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Topics - iaorana

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Motu One / INFORMAZIONE IMPORTANTE PER GLI UTENTI
« il: 01 Maggio 2008, 18:44:03 »
Poichè è giusto e doveroso dare informazioni corrette .
Quest'isola non rientra in nessun circuito e non offre nessun tipo di alloggio e raramente servita con una navetta merci per i pochi abitanti ..... quando ci sono.
A mio avviso per non creare confusione questa destinazione andrebbe cancellata dai possibili itinerari .
Buona programmazione a tutti
Michele

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Manuae / AVVISO IMPORTANTE PER GLI UTENTI
« il: 01 Maggio 2008, 18:42:13 »
Poichè è giusto e doveroso dare informazioni corrette .
Quest'isola non rientra in nessun circuito e non offre nessun tipo di alloggio e raramente servita con una navetta merci per i pochi abitanti ..... quando ci sono.
A mio avviso per non creare confusione questa destinazione andrebbe cancellata dai possibili itinerari .
Buona programmazione a tutti
Michele

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Racconti di viaggio / FRAMMENTI DI GIORNATE POLINESIANE
« il: 19 Marzo 2008, 18:11:49 »
FRAMMENTI DI GIORNATE POLINESIANE

Sono tornato a casa, nella pancia della mia barca, e nonostante fuori piova e tempesta mi sento al sicuro. Mi viene in mente la tradizione polinesiana di regalare collane di conchiglie alla partenza degli amici, ospiti o parenti . Nella mitologia polinesiana il mondo è contenuto e circondato dalla grande conchiglia dell’universo , le isole e le terre sono contenute dalla grande conchiglia del mare , l’uomo nasce dalla conchiglia del ventre materno : regalare una collana di conchiglie è augurare a chi parte di ritornare alla conchiglia. Quale poesia e genuina semplicità nel rappresentare il “da dove veniamo”.
Sono tornato alla conchiglia e ciò mi fa sentire al sicuro.

Domenica scorsa è stata giornata di elezioni , il secondo turno delle comunali . In un anno i polinesiani sono stati chiamati alle urne per ben 8 volte tra le elezioni francesi e quelle locali .
Il primo turno delle comunali ha visto una partecipazione bassa, il 64% di media. I polinesiani sono stanchi di andare a votare . Provate a pensare cosa sarebbe successo da noi all’ottava votazione!
Durante tutta la settimana gli attivisti delle tre correnti principali si son dati un gran da fare per richiamare il senso civico ed invitare tutti al voto. Li riconosci subito, da lontano.
Raramente da soli si muovono in gruppi di 5, 6 persone , vestiti con lo stesso tessuto a fiori, dello stesso colore . I blu sono gli indipendentisti di Oscar Temarù, gli arancioni sono gli adepti de “ Le roi” Gaston Flosse e i rossi sono la nuova formazione autonomista di Gaston Tong Song , sindaco di Bora e che ha ottenuto un risultato strepitoso con il 47% dei voti alle territoriali.

-   ..e’ ia orana Miguel…. Ça va ?
E’ Patricia,  la maestra della locale scuola di tamuré che come la maggior parte dei polinesiani non riesce a pronunciare il mio nome in italiano ; in spagnolo, francese, americano …ma non italiano.
-   …. Oui… ça va , je bricole sur mon bateau …. E toi ? Promenade electoral ?
-   …E’ ( si in polinesiano) …. Il faut allè a voté …… tu vien dimanche ?
-   …. Oui je vien au village , mais je ne vote pas ….. je n’ai pas le droit … resident, oui , mais temporaire !!!!
Le sopracciglia di Patricia si inarcano e si contraggono  in segno di dissenso mentre Gill , impiegato alle poste, annuisce con gli occhi : un Si non verbale tipico polinesiano.
Patricia mi tende un volantino annuendo con gli occhi e sorridendo velatamente con la bocca .
-   ….. dans tous le cas il faut faire la propagande …… je sais que tu est avec nous !!!!!
Annuisco con gli occhi e le do appuntamento a domenica .

E’ domenica di elezioni.
Caroselli pacati di auto con le bandiere al vento circolano in tutto il villaggio ed alcune indugiano all’uscita della chiesa protestante e cattolica: è domenica e non si può mancare alla funzione religiosa. Nei pressi del comune dove sono allestiti i 2 seggi elettorali c’è aria di festa . Le roulotte hanno già allestito i tavoli con le loro tovaglie fiorite ……ma attenzione al colore delle tovaglie !!
La roulotte di Reinard ha addirittura allestito uno spiedo di grandi dimensioni con un maiale intero che gira, gira e diventa sempre più bruno mentre dei ciocchi legna scoppiettano allegramente mandando scintille in tutte le direzioni . C’è un profumo di sagra paesana aromatizzato occasionalmente con qualche slogan e tante risate .
La messa, il voto e poi a tavola a festeggiare , non importa se la tavoglia non fa pendance con la camicia : oramai il voto è espresso e, in ogni caso , vista la camicia a fiori blu …… qualcuno aveva dei dubbi sul voto espresso ?
Colgo anch’io l’occasione per fare colazione …. Non riesco a mangiare alle 9 le ali di pollo fritte quindi mi accontento di un poisson cru e dell’eau cocò.
-   …. E’ popaa Michel  … c’est bien d’aller a voter !!!!
Osserva la mia camicia a fiori rossi e annuisce alla mia espressione di voto;  annuisco anch’io senza raccontargli che purtroppo non ho votato .
Partecipazione vicina all’85% , alcuni terremoti politici in diversi comuni delle isole della società. Alle 20 si hanno i risultati definitivi e una gran folla è intorno ai seggi . Applausi, fischi, urla di gioia, mugugni …. E poi ?   Tutti a tavola a mangiare insieme e viene fuori anche qualche bottiglia di Hinano , strettamente proibita in giornata di elezioni.
Torno sul mio Guliver , non accendo neppure la luce…. c’è un po di luna che rischiara : 2 minuti e sono a letto dopo la mia giornata “elettorale”
Domani tutti al lavoro è lunedì . Speriamo che anche il nuovo sindaco faccia altrettanto!


Un saluto da Raiatea
Michele



 


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Racconti di viaggio / IL TATUAGGIO MARCHESIANO
« il: 19 Marzo 2008, 05:04:40 »
IL TATUAGGIO MARCHESIANO


Premessa

Viene chiamato marchesiano poiché è dalle marchesi che è arrivato a noi in modo ancora puro e senza contaminazione alcuna dell’occidente. Ovviamente è diffuso su tutto il territorio e svariati sono i tatuatori che si possono reperire prevalentemente nelle isole della società . Da qualche anno è stato instituita una manifestazione a Tahiti, in ottobre, che raccoglie un po tutti i tatuatori polinesiani ed anche  qualche ospite proveniente dal triangolo polinesiano.
Come forse sapete i polinesiani non conoscevano la scrittura , un po come la maggior parte dei popoli dell’oceania e la trasmissione del sapere era prevalentemente orale .
Il tatuaggio, in qualche maniera, è una prima forma di scrittura, di rappresentazione del verbale su un supporto , anche la pelle può servire al bisogno. Ogni segno ha un significato preciso e, inserito in contesti diversi assume anche significati diversi . Ultimamente si sta cercando di studiare meglio i significati ancestrali dei segni del Tatou polinesiano per tentare di decifrare i famosi Rongo Rongo di Rapanui, l’Isola di Pasqua.
 Polinesiani che hanno colonizzato Rapanui e nei secoli hanno sviluppato una forma di scrittura molto primitiva ma ancora oggi non decifrabile.
Queste righe per dire che il tatuaggio che si pratica qui non è una moda transitoria o per turisti, ed ogni tatuaggio racconta una storia. Sta a voi , nel richiedere il tatuaggio, far comprendere al tatuatore ciò che desiderate o meglio ciò che volete che il tatou racconti per voi .
Prima di intraprendere questo viaggio a tempo pieno, più che decennale oramai,  intorno alle genti del mondo non avrei mai pensato di farne uno. Oggi, ne ho 3 ed ognuno, simbolo dopo simbolo, racconta un momento preciso della mia ultima vita .
La farò un po lunga forse, ma seguitemi se avete interesse per questa espressione culturale e tradizionale mah’oi . Ne vale la pena !

