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« il: 24 Ottobre 2006, 14:21:40 »
Difficile, quasi impossibile tradurre in parola quello che i nostri sensi hanno percepito nel nostro viaggio in Polinesia.
Neanche la numerose e bellissime foto scattate da mio marito rendono giustizia ai luoghi.
Tuttavia,mi sembrava doveroso mettere a disposizione di tutti i frequentatori di questo forum, da me molto amato, la nostra esperienza senza la pretesa di voler dare giudizi assoluti, avendo sperimentato in prima persona come le percezioni e i gusti delle persone siano diversificati.
Dopo 12 fantastici giorni on the road negli USA per il vecchio West il 17 settembre prendiamo il confortevole boing della Air Tahiti Nui per dirigerci a Papeete.
La capitale è stata per noi solo la meta di un breve scalo notturno prima di partire per la prima delle isole scelte per il viaggio: Bora Bora. Seguiranno Fakarava e Rangiroa.
Siamo arrivati tardi e poiché saremmo partiti la mattina dopo molto presto, non abbiamo avuto la possibilità di visitare Papeete. In realtà ci hanno detto che la città non offre molto, tranne il mercato che dicono sia bellissimo. Tuttavia l'arrivo all'aeroporto ci permette già di assaporare l'atmosfera delle isole del sud e l'alloggio - seppur per una notte - al bellissimo e ristrutturato Sofitel Hotel è davvero piacevole.
Il mattino seguente, come detto, sveglia all'alba per il primo volo interno verso BORA BORA.
L'arrivo all'isola dell'arcipelago delle Società è un po' elaborato: aereo ( carino e solido) con scalo stile fermata del tram su un' altra isola, barca (trovandosi l'aeroporto su un motu) e infine autobus fino all'albergo.
Noi avevamo prenotato al Novotel collocato nella penisola di Punta Matira. L'albergo è molto carino, personale gentilissimo, ottimo ristorante( noi avevamo la mezza pensione) e , soprattutto, la struttura beneficia di una delle più belle spiagge dell'isola, con uno snorkeling interessante.
Ad esempio , il vicino Sofitel, si trova in pratica sulla strada con un metro scarso di larghezza di spiaggia.
La nostra permanenza sull'isola è durata dal 17 al 22, decisamente troppo alla luce di quello che abbiamo visto dopo.
A nostro avviso, per visitare comodamente l'isola sono sufficienti 3 giorni.
Abbiamo esplorato molto l'isola a piedi. Attraversando la strada, davanti al Novotel, c'è un Super market abbastanza fornito ma lo shopping migliore lo abbiamo fatto al negozio attaccato al chiosco dei francesi nella spiaggia libera di Punta Matira. L'escursione merita. Primo perché la spiaggia è bellissima e tranquilla e poi perché nel chioschetto si mangia veramente bene e si spende poco.
Il villaggio non è niente di particolare ma è una buona occasione per visitare i numerosi negozietti, per acquistare i bellissimi parei ( anche se un po' cari, circa 25 dollari) e se volete, potete visitare la "Farm" ossia la coltivazione di perle. Un simpatico ragazzo spagnolo, Gabriel, vi farà da guida in un buffo italiano.
Per scelta, abbiamo voluto differenziare la visita di un isola vulcanica e montuosa come Bora Bora e diatolli corallini come Fakarava e Ranghiroa nelle Tuamotu. Il problema di BoraBora è che essendo appunto montuosa, se da un lato è lussureggiante, dall'altro ha un clima molto piovoso e variabile. Per cui non scoraggiatevi se troverete pioggia: è normale, non siete sfortunati!
Nel complesso, comunque,Bora Bora ci è piaciuta anche se vive molto, forse troppo, del suo mito. E' ancora un angolo di paradiso ma non abbastanza, troppo turistica e troppo sfruttata, non si avverte la vera evasione che ci si aspetterebbe da posti del mondo agli antipodi rispetto a noi. Forse la vera anima si coglie ancora circumnavigandola in barca, cosa che non abbiamo fatto…
Il 22 partiamo per FAKARAVA nelle Tuamotu, sappiate che è necessario prima uno scalo a Ranghiroa che è l'atollo principale dell'arcipelago.
A Fakarava si avvera il sogno ideale di posto tropicale idilliaco: mai visto tanta bellezza!
Abbiamo alloggiato nell'unica vera struttura turistica dell'atollo: il Maitai Dream. Il posto ha un fascino tutto suo, sicuramente sarebbe un po' da ristrutturare ma questo suo aspetto un po' trascurato per me si intona perfettamente al luogo perduto nel tempo e nello spazio. Ciò che più mi ha colpito di Fakarava sono state le gradazioni di turchese dell'acqua placidissima della laguna, la spiaggia davanti al Maitai Dream con i coloratissimi coralli del fondo e lo snorkeling molto bello anche a pochi metri dalla riva; per non parlare del lunghissimo pontile che sembra veramente sospeso nel nulla. Di notte poi altra magia: il cielo si accende di miliardi di stelle e la via lattea sembra che si possa toccare. Il fondale nei pressi del pontile è poi sapientemente illuminato cosicché passeggiando, si possono scorgere i coloratissimi pesci anche di notte.
