Fakarava, ma Michele, il suo Gulliver…ricordi infiniti che ci rimarranno nel cuore.
Arrivati a Rangiroa siamo ancora un po’ tristi. Alain viene a prenderci in aeroporto e con un'altra coppia di italiani (Paolo e Francesca) arriviamo in poco tempo al Bounty. La pensione non è male, curata, pulita, vicino al mare, un po’ impersonale dal punto di vista architettonico, ma l’atmosfera che si respira è calorosa e divertente. Ci sono altri due italiani e una famigliola francese. E’ già ora di pranzo e con le bici in dotazione della pensione andiamo verso il molo, dove a quanto pare c’è uno snack. Rangiroa è completamente diversa dalle isole della società. Vegetazione completamente diversa, abbandonata, tanti cani e io sono una fifona!
In effetti finora era tutto come me l’aspettavo, ma Rangiroa me l’aspettavo diversa e forse un po’ mi ha deluso.
Lo snack si trova proprio sul molo, un ambiente piuttosto spartano, ma molto comodo, ci siamo tornati altre volte e abbiamo mangiato bene e abbondantemente senza spendere troppo.
Pomeriggio siamo scesi al mare. Sapevo già che a Rangiroa non c’erano spiagge, ma la pensione è proprio attaccata al Kiaora quindi c’è una piccolissima spiaggetta che si può utilizzare tranquillamente. Il mare comunque è molto bello, abbiamo visto una bella murena e una piccola razza leopardo. Poi abbiamo fatto un giro in bici, ma i delfini alla passe non si sono presentati.
Il bello delle pensioni è che la sera a cena si mangia tutti insieme; è un bel modo di condividere le esperienze con gli altri e di organizzare magari per il giorno dopo qualcosa da fare insieme. Infatti ci siamo messi d’accordo per andare alla Laguna blu.
Anche qui ottima cucina con pasta, pesce alla griglia, fresco e abbondante, e il dolce. Alle 21 tutti a letto, se no Alain poi ci rimprovera!
24/06/09
Prima colazione abbondante e poi vengono a prenderci e ci portano al molo. Ci aspetta un’ora di barca, ma all’interno della laguna, sarà una passeggiata, penso…e invece no! La laguna non è certo come quella delle altre isole visitate, è un vero e proprio oceano nell’oceano, blu, profonda e con le onde. Oggi c’è anche un po’ di vento. Ma è stato davvero divertente, i ragazzi che organizzano l’escursione ti fanno posare tutto all’interno di una piccola stiva così non si bagna niente, tranne tu!! Fanno gli spericolati con quel motoscafo e fanno di tutto per farti saltare con il motore al massimo. Siamo arrivati tutti bagnati, tra le risate generali. Arrivati in questa laguna nella laguna iniziamo a vedere l’attrazione del luogo: i piccoli squaletti pinna nera che appena metti il piede in acqua scappano spaventati. Aspettiamo che tutto il necessario venga portato a terra e con una più piccola barchetta ci trasferiamo al motu di fronte. I colori sono eccezionali, non c’è nessun altro a parte noi e il posto è davvero un paradiso terrestre, di quelli che tutti noi amanti del mare sogniamo.
In acqua bassa eravamo circondati di squaletti e abbiamo visto anche tre razze, ma in acqua più profonda niente, neanche un pesce, ed è stato un po’ deludente visto che tutti dicono che Rangiroa è un paradiso subacqueo.
Ritorniamo poi sul motu principale dove i ragazzi avevano preparato un pic-nic classico, con pesce alla griglia, il solito squisito tonno, il poisson cru, il pane al cocco e tanta frutta. Tutti gli scarti del cibo li hanno buttati in acqua, dove si è creata una vera e propria mensa per gli squali, e iniziano ad arrivare anche quelli un po’ più grandi.
La giornata arriva al termine, saliamo in barca, ma stavolta non ci fanno posare tutto…scusate ma dove stiamo andando???
Ci avviamo verso la laguna e fermano di nuovo la barca…siamo attorniati di squali, quelli grandi stavolta…io pensavo che non si facesse più lo shark-feeding invece, come già ci aveva spiegato Michele, qua tutti se ne fregano. Mentre gli squali si affollano attorno alla barca, ci dicono di scendere in acqua, ma io non trovo il coraggio, si butta solo Giovanni, e già mi vedevo vedova…All’inizio tutto tranquillo, poi hanno smesso di buttare da mangiare e gli squali sono andati veramente in frenesia alimentare, povere bestie. Non credo che ci sia qualcosa di pericoloso nel nuotare con questi squali di barriera, ma iniziavano a nuotare sempre più velocemente e tutti sono schizzati via dall’acqua. Alla fine uno dei ragazzi è anche riuscito a prenderne uno e salirlo sulla barca per farcelo accarezzare, lo ha stordito con un colpo alla testa e mi ha fatto davvero tenerezza, non si dovrebbero fare queste stupidaggini per far divertire i turisti.