Il senso del Tatuaggio

Tradizionalmente il tatuaggio era riservato alle classi superiori . Questa pratica era legata al desiderio di rinforzare l’attrattiva sessuale, l’esaltazione delle vita, del guerriero, l’aspirazione di diventare degli dei .
Uomini e donne portavano dei tatuaggi su diverse parti del corpo; le differenze sociali erano sottolineate attraverso segni corrispondenti ad ogni classe sociale. Il tutto sotto il controllo vigilante degli Ari’i roi (sacerdoti) : quando ad una persona venivano riconosciuti dei meriti , poteva farsi aggiungere un altro tatuaggio ai precedenti .
Le donne erano meno tatuate ma i disegni erano più eleganti e meglio eseguiti poiché erano considerati come un ornamento, una parure. Di contro gli uomini non di rado avevano l’intero corpo tatuato ad eccezione del viso , salvo qualche guerriero o qualche prete che portava un emblema particolare sulla fronte o sulle labbra . Ovviamente i capi tribù esibivano una incredibile varietà di motivi che facevano riferimento a grandi imprese o avvenimenti importanti .
Comunque senza elencarli tutti possiamo dire che esistevano quattro  tipologie di tatuaggi a seconda delle classi e funzioni sociali. Bastava incontrarsi per sapere chi si aveva davanti!

La Leggenda

Come tutte le leggende polinesiane , anche questa ha a che fare con gli dei , semidei e uomini che passano da uno stato all’altro a seconda dell’evoluzione della storia.
Comunque, durante il “Po” ( periodo dell’oscurità) il tatuaggio è stato creato da due figli del Dio Ta’aroa : Mata Mata Arahu ( colui che incide con il carbone della legna) e l’altro fratello Tu Ra’i Po ( colui che risiede nel cielo oscuro) . Questi due, insieme a Taere ( dio con estrema abilità) e Hina Ere Ere Manua ( La figlia del primo uomo (Ti’i) e della prima donna Hina ) facevano parte di un gruppo di artigiani . Diventando sempre più grande ed attraente Hina Ere Ere Manua , fu rinchiusa dalla madre Hina in un luogo fuori da occhi indiscreti per preservare la sua verginità .
Ma, i due fratelli decisero comunque di sedurla e fu così che inventarono il tatuaggio , si ornarono di motivi chiamati Tao maro mata e riuscirono così a sedurla e a farla fuggire e tanto era il desiderio di avere anche lei quei motivi sulla pelle che la tatuarono.
Questa è dunque l’origine divina del tatuaggio !
All’inizio fu praticato dai figli di Ta’aroa ( la principale divinità Tahitiana) e successivamente trasmessa agli uomini che, trovandola una pratica estremamente decorativa, finirono per farne un abbondante uso. I due figli del dio Ta’aroa divengono quindi gli dei del tatuaggio ed ancora oggi vengono invocati questi illustri predecessori prima di intraprendere un tatuaggio, in modo che venga perfetto e i disegni siano belli da vedere.
E’ una forma di cultura tradizione che si è mantenuta intatta .

L’operazione del Tatuaggio

Doloroso ma sopportabile , il tatuaggio si effettua in una sola seduta salvo disegni che occupano parti intere del corpo, la schiena ad esempio. Seppure la maggior parte dei tatuatori mette a disposizione un book con le foto e disegni dei tatou già fatti difficilmente ne avrete uno uguale .
Qui non si applicano trasferibili sulla pelle sulle cui tracce fare il Tatou . Si disegna direttamente sulla pelle con una penna i tratti salienti, tanto per dare l’idea delle dimensioni e stile del disegno e poi, come per il disegno, tutto è a mano libera e libera fantasia del tatuatore.
Il tatuaggio è un qualcosa di strettamente personale e per alcuni aspetti unico!
Anticamente, la cerimonia del tatuaggio era un vero proprio rito con suoni di tamburi, flauti(nasali) e conchiglie. Numerosi erano i motivi ed ogni disegno aveva un suo nome specifico; alcuni sono tuttora conosciuti come ad esempio quelli del dorso ( Papai Taputua, Urupo’o) , quelli sulle natiche (A’ie) , sul viso (A’ie Aro) . Il prete tatuatore disponeva di due strumenti essenziali : un bastone di legno al quale veniva fissato all’estremità un oggetto appuntito o solitamente con diverse punte ; a questo scopo si usava un pezzo di conchiglia, ossa di uccello, denti di vari pesci etc e poi un altro bastone più piccolo con il quale si percuoteva l’altro , in modo che potesse incidere la pelle .
La tintura utilizzata era a base di legno o frutti bruciati e polverizzati . Si mescolava poi questa polvere con acqua o con monoi . La tintura sotto pelle prendeva un colore bluastro assolutamente indelebile. Dopo l’operazione del tatuaggio la pelle veniva curata con olio di tamanu e monoi .
Oggi l’operazione del tatuaggio si effettua con strumenti elettrici come in occidente, con aghi sterili che vengono cambiati anche durante la stessa seduta, e con tutte le garanzie igieniche del caso .
Sono cambiati quindi gli strumenti ma non l’essenza e la tradizione del tatuaggio marchesiano.
Se volete farne uno piccolo non vi sono grossi problemi di tempi per fare il bagno, è sufficiente ricoprirlo con olio di tamanu ma esporlo il meno possibile al sole . la soluzione ideale è farlo il giorno prima della partenza . A Papeete al mercato troverete due fratelli tatuatori che sono molto bravi, ma vi conviene prenotare quando arrivate a Tahiti per farlo poi al ritorno, prima della partenza. Altre isole sulle quali potete trovare tatuatori affidabili e bravi sono Moorea, Huahine, Raiatea e Bora. Questa è la mia esperienza!
Ringrazio il mio Tatuatore Isidor qui a Raiatea per le informazioni che mi ha fornito e che mi hanno permesso di scrivere queste righe sulla storia del tatuaggio marchesiano.
Nana arue a tutti
Michele 




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Racconti di viaggio / L'OLIO di TAMANU'
« il: 15 Gennaio 2008, 16:11:07 »
L’OLIO  di  TAMANU’