Consiglio vivamente a tutti l'escursione giornaliera presso l'unico pass dell'atollo, tra l'altro naturale. Con un'ora circa di barca si arriva in un posto fantastico vicino al pass dove si è "accasato" il pesce napoleone. Lo snorkeling è magnifico e unico per la varietà e quantità di pesci e coralli e ciò a detta anche di sub esperti e conoscitori di mari tropicali che, in quella occasione, non hanno rimpianto le bombole. Abbiamo anche fatto il bagno con gli squali! Per il pic nic a base di pesce pescato al momento, ci hanno portato su un motu di 40 mq dalla spiaggia rosa bellissima ( molto più rosa di quella di Rangiroa) un posto idilliaco. Dopo pranzo abbiamo però preferito tornare vicino al pass: il richiamo dei pesci è troppo forte!
Fakarava ci è piaciuta da impazzire, anche i bungalow sono veramente carini e spaziosi in originale stile polinesiano con legno e foglie di cocco intrecciate.
Il 25 lasciamo a malincuore Fakarava e ci dirigiamo a RANGIROA. L'atollo più grande del mondo è molto bello. Purtroppo la pensione "Raira Lagon" non è delle più belle: la cucina del ristorante è ottima ma i bungalow lasciano decisamente a desiderare, troppo spartani, al limite della pulizia.
Avevamo a disposizione solo tre giorni, di cui solo uno pieno, per cui abbiamo dovuto scegliere solo una tra le tante escursioni proposte. La nostra scelta è caduta sull'ille du recife, forse la più varia e completa. Alternative sono la laguna blu, una laguna nella laguna dove si può ammirare un paesaggio da cartolina e la spiaggia di sabbia rosa, troppo lontana ( due ore di barca) e, a detta di tutti, la sabbia non è poi così rosa. Avendo visto sia paesaggi idilliaci e sabbia rosa (veramente tale) a Fakarava, abbiamo scelto la meno gettonata ille du recife (se non dovesse scriversi così perdonatemi ma non mi ricordo).
Si tratta di un posto unico fatto di piscine naturali create da coralli morti, affiorati e plasmati dal vento e l'acqua. Durante l'escursione gli accompagnatori si arrampicano sulle palme per aprire cocchi da offrire e mangiare e bere latte e cuore di palma, poi pescano pesce e ricci e conchiglie che vengono mangiati al momento. La gita prosegue con il pic nic con tanto di tavola apparecchiata con ogni bontà ( in particolare segnalo pane di cocco e dolci, nonché l'immancabile pesce chirurgo ai ferri).
La gita prosegue al pass di Tiputa, dove i pesci sono talmente tanti che ti vengono addosso e poi oltre il pass, al tramonto dove, tra i flutti dell'oceano color lapislazzuli, affiorano delfini.
Il giorno dopo abbiamo mezza giornata da dedicare all'esplorazione dell'isola a bordo di una fan car presa a noleggio. Visitiamo il villaggio di Tiputa, raggiungibile solo con 5 minuti di barca, all'ora dell'uscita della scuola e poi un giretto all'altro villaggio dell'isola.
Alle 16 purtroppo ci parte il volo per Papeete e lasciamo quel paradiso di sole, luce, colori e inebrianti profumi.
Considerazioni finali e piccoli consigli:
1) Se volete tanta natura e sole a volontà prediligete le Tuamotu alle isole della società.
2) state leggeri col bagaglio. Il massimo è di 20 chili per il bagaglio da imbarcare. Se proprio non ci riuscite, potete a) caricare il bagaglio a mano che non è controllato b) tirare fuori la tessera federale da sub se l'avete, dichiarare il trasporto di attrezzatura sportiva ( non lo controllano ma la tessera dovete mostrala) c) per i voli interni pagare una somma forfettaria una tantum in occasione del primo volo e via.
3) La Polinesia è oggettivamente cara; prediligete la mezza pensione e arrangiatevi a pranzo in qualche snack bar. Il cambio è più conveniente dagli euro piuttosto che dal dollaro.
4) la cucina è ottima perché prevale quella francese;
5) crema solare ad alta protezione è indispensabile ed è utile portarsi da casa maschera, boccaglio e pinne:non sempre le strutture alberghiere hanno tutte le misure a disposizione, soprattutto di pinne.
6) Il sole tramonta presto e la giornata inizia presto. Gli spettacoli vengono quasi sempre fatti prima di cena che viene servita di solito dalle sette alle nove. Mi raccomando: se non amate la natura, non avete spirito di adattamento, se volete discoteche e intrattenimento dopo cena NON VENITE IN POLINESIA non è il posto per voi anche se fa figo.Non è piacevole scorgere tra tanta bellezza facce inc…ate perché la sera non c'è niente da fare!
Un saluto a tutti voi in particolare a chi sta leggendo questo racconto perché sta organizzando il proprio viaggio in Polinesia, sappiate che vi invidiamo e che il mal di Polinesia prende fortissimo!
Ia orana e Maururu!