Al rientro, sempre saltando sulle onde, ci hanno fatto fare un’ultima esperienza. Ti lasciano nella passe, mentre la corrente è entrante, e ti vengono a riprendere dal lato opposto. In pochissimo tempo, e senza nuotare, ti ritrovi con un mondo di coralli e pesci attorno a te. Non riesci a rallentare, la corrente è troppo forte, peccato, perché l’esperienza è davvero bella, ma dura anche poco.
Ritornati in pensione è quasi ora di cena, il tempo di una bella doccia calda, giusto per riprenderci un po’ da tutta l’acqua presa durante il tragitto in barca!
Anche stasera ottima cena e splendida compagnia. Per domani però decidiamo di rinunciare ad un’altra escursione, non ce la sentiamo ad affrontare nuovamente un’ora di onde.
25/06/09
Subito dopo colazione eravamo ancora indecisi su cosa fare, così il tempo ci ha dato una mano…ha piovuto, un bell’acquazzone di 1 oretta circa, niente di più, poi il sole è tornato alto in cielo come se non niente fosse accaduto.
Abbiamo deciso di fare un giro in bici fino al “paese”, ben 12km in andata e altrettanti al ritorno! Una vera sfacchinata con quelle finte biciclette. Siamo andati alla posta e lungo il tragitto abbiamo comprato dell’acqua in un market di passaggio. Un cocco per poco non ci ammazzava, così ce lo siamo portati in camera per uno spuntino pomeridiano. Per pranzo siamo tornati allo snack sul molo e abbiamo preso l’immancabile bistecca di tonno. Dopo pranzo tanto relax in spiaggia, ancora una volta ottima cena e poi a letto.
26/06/09
Stanotte purtroppo sono stata malissimo, forse ieri tutta quella fatica sotto il sole. Così di mattina Giovanni ha preparato i bagagli e io ho dormito fino all’ora di pranzo. Alain ci ha riaccompagnato in aeroporto e alle 16,30 eravamo già a Fakarava.
Io stavo ancora un po’ male e non mi sono goduta tanto la prima serata nella nuova pensione, ma l’impressione generale che ho avuto è stata positiva.
Tanto per cominciare l’isola mi è sembrata già diversa. Il proprietario dell’Havaiki è venuto ad accoglierci con la collana di fiori e prima di accompagnarci in camera ci ha fatto fare un giro con il pulmino. Praticamente per strada non si vede nessuno, ma le strade stesse sono più nuove e il verde attorno sembra più curato. Il bungalow è sulla spiaggia, proprio a 1 metro dall’acqua e il mare è una meraviglia, per non parlare dell’esposizione, sempre al sole, fino al tramonto. La stanza è piccola, ma curata nei particolari, pulita e poi…che cosa devi fare in camera? il letto c’è, e le 8 ore di sonno te le puoi fare tranquillamente. Hai il mare più bello che esista, cosa vuoi la televisione?
In effetti i soliti italiani che si lamentano li ho beccati. In questa pensione non c’è l’acqua calda, ma già si sapeva, quindi che ti lamenti a fare? Poi il bungalow ti sembra piccolo perché sei stata nei super alberghi, per me è bellissimo, meglio degli overwater visti al Kiaora di Rangiroa!
I proprietari in effetti non si vedono quasi mai, ma chi se ne frega! Con me sono stati gentili, gli ho detto che non stavo bene e mi hanno preparato una cena speciale con riso in bianco e frutta.
La sera abbiamo fatto sempre presto, più del solito, visto che ero ancora stravolta, ma mi sono “impasticcata” per benino e domani starò sicuramente meglio.
27/06/09
Stamattina sto decisamente meglio. Siamo scesi presto a fare colazione e poi sole e mare tutto il giorno. Alcuni italiani sono andati via, mi dispiace dirlo, ma meglio così, erano un po’ troppo sofisticati. Sono rimasti Cinzia e Errico a tenerci compagnia in questi ultimi tre giorni, dei ragazzi davvero simpatici.
A disposizione ci sono i kayak così ne abbiamo approfittato per fare un giro, in un mare praticamente senza corrente, piatto e azzurro come non mai. Per pranzo siamo andati in uno snack a due passi dalla pensione. Era suggerito anche nella guida, ma più che uno snack era un vero e proprio ristorante. Curato, particolare, accogliente, piatti originali e squisiti, come il proprietario, che si dava un sacco da fare, il locale era sempre pieno, nonostante nell’isola non ci fosse praticamente nessuno!
Pomeriggio ancora relax con i cani che ti tengono compagnia e che di tanto in tanto si tuffano in acqua per pescare qualcosa.
Nella pensione c’è un pontile con un lagoonarium, dei pesci di grandi dimensioni rinchiusi dentro delle reti per far divertire il turista; mentre gli buttavamo del pane si è avvicinato uno squalo, ma è scappato via subito, neanche il tempo di una foto.
Il tramonto qui è davvero mozzafiato, vale per tutti quelli visti finora.