I polinesiani lo chiamano anche con il nome “ Atì “ . E’ un albero originario dell’ Asia tropicale e diffuso oltre che in Polinesia nel sud est asiatico, ma anche nel sud dell’India e in Sri Lanka . E’ ritenuto un dono sacro della natura e degli dei per proteggere il popolo dal sole, dall’elevato tasso di umidità e dal vento . L’albero del Tamanù è molto diffuso in Polinesia e lo si può trovare di frequente sulla costa e sui motù dove le radici sono alla ricerca di sabbia corallina e acqua .
L’albero è ricoperto da una corteccia scura , rugosa e con incavi, le foglie verdi e lucide  ; l’altezza media è sui 3mt . Il frutto ha la forma di una pallina verde , diametro sui 3cm ,ed è visibile frequentemente in grappoli . Fiorisce due volte l’anno ed il fiore è piccolo e bianco , scarsamente profumato.
Un albero riesce a dare sui 100kg di frutti verdi . Questi dopo essiccatura perdono la pelle spessa che li ricopre ed assomigliano molto a delle palline quasi perfettamente sferiche e lisce di color legno chiaro. Certamente ne vedrete molte sparse in riva al mare .
Dal frutto essiccato si ricava una mandorla che a sua volta segue un processo di spremitura del tutto simile all’olio di oliva . Si ricava quindi l’olio di Tamanù , un olio di prima spremitura a freddo.
Dalla produzione annuale di un albero, circa 100kg si estrarranno non più di 5kg di olio, ciò anche per giustificare il suo costo. Il nome botanico è Calophyllum Inophyllum  e/o Tacamahaca

PERCHE ‘ E’ IMPORTANTE

Poiché ha delle proprietà curative eccezionali e non a caso veniva considerato come un albero sacro e il suo legno serviva per la fabbricazione di idoli ( tiki) .
L’olio di Tamanù è un agente antibiotico naturale per tutti i problemi di pelle oltre ad avere proprietà antinevralgiche, antinfiammatorie, antimicrobiche ed antiossidanti . E’ un rigenerante della pelle e quindi curativo per tutte quelle patologie della pelle , dalle più comuni a quelle più complesse.
L’olio può essere applicato su abrasioni da corallo, ferite e tagli , ustioni estese ma anche colpi di sole , morsi di insetti, insomma tutte le piccole patologie della pelle . I risultati sono eccezionali.
Se volete l’unico difetto è dato dal suo odore, simile a quello dell’olio di oliva , forse leggermente più forte ; ma anche a questo si è posto recentemente rimedio immettendo sul mercato della Crema di Tamanù , un melange di burro di caritè e olio di tamanù . Per chi vive questo problema posso assicurare che ha degli ottimi effetti anche sulle rughe e smagliature . Se vi siete scottati al sole e l’indomani volete essere ancora in forma applicate della crema di tamanù sulle parti arrossate. Ovviamente funziona perfettamente anche come olio da massaggio , unendo l’utile al dilettevole.
In Italia non è venduto ma più case cosmetiche reclamizzano il suo uso in associazione ad altri eccipienti . In Polinesia è venduto in flaconi e di norma costa sui 1500Fcp per flaconi da 30ml .

ALCUNI USI TRADIZIONALI DEL TAMANU’ NEL PACIFICO

In Indonesia viene immersa la foglia in acqua e dopo piccola macerazione , la soluzione viene usata per l’infiammazione degli occhi .
Nelle Filippine viene usato come astringente per le emorroidi
In Papua Nuova Guinea, il mallo del tamanù viene lasciato sul fuoco fino a quando non si ammorbidisce e poi applicato su ulcere della pelle, lesioni, tagli e brufoli. Le foglie vengono bollite e la soluzione ottenuta è utilizzata per il lavaggio di eruzioni cutanee.
Alle Figi viene utilizzato l’olio di Tamanù per i dolori alle giunture, artrite, lividi, labbra screpolate e per prevenire eruzioni cutanee  dei bimbi dovute ai pannolini.
Nella maggior parte delle isole del pacifico l’olio viene utilizzato su graffi, ustioni, tagli, punture di insetti, acne e cicatrici da acne, psoriasi, ulcere diabetiche, pelle secca e squamosa, forfora, vesciche ed eczemi. In Europa è stato conosciuto sotto il nome di olio Domba ed ha avuto buoni successi per alleviare i reumatismi e la scabbia.
L’olio di Tamanù ha addirittura guarito ustioni causate da acqua bollente e da prodotti chimici , poiché le sue proprietà contribuiscono ala formazione di nuovi tessuti accelerando la guarigione e la ricrescita di cute sana . E’ stato usato anche per alleviare il mal di gola quando applicato al collo.

IN  CONCLUSIONE

Ci sono stati studi scientifici che hanno provato queste ed altre cose, in particolare per il trattamento delle cicatrici ma, non sono qui per vendere il prodotto ma di certo posso affermare per esperienza personale e indiretta che FUNZIONA. Avete l’opportunità di poterlo acquistare in Polinesia e di provarlo sia in loco che dopo a casa . E’ un prodotto naturale quindi di certo non fa male .
Aita a’pea a’pea

Nana arue
Michele






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Racconti di viaggio / MONOI de TAHITI
« il: 15 Gennaio 2008, 12:56:02 »
IL MONOI di  TAHITI

Il MONOI è un prodotto naturale.
Da secoli, il segreto della pelle vellutata dei polinesiani è sempre lo stesso : il Monoi , e quest’olio viene ancor oggi usato regolarmente e quotidianamente dalla maggior parte dei polinesiani .
In “ reo-maohi” ( lingua polinesiana) monoi significa Olio profumato. E’ utilizzato dalla notte dei tempi dai polinesiani per le sue qualità idratanti e nella farmacopea tradizionale. E’ un olio specifico della Polinesia Francese poiché è a base di fiori di Tiarè ( Gardenia tahitensis) macerata nell’olio di coprah ( olio estratto dalla polpa del cocco) : due elementi emblematici del territorio polinesiano.

COME NASCE

La polpa della noce di cocco( ottenuta grattugiando la polpa bianca di una noce matura), viene impastata a dei fiori di tiarè , mediamente 10 boccioli per kg di polpa , questo composto viene poi esposto al sole e se ne ricava l’olio profumato. Questo era il metodo casalingo tradizionale .
Oggi , le noci di cocco mature vengono aperte e se ne estrae la polpa intera , questa viene distesa su dei seccatoi e lasciata al sole per un periodo che va da una settimana alle tre , e ciò fino a che la polpa contenga non più del 10% di umidità . Potrete vedere un po dappertutto dei tettucci in lamiera che scorrono su rotaie e dei cassoni pieni di polpa scura di cocco . Questa polpa di cocco  chiamata a questo stadio Coprah , viene messa in sacchi di iuta e mandata in aziende che provvedono ad estrarne l’olio attraverso una prima spremitura a freddo. Quest’olio, improprio alla consumazione ha proprietà idratanti e antifungine e viene venduto ad aziende di cosmesi e farmacologiche .
Una parte di questo viene macerato con fiori di Tiarè  , ma anche con vaniglia o sandalo , prodotti locali , e se ne ricava il Monoi  con varie profumazioni

