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Autore Topic: Tetiaroa Venduta (Dal Corriere della sera del 25/10/05)  (Letto 4673 volte)

KiaOra

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Tetiaroa Venduta (Dal Corriere della sera del 25/10/05)
« il: 25 Ottobre 2005, 16:17:46 »

Super hotel nell'isola di Brando. E' polemica Venduto ad un immobiliarista l'atollo di Tetiaroa. Gli amici dell'attore scomparso nel 2004: «E' un oltraggio alla sua volontà»  
 
L'atollo di Tetiaroa, nella Polinesia Francese (Internet)
NEW YORK - E’ facile prevedere come andrà a finire: ci sarà la stanza «Fronte del porto» con vista sulla baia; metteranno piante esotiche dentro alla suite «Il ribelle», e all’ingresso graziose hostess ti accoglieranno con «un’offerta che non potrete rifiutare», usando le parole di Vito Corleone. Per un extra di pochi dollari vi offriranno il rhum preferito del vecchio Marlon, mentre è in programmazione il privè per i clienti di riguardo: sorgerà sotto la palma vicino alla quale l’attore sognava di finire i suoi giorni.
Il resort paradisiaco, lo avrete capito, si chiamerà «Brando», avrà 30 stanze e sorgerà a Tetiaroa, l’atollo di proprietà della star scomparsa lo scorso anno. Aprirà ad inizio 2008, costerà non meno di 1.500 dollari a notte e costituirà il massimo della libidine per ricchi con il pallino morboso per le celebrity, ad appena otto ore di volo da Los Angeles. Questa è l’idea di Richard Bailey, un palazzinaro della Lousiana che da anni si è trasferito a Tahiti dove, insieme alla moglie nativa, ha aperto una catena di hotel. Il tipico uomo d’affari che non sopporta perdere: da 20 anni il suo sogno era mettere le mani sull’isoletta che Marlon Brando comperò nel 1960, quando se ne invaghì girandovi «Gli ammutinati del Bounty».
Bailey ha però dovuto aspettare la morte dell’attore per coronare il sogno. Un progetto che ha già sollevato molte polemiche tra gli amici dell’attore e soprattutto tra gli abitanti di Tetiaroa che vedono arrivare Bailey con lo spirito con cui si accoglie un ciclone. La verità è che l’atollo, 13 isolette, circa 69 km quadrati di sabbia e palme, è da molti anni in rovina. Sebbene fosse per Marlon Brando un bene caro, il piccolo e spartano villaggio che aveva eretto nel 1973 - unico abitante-custode il figlio, Teihotu Brando - era da tempo abbandonato a se stesso e pieno di debiti.
Nella biografia dell’attore uscita nel 1994 («Songs my mother taught me»), Brando aveva ammesso di voler morire a Tetiaroa. L’amico del cuore, il produttore televisivo Scott Billup, dice: «Fino agli ultimi giorni di vita, Brando ripeteva che gli unici momenti in cui la sua mente stanca trovava sollievo, era quando riusciva a concentrarsi su Tetiaroa. Era come se ci potesse tornare col pensiero. Mi sembra improbabile che potesse accettare quanto sta avvenendo».
Brando aveva acquistato Tetiaroa da un dentista canadese di nome W. Johnston Williams. Versandogli 270mila dollari in due rate, aveva promesso a lui e agli abitanti (aveva sposato una di loro, Tarita Teripaia) che mai avrebbe alterato l’equilibrio naturale del luogo. Da molti anni le amiche di Brando, Jo Ann Corrales e Alice Mardiak, amministravano gli affari, anche se dopo il 1990 non ce n’erano stati troppi. Fu allora che il figlio di Brando, Christian, impasticcato e furente, uccise il fidanzato tahitiano della sorella, Dag Drollet. Quel giorno il padre di Drollet disse che Brando non era più il benvenuto a Tetiaroa, che se fosse tornato l’avrebbero trattato come un assassino.
L’attore non ci tornò più ma non smise mai di amare quel posto. Ed è perciò che gli amici trovano singolare che appena due settimane prima di morire, Brando fosse indotto ad inserire un nuovo paragrafo nel suo testamento. Quello relativo al controllo dell’isola, che veniva tolto a Jo Ann e Alice, a vantaggio di un gruppo guidato da Avra Douglas, un amico della figlia. Douglas ha stretto il patto con Bailey, poco dopo la morte di Brando. L’albergatore pagherà 2 milioni di dollari in contanti per l’atollo: la cifra è ripartita tra i 9 figli di Brando che incasseranno anche 100 mila dollari l’anno di affitto, e 400 mila dollari come percentuale annua dei profitti, cifra che serve per poter usare il nome di «Brando» fino al 2065. Bailey, che ha pronti 40 miloni di dollari per lanciare Tetiaroa, dice: «Con Marlon avevamo idee molto diverse, ma lo rispettavo e non farò nulla che a lui non sarebbe piaciuto».
Ma solo il fatto che il resort si chiamerà Brando dovrebbe far risvegliare nella tomba l’attore. Dice Billup: «Detestava che usassero il suo nome per quell’atollo». Bernard Judge, l’architetto che disegnò il piccolo resort nel 1973 per Brando, confessa: «Quel posto non è adatto per un grande hotel. E’ un paradiso. Nel progetto non ci vedo nulla di buono».
Riccardo Romani
25 ottobre 2005
 


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fatina35

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Vendita dell'isola di tetiaroa
« Risposta #1 il: 27 Ottobre 2005, 18:40:37 »

Ciao Kia Ora ho letto con molta curiosita' l'articolo che hai riportato sulla vendita dell'isola di Tetiaroa e anche se non sono d'accordo sull'epilogo che avra' l'isoletta di MArlon Brando dico che era inevitabile che qualcun'altro sarebbe stato il suo proprietario..Ma la colpa non e' tanto di chi la compra(di fronte ai soldi gli uomini d'affari non si fanno pregare troppo)ma di chi gliela vende,di chi ne consente la sua trasformazione...
Il figlio o il governo tahitiano....Non dovrebbero permetterne la vendita,non solo,ma visto che l'attore non c'e' piu' potrebbero far diventare quell'atollo una riserva....e mantenere cosi la bellezza di quel luogo completamente intatta...restituendola alla natura  :o
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