A cena ancora un po’ di chiacchiere con i ragazzi e poi a letto, anche qui arrivati alle 21:30 ti spengono direttamente le luci, per dire “andatevene!!!”
28/06/09
Stamattina decidiamo di fare ancora un giro in kayak, stavolta vengono anche Cinzia ed Errico. Facciamo un lungo bagno su una spiaggia deserta (come del resto tutto qui attorno). L’unica cosa che manca in questo posto sono i pesci. Non se ne vedono neanche a cercarli tra i coralli, non so cos’è, forse sono tutti in vacanza!!
Stamattina ho mandato un sms a Bruno e Annunciata e abbiamo deciso di farli venire a pranzare nel “nostro” localino.
Così all’ora di pranzo andiamo con le bici al locale e riabbracciamo i nostri amici di crociera. Loro sono al Maitai, lì i pesci ci sono e ci invitano per il pomeriggio. Oggi per pranzo ho preso del pesce pappagallo in crosta di cocco….mamma mia che sapori, neanche il più grande chef!
Ritornati in camera ci organizziamo per il giro in bici fino al Maitai e si parte. Saranno non più di 5km, le strade sono piuttosto pianeggianti e abbiamo anche il vento a favore. Lo spettacolo per strada è assicurato, si vedono degli scorci dalla parte dell’oceano che ti fanno restare a bocca aperta.
Arrivati al Maitai si respira un’aria completamente diversa. D’accordo le camere sono moooolto belle, spaziose, comode, la sala da bagno è grande quanto tutta la nostra camera, ma piuttosto anonimo e impersonale, io preferisco l’Havaiki.
Ma qua i pesci ci sono, anche grandi. C’erano tanti pesci pappagallo, tantissimi, abbiamo visto anche 3 cernie e tanti pesci che somigliano a triglie.
Abbiamo conosciuto due ragazzi romani che domani, ahimè, partiranno con noi e ci siamo organizzati per ammazzare il tempo domani in giro per Papeete.
Nella strada del ritorno ci siamo fermati sul reef a fare qualche foto e a “rubare” qualche corallo e conchiglia. Lo potevamo fare???
Ci siamo goduti l’ultimo tramonto mozzafiato e scattato miliardi di foto, poi ultima doccia fredda e a cena. Avevo dimenticato di dire che qui i tavoli sono organizzati per nazionalità: super tavolata dei francesi e tavolo per 4 per noi italiani.
Stasera carne, delle buone bistecche, dopo quasi due settimane, un po’ di proteine ci volevano!
29/06/09
Ultima giornata, siamo un po’ tristi naturalmente, anche se il pensiero di tornare a casa e affrontare una nuova vita insieme è davvero allettante.
Decidiamo di non perdere neanche un istante e ci godiamo a pieno il mare eccezionale che abbiamo avuto la fortuna di avere tutto per noi.
A metà mattinata comunque abbiamo dovuto fare la valigia e già che c’eravamo, abbiamo fatto un giro alla fabbrica delle perle. In effetti conviene prenderle lì, si risparmiano tanti bei soldini, ma quelle che ho visto però non erano certo di gran qualità, io a Bora ho preso una qualità B, ma aveva praticamente una sola imperfezione e con il montaggio sembra una A, perfetta, tonda e nera, qui invece erano più sul grigio e soprattutto poco luminose.
Ancora una volta siamo andati a pranzo nel nostro locale preferito e come ultima giornata ho scelto il poisson cru. Peccato che stavamo per perdere l’aereo! C’era davvero confusione, abbiamo aspettato più di un’ora per poter ordinare, neanche nel più affollato locale di Catania di sabato sera!
Lasciamo Errico e Cinzia e il nostro meraviglioso mare con le lacrime agli occhi.
Il viaggio è sicuramente costoso, oltre che lontano, e non credo che ci capiterà di tornare, ci sono ancora tanti posti nel mondo da vedere, ma la Polinesia è davvero eccezionale.
Il resto della giornata l’abbiamo trascorsa in giro per gli aeroporti di tutto il mondo. Abbiamo incontrato i ragazzi di ieri, Nadia e Fabrizio, con un taxi siamo andati in centro a Papeete. Il mercato purtroppo era chiuso, avrei voluto comprare dei fiori da portare in Italia, ma avevano solo i tiarè, io invece mi sono innamorata dei frangipane o tipanier.
Siamo andati a mangiare alle roulotte e poi siamo ritornati in aeroporto. L’aereo era alle 23:30, piuttosto tardi per noi abituati ad andare a letto non più tardi delle 22.
Il ritorno è stato piuttosto faticoso, se la vacanza è finita, non si dovrebbero prendere tutti questi aerei, ci vorrebbe il teletrasporto.
Che dire….ho già scritto abbastanza, adesso mi rimangono i ricordi e le foto, che spero un giorno di poter inserire, se qualcuno mi spiega come si fa!
Spero di non avervi annoiato troppo, anzi spero di avervi fatto sognare, come i vostri racconti avevano fatto sognare me.
Nanà