COME SI UTILIZZA

Sgombriamo subito il campo dalla credenza che il Monoi sia un olio solare : non lo è . Lo diventa solo addizionandolo di filtri solari e generalmente in Polinesia difficilmente troverete un filtro superiore a 6, il più comune è a indice 3  , quindi in questo caso è un olio da usare su pelli già abbronzate .
Ma passiamo al suo uso cosmetologico
•   Per il corpo
Grazie alle sue proprietà idratanti è benefico per l’idratazione della pelle e consigliato alle persone che soffrono di pelle secca o molto secca . Applicato dopo il bagno o addirittura in goccie diluite nella vasca da bagno quando sarete a casa , lascia la pelle satinata e delicatamente profumata. Il monoi penetra istantaneamente nella pelle e usato quotidianamente assicura una perfetta idratazione anche in climi secchi o molto secchi . Quindi il monoi , senza filtri solari è indicato come dopo sole e se attendete che la pelle lo assorba lascerà un film idratante non grasso sulla pelle . Da due o tre anni è presente anche una crema idratante al monoi che si chiama Reva de Tahiti , viene assorbita nel mentre viene spalmata e può essere utile a coloro che non sopportano l’olio sulla pelle .
•   Per i capelli
Le ottime qualità del Monoi sono provate dalle capigliature delle polinesiane .
Applicandolo quotidianamente sulle punte secche permette di equilibrare la tessitura dei capelli.
Utilizzandolo come maschera sui capelli , di tanto in tanto, o al bisogno , è una vera cura di bellezza per i capelli, in particolare dopo frequenti bagni in acqua di mare . Se non avete molto tempo potete metterne alcune gocce sulle palme delle mani e trasferirle sui capelli bagnati con un massaggio leggero , attendere qualche minuto in modo che venga assorbito e poi un bella lavata . Se avete più tempo o quando tornerete dalla Polinesia, potete applicare generosamente del monoi sui capelli ed avvolgerli poi con una pellicola di cellophane per 30 minuti . Dopo un lavaggio abbondante avrete dei capelli lucenti, setosi e certamente non unti . Ciò è utile anche per la cute del cuoi capelluto e la eventuale forfora. Comunque , prima di una esposizione al sole, un bagno in mare o in piscina vi consiglio di proteggere i capelli con qualche goccia di monoi applicate sull’insieme della capigliatura. Anche in questo caso è da poco disponibile in commercio dell’olio di Monoi Cristallizzato specifico per i capelli .

•   Per il Viso
Essendo il Monoi un prodotto completamente naturale può essere usato senza rischi sul viso come prodotto cosmetico, la eventuale eccedenza può essere rimossa con un fazzoletto di carta od altro che voi sapete . Per il viso se non sopportate l’olio, vi consiglio la crema idratante al Monoi,  Reva de Tahiti  oppure sempre della Reva , il Baume de Monoi . Vedrete anche dei sorprendenti effetti su rughe e piccoli inestetismi del viso .

•   Altre applicazioni
Il monoi deposita un sottile film idrofobo sulla pelle e questo , la protegge anche dal freddo o dal vento . Riscaldato nelle palme delle mani è ideale per massaggiare parti del corpo doloranti o riscaldare il corpo , i muscoli . E’ un dopo sole efficace come prima si diceva e da sollievo dopo dei colpi di sole .

Se volete approfondire l’argomento o avete bisogno di spiegazioni “ più scientifiche “ potete scaricare gli studi e le prove dell’Istituto del Monoi di Tahiti da questo sito .
www.monoi-institut.org/downlades/etude.pf

IN  CONCLUSIONE

E’ solo un mio consiglio e prendetelo come tale .
Il monoi viene esportato in tutto il mondo ed anche in italia mi risulta ci sia , come pure altri prodotti a base di monoi . Possiamo evitare quindi di portarci il peso di doposole , creme idratanti, spray per i capelli etc etc , quando stiamo andando nel paese principe di questi prodotti.  Tra qualche giorno cercherò di parlarvi anche del Tamanù , altro prodotto dalle qualità sorprendenti tra le quali anche la cura della pelle arrossata dal sole .

Sincerità per sincerità la gran parte di questo post è frutto della mia compagna Ludovica, la quale, ha testato personalmente e con ottimi risultati, quanto scritto.

Nana arue
Michele e Ludovica


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Patchwork / Musica Polinesiana
« il: 15 Gennaio 2008, 10:43:12 »
Una informazione per coloro che hanno dimenticato di acquistare un cd in polinesia o semplicemente vogliono corredare con musica di fondo il loro cd/dvd sul viaggio in polinesia .
E' possibile scaricare o il singolo brano o acquistare l'intero cd sul sito dopo averne ascoltato una parte
www.tahitizik.com

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Racconti di viaggio / Perle di Tahiti : come, quando e perchè
« il: 04 Gennaio 2008, 18:05:56 »
Le Perle nere di Tahiti

La Polinesia è la patria delle perle nere e quale occasione migliore per acquistare un gioiello come questo e, non è un caso che parlo di gioiello, poiché deve essere considerato come tale e, per alcuni aspetti un piccolo investimento. Tenete presente che la stessa perla che acquisterete in Polinesia viene venduta in Italia minimo al doppio del prezzo che pagherete in Polinesia. Se volete utilizzarle per un anello o degli orecchini o un pendente , vi consiglio di farvele montare già in loco poiché di norma il montaggio è gratuito ed eviterete qualche furbizia da parte di gioiellieri made in italy.

Ma perché sono così rinomate e apprezzate ?

Di per se le perle sono sempre state un gioiello desiderato da tutte le donne del mondo e, in tutte le epoche, dall’antica Grecia ai giorni nostri ma, non si conosceva la perla di colore più scuro o meglio era rarissimo trovarne qualcuna , tanto che è conosciuto da tutti la frase che descrive una rarità “…che sarà mai …. Una perla nera !!?? “ .
In effetti, senza l’intervento preventivo dell’uomo , di perle scure ce n’è solo qualche unità al mondo. Fu poi scoperta una qualità di ostrica che poteva produrre questo tipo di perle in Pacifico e da qui lo sviluppo della coltura delle perle varietà Pinctada Margaritifera in Polinesia .
Le più grandi coltivazioni di perle o meglio “ Farm Perlier “ sono localizzate nell’arcipelago delle Gambier e, sono di norma anche le più apprezzate , altre coltivazioni si trovano nelle Tuamotù e nelle isole della società , in particolare Tahaa, Raiatea e Huahine .

Come si formano le perle.

Come tutti sanno le ostriche hanno il manto interno ricoperto di madreperla , una sostanza prodotta dall’animale che ha la funzione di proteggerlo da elementi esterni che potrebbero danneggiarlo , infatti spesso potrete notare delle piccole protuberanze , segno che l’animale ha inglobato e poi ricoperto dei piccoli granelli di sabbia od altro. A partire da questa osservazione è iniziata la coltivazione delle ostiche perlifere.

Dalle giovani ostriche alla Perla

Tutto parte dall’introduzione in mare , accanto a delle ostriche già formate , di una piccola e fitta rete normalmente in nailon , alla quale si attaccano le spore prodotte dalle ostriche nel periodo di riproduzione . Da qui nasce il “naissian” , ossia una rete nella quale cominciano a crescere le giovani ostriche . Questa resta nelle acque trasparenti e ricche delle lagune per circa tre anni , prima di divenire una ostrica pronta a produrre . A  questo punto l’ostrica viene leggermente aperta in modo da non recarle nessun danno e inserito un nucleo perfettamente rotondo nella sacca dell’organo sessuale dell’ostrica . Questa operazione è una operazione direi chirurgica poiché i ferri sono appositamente studiati per questa operazione e assolutamente sterili . La maggior parte di coloro che eseguono questa operazione sono giapponesi e vengono strapagati poiché da questo dipende la gran parte del risultato finale ; infatti come in un qualsiasi trapianto c’è il pericolo di rigetto da parte dell’ostrica . A questo proposito si è evidenziato che il nucleo che da il minor numero di rigetti a parità di esecuzione è quello ricavato da una conchiglia del Missisipi, quindi una conchiglia di acqua dolce. Insieme al nucleo e solamente la prima volta viene inserito anche una piccolissima parte del labbro esterno del mollusco , labbro che ha una colorazione scura ma non definibile ad occhio nudo poiché è la somma di tantissimi pigmenti che vanno dall’argento al nero passando per il viola, verde, azzurro, blu , melanzana etc . Sono appunto questi pigmenti o meglio il pigmento che l’animale sceglierà in modo casuale che determinerà il colore della perla una volta formata La prima volta che viene inserito il nucleo , questo ha di norma un diametro del 5 o 6 millimetri . L’ostrica riconoscendo un corpo estraneo lo ricoprirà con la madreperla durante i 18, 20 mesi che resterà in acqua . In questo periodo l’ostrica è soggetta a tante cure , ossia verrà portata fuori dall’acqua e pulita, aperta più volte per controllare che tutto  vada per il meglio e non ci siano stati fenomeni di rigetto. Tenete presente che solo un 40% delle ostriche produrrà delle perle e, avendo un “ graffeur “( chi esegue l’operazione di inserimento del nucleo) molto bravo e accurato si potrà arrivare ad un massimo di 50, 60% del totale .
Passati i 18, 20 mesi l’ostrica avrà ricoperto il nucleo con almeno 1,6/1,8 millimetri di madreperla e quindi viene estratta dalla sacca per essere poi commercializzata e contemporaneamente viene reinserito un nucleo di 8 millimetri in modo che il mollusco  non si accorga della sostituzione e continua per altri 18,20 mesi a ricoprire anche questo di madreperla. Normalmente l’impianto riesce per 2 o 3 volte , non di più . Ovviamente la terza volta verrà inserito un nucleo del 10 , in modo da avere poi una perla intorno ai 12 millimetri . Come vedete dietro c’è un gran lavoro e non tutte le ostriche produrranno perle , come non tutte riusciranno a produrre perle rotonde come il nucleo ma, spesso di svariate forme . Ciò anche per giustificare il prezzo che troverete per quelle di classe A , ma dopo vi dirò anche della classificazione.
Ogni tanto vedrete delle piccole casette in bordo laguna o addirittura in laguna e generalmente intorno un gran numero di boe color arancione : queste sono delle farm perlier.
Il GIE PERLE sta lavorando molto in questi anni per evitare che sul mercato possano esserci delle perle che non abbiano lo spessore di garanzia ( 1,6 millimetri come si diceva prima) . Anche qui qualche furbetto di origine cinese od occidentale cerca di accorciare i tempi e immette sul mercato perle con spessori di 0,8 / 1,0 millimetri. Peggio ancora su qualche bancarella ci sono delle perle dal colore decisamente nero e direi perfettamente rotonde a prezzi molto bassi : non fidatevi , potrebbe essere solo della Malachite e non certo una perla. 
Quindi il mio consiglio è di comprarle in un negozio che dia la garanzia e la fattura o in una farm perlier . Dopo aver comperato tante perle per me, amici e conoscenti e l’avere un amico proprietario di una farm a Tahaa , io le prendo in un piccolo negozio di Bora poiché è quello che ha la scelta più ampia e ciò , perché compra le perle una per una e non all’ingrosso e quindi riesce ad avere una scelta ampissima di colori . In una farm probabilmente riuscirete ad avere un prezzo migliore , non di molto ma più basso , ma non avrete la scelta che può avere un negozio che si rifornisce da tante farm a seconda delle esigenze della clientela ed è giustificato il costo leggermente più alto.
E’ un gioiello, non un prodottino artigianale quindi conviene spendere con accuratezza.
Allego di seguito la traduzione, che ho fatto appunto per questo negozio, della classificazione ufficiale delle perle di Tahiti e la traduzione dell’iter che bisogna seguire per non pagare l’iva sull’acquisto e come aver cura delle perle una volta a casa .

CLASSIFICAZIONE UFFICIALE
Delibera del Governo N° 2001-88 Decreto del 12 luglio 2001

La perla di Tahiti è una perla di coltura dal colore naturale
e proviene dall’ostrica perlifera “Pinctada margarifera var. cumingii”

QUALITA’ DELLA SUPERFICE
La qualità di una perla di coltura di Tahiti si può apprezzare ad occhio nudo.
La qualità è data dal mix : stato della superficie e lucentezza . Una bella lucentezza  corrisponde ad una riflessione totale della luce e dona un effetto specchio.

QUALITA’ A
Perla che presenta al massimo una imperfezione od un gruppo molto localizzato e concentrato su meno del 10% della superficie. La lucentezza è molto bella.

QUALITA’ B
Perla che presenta qualche imperfezione concentrata su un terzo ( 1/3) della superficie. Lucentezza bella o media

QUALITA’ C
Perla che presenta delle imperfezioni leggere concentrate al massimo sui due terzi (2/3) della superficie. Lucentezza media.

QUALITA’ D
Perla che presenta sia delle imperfezioni leggere sui due terzi della superficie sia delle imperfezioni profonde concentrate su più della metà della superficie . Poca lucentezza

TAGLIA
La taglia della perla di coltura di Tahiti si determina a partire dal suo diametro, che varia generalmente da 7,5 a 14 millimetri .

FORMA
Si possono trovare 4 forme di base ( rotonde, semi-rotonde, semi-barocche e barocche ) e una categoria a parte per le cerchiate.

CRITERI ADDIZIONALI
Il colore di base e le sfumature di colore, come pure il peso e la forma delle perle semi-barocche, sono ulteriori criteri di valutazione.


MODALITA’  DI  DETASSAZIONE

Avete comprato una Perla di Tahiti e questa è assoggettata all’IVA del 16%.

Vi è stato consegnato un prestampato in 3 copie . Quando partirete da Tahiti per ritornare in Italia dovrete dichiarare l’acquisto e far timbrare dalla Dogana dell’Aeroporto di Tahiti-Faaa il prestampato . Una copia Rosa sarà trattenuta dalla Dogana, l’altra Rosa dovrete metterla nella busta preaffrancata che vi è stata consegnata e metterla nella cassetta della posta che è a vostra disposizione in aeroporto Di solito c’è una cesta alla destra dello sportello dogana . La copia verde resta a voi insieme alla fattura .

Questa operazione vi costerà solo un paio di minuti al  controllo dei bagagli da parte della Dogana ma la copia timbrata che ci invierete è indispensabile per giustificare la non applicazione dell’IVA al Vostro acquisto.

Grazie della Vostra cooperazione.





  Vi consiglia il modo migliore per prendervi cura delle Vostre Perle

Non è difficile prendersi cura delle vostre perle, basta rendersi conto che questo è un gioiello prodotto da un’ostrica, un prodotto naturale e, come le ostriche, anche la perla ha bisogno di umidità.

-   Conservare le perle separatamente da altri gioielli, meglio ancora in un sacchetto in tessuto.
-   Conservarle in un tessuto leggermente umido se sono in un ambiente molto secco.
-   Pulire immediatamente la perla che occasionalmente è stata a contatto con prodotti chimici, acidi o alimentari.
-   Utilizzate un tessuto pulito ed umidificato con acqua pura( non clorata) per pulire la perla, quindi asciugatela con un tessuto pulito ed asciutto.
-   Dopo averle indossate pulitele con un tessuto asciutto
-   Se avete acquistato una collana, controllate regolarmente la robustezza del filo e all’occorenza farle reinfilare dal vostro gioielliere di fiducia.

Evitare
-   Tutti i contatti con il Trucco, prodotti solari, profumi e prodotti di bellezza;
-   Sudore, sapone,detergenti, acqua clorata e acidi in genere;
-   Talco. Sporcizia e sabbia;
-   Graffi che possono essere provocati da altre pietre cristalline od oggetti metallici;
-   Vapori di Aceto e acidità dei succhi di frutta.

Attenzione
-   Alla disidratazione provocata dalla permanenza prolungata in tessuti di cotone;
-   Le perle non sopportano temperature oltre i 100°C, evitare di esporle o conservarle vicino a fonti di calore.
 
Se avete dopo tutto ciò ancora qualche domanda ...... sono qui
Nanà arue
Michele

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Alcuni anni fa quando frequentavo in modo più assiduo questo forum inserii un post sui Mahu e i Raere per rispondere ad alcune richieste . Volevo riscriverlo argomentando meglio il soggetto con qualche aneddoto ma nel rileggerlo penso possa ancora andare bene . Lo riporto in modo integrale così come salvato sul mio computer . Spero possa essere anche questa una buona chiave di lettura della società che scoprirete in polinesia .


...dal post di qualche anno fa :
"Qualche amica , nel leggere il “Battesimo Polinesiano” è rimasta colpita dalla figura dei Mahu , si è incuriosita e mi ha chiesto di scrivere su questo argomento. Lo mando anche a voi . E’ certamente lacunoso su più aspetti ma rispondo ad una curiosità e non voglio scrivere un trattato( semmai ne avessi la capacità). Ho dato all’amica un nome polinesiano e magari lo adotta come secondo nome : Tevai ( L’acqua pura del ruscello che và verso il mare)

Ciao Tevai , 
Tevai e Tahitoa si incontrano al villaggio e cominciano a parlare tra di loro .
Tevai, come tutte le donne, è curiosa ma ama anche viaggiare e la curiosità formale, fine a se stessa , diventa sostanziale : voglia di conoscere! .
Tahitoa, che ha fatto del viaggio una ragione di vita, ama trasmettere ciò che ha appreso e, con calma risponde a Tevai . Arrivano altri amici al villaggio e vedono Tevai e Tahitoa seduti sui gradini del mercato . La tettoia di foglie di Niau è abbastanza grande e il capannello di amici che si è formato è all’ombra.
I più ascoltano, qualcuno interviene , altri hanno cose più importanti da sbrigare e si allontanano discretamente.
Un uso intelligente del villaggio globale. Un po questo forum !!

Ma veniamo alle tue curiosità.

Dal 1767 al 1769 ,  Wallis, Bougainville e Cook gettano l’ancora a Tahiti , 20 anni dopo arrivano i primi missionari protestanti . Si ritrovano davanti ad una società idilliaca. La natura fornisce loro tutto ciò di cui hanno bisogno per vivere e una organizzazione sociale all’insegna del vivere al meglio il presente.
Nasce “il mito del buon selvaggio” : non solo non c’era ostilità nei confronti dello straniero, ma veniva accolto con danze, fiori e banchetti reali.
Nasce” il mito della Vahinè dei mari del sud” : nella cultura mah’oi l’ospitalità è sacra e la tradizione vuole che l’ospite dopo le abbondanti libagioni faccia l’amore con la padrona di casa .
La sessualità, così come era concepito in questa cultura, era una occupazione come un’altra, come il mangiare o l’andare a pesca e veniva praticato liberamente. Tutto era messo in opera per favorire l’erotismo e la sessualità . Danze, canzoni e leggende si fondevano con i racconti eroici della grande migrazione e la sessualità e l’erotismo era parte integrante della cultura. Il fatto poi di vivere nudi, favoriva e stimolava il desiderio.
Nella cultura occidentale da 2000 anni la sessualità era tabù ( per inciso questa è l’unica parola occidentale che deriva dal polinesiano “ Tapù” ) e pertanto si può comprendere , ma non giustificare, lo stupore e la successiva repressione di queste “ indecenze”da parte dei missionari. Ma, mi fermo qui , altrimenti il discorso mi porterebbe lontano. Scoprirono poi un altro tipo di “perversione”: i Mahu . I soli uomini effeminati allora conosciuti, integrati nella società, erano gli eunuchi indiani . L’omosessualità scioccava profondamente gli occidentali e “ questo atto di bestialità” condannato da Dio era punito come un crimine dalla legge degli uomini, ma per i polinesiani i mahu non erano assimilati agli uomini, così come gli “Herdaches “ degli indiani dell’America del Nord o gli       “Zenith” della cultura islamica : rappresentavano " la terza sessualità"  e tenuti in grande considerazione . Quando in famiglia ci si accorgeva che l’adolescente aveva comportamenti effeminati , il mahu riceveva una iniziazione differente , quindi niente prove fisiche , guerre o caccia . Le donne lo iniziavano alla femminilità e i vecchi mahu alla pratica degli uomini. Una volta adulti osservavano le stesse regole delle donne : la vita domestica, la cura dei bambini, le danze e i canti , si facevano tatuare come le donne: alle caviglie e sul fondo schiena, dando ulteriore risalto al loro corpo androgeno. I sacerdoti e i nobili avevano come domestico un mahu . Questa figura era talmente integrata nella famiglia polinesiana che alcune famiglie decidevano, indipendentemente dalla sessualità del primogenito , di educarlo come mahu e avere così  la certezza di un aiuto nella conduzione del menage quotidiano. Ciò succedeva ancora negli anni ’60!  Ancora oggi i mahu , nonostante i missionari e la cultura occidentale imperante, sono integrati e rispettati in tutta la Polinesia . Spesso occupano dei posti importanti nell’organizzazione della vita sociale e a parte qualche “ Popa’a” (i bianchi, o meglio la traduzione letterale è " l'uomo bianco con la pelle bruciata dal sole") bigotto nessuno se ne stupisce o fa osservazioni . I gruppi di danza più importanti di Tahiti sono diretti da Mahu , nell’organizzazione di feste importanti c’è sempre qualche mahu , in non pochi uffici anche governativi sono gli impiegati più attenti ed efficienti.
Tra gli amici e le amiche che ho a Raiatea , due sono dei mahu e sono delle persone splendide e per niente complessate nel loro stato sociale . Sono i turisti occidentali che si voltano e commentano ridacchiando che pongono dei problemi . Quando impareremo che la nostra cultura non è il riferimento assoluto delle altre! Ma esistono oggi anche i Raerae che altro non sono che il sottoprodotto occidentalizzato dei Mahu polinesiani .
Negli anni ’60 migliaia di francesi del Centro di sperimentazione del Pacifico ( hai presente Mururoa?) sbarcarono a Tahiti . Fino ad allora la prostituzione non esisteva a Tahiti o comunque non intesa come noi la intendiamo. Si , certo, c’erano stati i marinai di Cook che cercavano di barattare "sessualità" contro chiodi di rame , ma era un’altra cosa. Da lì a poco l’equazione sessualità contro denaro prese piede anche se in modo ancora discreto.
L’apertura al turismo internazionale e i media hanno fatto il resto. I raerae polinesiani diventano i travestiti  che si prostituiscono nei locali di Papeete. E’ un fenomeno ancora molto raro nelle isole!
Allora resta una questione da chiarire : Mahu è un’ equazione di Raerae?
No,  e comunque molto raramente .
Contrariamente ai Raerae i mahu non rigettano il loro essere emodo di vivere e non fanno cure ormonali od altro, hanno un riconoscimento sociale e raramente lasciano la loro famiglia per vivere da soli .
Il Raerae sogna di essere una donna e cerca di esprimere delle attitudini  squisitamente femminili, attua un travestimento più marcato e quasi sempre è in conflitto con la famiglia.
Se chiedete ad un mahu come si posiziona dal punto di vista sessuale e sociale vi risponderà quasi sempre la stessa cosa  - Io sono un Mahu, nient’altro che questo-  Per lui il transexualismo o il travestimento fanno parte di un altro mondo , quello dei Popa’a . Chiudo con questo commento .
Non è certo la libertà che manca nel mondo d’oggi, mancano gli uomini e le donne libere .
Nanà
Michele (o Tahitoa se preferite)

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Racconti di viaggio / Spunti di riflessione sulla Polinesia
« il: 19 Dicembre 2007, 21:18:05 »
Brevi note per comprendere la realtà polinesiana

Una premessa è d’obbligo.
L’approccio ad una nuova realtà , una nuova cultura , deve essere fatto senza preconcetti , con disponibilità ed una buona dose di sana curiosità . La Polinesia e più in particolare le Isole della Società e solo 4 atolli del vasto arcipelago delle Tuamotu sono diventati la meta privilegiata del turismo ed in particolare del turismo legato alle nozze, ma il mito dei mari del sud non nasce a partire dalla bellezza delle isole,delle lagune, del clima o comunque non solo a partire da questo.
Il mito si è costruito e si alimenta  attorno al modo di vivere dei polinesiani, della loro cultura e della loro storia, della loro innata ospitalità e generosità . La Polinesia non potrebbe essere la stessa senza di loro. Ciò anche per suggervi di programmare questo viaggio come una opportunità di scoperta e di conoscenza senza nulla togliere alla sua specificità e unicità : il viaggio di nozze !
Cercherò di introdurvi a questa realtà con alcune parole chiave ; a voi poi di approfondirle se ne avrete voglia e opportunità.

La Polinesia ha iniziato ad avere i primi contatti con l’occidente e conseguenti scambi culturali e commerciali agli inizi del 1800 . Bougainville e Cook sbarcano a Tahiti nel 1768/69 e i polinesiani o meglio i Ma’ohi , non conoscevano ancora il metallo . Ciò per dire che il popolo polinesiano ha fatto in 200 anni il percorso che noi europei abbiamo fatto in più di 2000 anni : dall’era della pietra a quella post informatica in una manciata di generazioni .
In qualsiasi altro popolo ciò avrebbe prodotto dei grossi ed irrimediabili scompensi , ed abbiamo esempi in tutto il mondo . Ciò non si è verificato qui e questo, grazie alla filosofia di vivere tipica polinesiana oltre alla loro apertura verso il nuovo e la grande curiosità e disponibilità .
Certo, vi sono contraddizioni evidenti, la ricerca di una rinnovata identità dalle tinte un po sfumate ma, non come ci si potrebbe aspettare dopo salti generazionali di questa portata.
Ciò è da tenere sempre  in prima considerazione , in primo piano, quando si osserva la realtà del Fenua : una imprescindibile chiave di lettura.
Fenua in lingua ma’hoi vuole esprimere ciò che noi riassumiamo nel termine Paese, ossia la terra e gli uomini che vivono in una nazione.
Per il ma’hoi la terra, ossia l’isola e gli uomini che la abitano, sono un tutt’uno indissolubile .
Alla nascita, la placenta viene sotterrata nella terra della famiglia e nello stesso luogo viene piantato un albero da frutto, un albero dal quale potrà in seguito trarre sostegno materiale e spirituale per lui e la sua discendenza .
La Placenta ( pufenua) e la terra ( fenua) nella quale dimora è una forma simbolica del suo essere ma’hoi e appartenere alla sua terra. Si, perché nella tradizione di questo popolo “ l’uomo appartiene alla terra e non il contrario” . La proprietà individuale certo esiste ma è una proprietà famigliare e di norma non in vendita ; tanto più che nella stessa terra sono stati e verranno tumulati i membri della famiglia ( nelle isole vedrete spesso nei giardini delle tombe ) . A parte Tahiti , nelle altre isole questo concetto è ancora presente ed è difficile trovare terra in vendita e, anche quando se ne trova non è facile concludere l’acquisto poiché c’è sempre qualche rivendicazione da parte di membri della famiglia che non sono d’accordo. Se a questo poi si aggiunge che solo recentemente si sta cercando di costruire un catasto che sia degno di questo nome potete ben capire quali noie può avere l’eventuale acquirente.
Comunque, l’acculturazione occidentale sta relegando sempre più questo concetto di terra nel dimenticatoio degli usi e costumi di un tempo e la nozione del profitto ha cominciato a prendere il sopravvento . Giocoforza il soppiantare la trasmissione orale della proprietà ( seppur riconosciuta da tutti gli abitanti dell’isola) con la forma scritta del Catasto .

I “ FETI’I “ ( persone unite da un legame di parentela) , formano la grande famiglia polinesiana.
Tradizionalmente la famiglia polinesiana è vasta, quindi complessa e fluttuante : fratelli, sorelle e loro congiunti, i loro figli sovente numerosi e in alcuni casi sposati, mogli e concubine dei figli, genitori, vivono sulla stessa terra di famiglia, in uno spazio comunitario e il più delle volte condividono le risorse del “ Fa’a’apu” ( letteralmente : il girdino che ogni cosa ha ) e della pesca.
Questa organizzazione della società tradizionale và man mano lasciando il passo a quella che viene chiamata “ la petite famille “ : l’omologazione occidentale che prevede un padre, una madre e i figli.
La Petite famille si struttura differentemente per adattarsi ad un mondo sempre più urbano ed occidentale , ma i valori tradizionali della grande famiglia restano per fortuna sempre vivi .
Il minimo avvenimento famigliare è l’occasione per riunirsi e fare la festa insieme e dividere il grande pasto dove ognuno contribuisce portando qualcosa . In queste occasioni , e ce ne sono tante, uno dei soggetti preferiti di discussione è il legame di parentela con quello  o l’altro feti’i . E’ bello trovare un legame comune, anche lontano . Tutto ciò da l’impressione a noi, “popaa “ visitatori, stranieri, che tutti ,in un modo o nell’altro, sono imparentati .
Questo attaccamento alla vita comunitaria e la generosità e solidarietà famigliare , come pure la nozione di famiglia allargata, è ancora ben presente e salda oggigiorno.
Anche questa è un’altra chiave di lettura importante per comprendere la realtà polinesiana odierna.
Nei prossimi giorni cercherò di ampliare ulteriormente queste riflessioni .
Nanà arue
Michele



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Patchwork / Il matrimonio Polinesiano
« il: 18 Dicembre 2007, 05:28:53 »
Ia orana amici del forum . Risulta evidente che la maggior parte di voi si appresta al matrimonio e subito dopo venire in Polinesia per l’agognato viaggio di nozze . Ho ritenuto interessante offrire questo piccolo spaccato della Polinesia prima dell’arrivo dei missionari in tema di matrimonio.
 
Anche in Polinesia , come in molte antiche culture , la proposta di matrimonio veniva fatta per il tramite dei genitori. Quando questi accettavano, la lieta novella veniva annunciata al resto della comunità  conficcando  nel terreno vicino la casa, una pianta di “Ti” in modo da rendere la promessa sacra . Il Ti è la pianta sacra dei polinesiani. La vedrete piantata dappertutto ed in particolare sul perimetro del giardino del farè ( casa tradizionale polinesiana fatta con materiali naturali). Le famiglie degli sposi si preparavano alle nozze con molto anticipo. Si iniziavano a coltivare tutti  i legumi conosciuti, maiali e polli venivano messi all’ingrasso e tenuti vicini alla casa e le donne iniziavano a fabbricare stoffe e ornamenti di piume . La vigilia del matrimonio , gli amici e i parenti si radunavano a casa dei rispettivi fidanzati e i membri della setta “Arioi” arrivavano per dare inizio alle musiche, danze e canti . Il compito degli Arioi era quello di andare di villaggio in villaggio a fare la festa  nelle ricorrenze, cerimonie etc. Le donne non potevano avere figli altrimenti dovevano allontanarsi dagli Arioi . La festa non aveva limiti di orario. La mattina dopo i rappresentanti della casa del fidanzato andavano a casa della fidanzata e la scortavano  fino alla sua nuova casa per le cerimonie preliminari , lì si incontravano anche i parenti della fidanzata .Ognuno portava con se il suo O (regalo per le nozze o dono di benvenuto). Gli O erano divisi in due: quelli che venivano dalla parte del padre e quelli della madre. Il corteo si imbarcava sulle piroghe per raggiungere la casa se questa era distante, e le piroghe usate per questa occasione dovevano essere nuove. Una volta arrivati venivano scambiati gli O rispettando i gradi di parentela : i papà, le mamme e così via . All’interno della casa veniva steso un tappeto di fibre intrecciate e il padre e la madre del fidanzato stendevano su questo due tessuti bianchi di “tapa” ( la tapa è un tessuto vegetale ricavato dalla battitura e essiccatura della corteccia di un albero, generalmente una specie di gelso per il bianco ) e su queste si sedevano i fidanzati. Alla fine di questa cerimonia, le madri e le zie dei fidanzati iniziavano a punzecchiarsi la testa e il viso con un dente di squalo per farne uscire del sangue , ciò a significare l’amore e l’unione nel sangue per le due famiglie . Poi gli Arioi iniziavano la festa . L’indomani mattina i fidanzati , vestiti di tapa bianca con disegni fatti con la fuliggine e accompagnati da tutti parenti si avviavano al Marae degli antenati ( il luogo sacro dove venivano svolte tutte le funzioni importanti) per il rito religioso . Una volta sul Marae il sacerdote chiedeva al fidanzato < Non abbandonerai la tua donna ?> ed egli rispondeva < E’ita> (No) . Lo stesso , sempre in negativo, per la fidanzata . A questo punto il sacerdote diceva < Se è così tutto andrà bene > A questo punto i nuovi sposi si sedevano sulle tapa tenendosi per mano e i parenti iniziavano a punzecchiarsi per fare uscire del sangue e qualche goccia di questo doveva macchiare   un drappo chiamato “vauvau”posato sul Marae  e una foglia di “miro”posata su una pietra . Gli sposi a questo punto, ancora seduti,  venivano ricoperti con un altro drappo chiamato “tapoi” e consumavano il primo minuto di intimità. Il tapoi veniva poi sollevato e gli sposi si alzavano .
A questo punto il vauvau che aveva ricevuto il sangue dei genitori veniva strappato in due e la parte macchiata interrato nel Marae e l’altra metà donata agli Airoi insieme ai vestiti del matrimonio e poi utilizzati per le pantomime religiose che si sarebbero susseguite. Finita questa prima parte si tornava alla nuova casa e gli sposi venivano abbigliati con vestiti nuovi e i parenti continuavano a scambiarsi  doni e a confrontarli . Poi la festa e ancora la festa con libagioni per tutti . La festa durava diversi giorni . Le differenze di rango con il matrimonio venivano annullate per sempre .Gli Airoi erano molto attenti ai doni e quando si accorgevano che una famiglia era stata meno generosa dell’altra  , questa veniva presa in giro all’interno delle canzoni .
Veniva poi scelto, di comune accordo tra i genitori, un nome per la nuova coppia  e da quel momento, restava  il nuovo nome della famiglia. Questa usanza esiste tutt’ora nelle isole.
Se avrete l’occasione di andare a Raiatea sul marae internazionale di Taputapuatea , alla destra del grande marae potrete scorgere il piccolo marae degli sposi e, non dimenticate di donare qualcosa di vostro, anche una piccola conchiglia o il tiarè che portate nei capelli : è di buon auspicio per la vostra unione.

Nanà
Michele

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POLINESIA: ISTRUZIONI PER L’USO
( PER CHI SI ORGANIZZA IL SUO VIAGGIO E NON)
 Da sei anni vivo in Polinesia e con la mia barca l’ho girata in lungo e in largo e, non di rado, in luoghi dove il turismo è pressoché sconosciuto. Amo questa terra e il suo mare ma ciò che più mi appaga è il vivere a stretto contatto con la gente di Polinesia, la sua cultura, la sua storia e le sue tradizioni e ancor oggi ne continuo a scoprire, vivere e leggerne sfumature interessanti e lati inaspettati. Non amo gli hotel di lusso e le catene alberghiere perché danno una immagine falsa della vita e della realtà polinesiana e spesso , la loro stessa ubicazione crea di fatto una barriera con il territorio e la gente circostante. Preferisco di gran lunga le pensioni di famiglia , spesso gestite da polinesiani o franco-polinesiani, sempre più numerose e di norma ben tenute . Questa premessa era d’obbligo per evitare equivoci sul mio concetto di viaggio e quindi fare una prima selezione di chi vorrà leggere queste righe.

IL VIAGGIO AEREO
I miei consigli sono questi. Cercate di prenotare con largo anticipo poiché è più facile trovare biglietti con prezzi più bassi  e a parità di prezzo scegliete come compagnia Air Tahiti Nui poiché è quella di bandiera, ha aerei nuovi e comodi, si mangia bene e vi dà una “anteprima” polinesiana già dalla vostra partenza da Parigi. Il problema è che questa compagnia insieme ad Air France ha fatto “cartello” e quindi i costi sono da quasi monopolio. Valide alternative a costi più bassi si possono trovare con Air New Zealand  e ultimamente con Lufthansa che fa scalo a New York .Per il volo intercontinentale affidatevi comunque alla vostra agenzia di viaggi o meglio ancora alle agenzie specializzate sulla destinazione Polinesia , poiché il settore aereo è in continua evoluzione. Un’agenzia che lavora molto bene sulla Polinesia e mi sento di consigliare è certamente la KiaOra . La troverete facilmente in internet. Una ipotesi da non scartare potrebbe essere quella di non passare dagli USA ma dal Cile e in questo modo fare scalo a Rapanui, meglio conosciuta come l’isola di Pasqua . Potrebbe essere la ciliegia sulla torta di un viaggio “ dall’altra parte del mondo”: Costa qualcosa in più ma quando mai avrete l’opportunità di visitare l’isola di Pasqua che pur rientra nel triangolo polinesiano? Per chi ritiene di avere problemi di Fuso una o due pastiglie di Melatonina aiutano il ciclo sonno-veglia e potrete arrivare più riposati a Tahiti e viceversa. Sempre più coppie scelgono di fermarsi a New York qualche giorno per “interrompere il viaggio “ ma, la mia personale valutazione è che si sceglie di fermarsi più per visitare New York e fare acquisti che per un reale problema di fuso. In un viaggio come questo, sottrarre giorni alla Polinesia e viverli negli USA non mi sembra una buona scelta e si finisce per dover rinunciare a qualche atollo o isola per una passeggiata nella Grande Mela . Gli Usa sono una destinazione facile e potrete programmare un viaggio quando vorrete e, magari, in modo più completo di uno scalo. Accertatevi che il passaporto sia in regola con le norme americane e verificate che nel frattempo non siano cambiate : rischiate di arrivare in aeroporto e dover tornare indietro e, se tutto va bene , far lievitare il costo del viaggio oltre a rinunciare a qualche giorno in Polinesia. Controllate anche le ultime regolamentazioni antiterroristiche americane sui bagagli e adeguatevi . Non stupitevi se verrete schedati con tanto di impronte digitali e foto segnaletica oltre al riconoscimento digitale del passaporto; la vostra compagnia aerea ha dovuto già fornire il vostro itinerario , quindi è tutto sotto controllo. Ma questo è tutto altro argomento!
Gli spostamenti aerei tra le isole li farete con Air Tahiti . Non c’è alcun problema a contattare tramite email l’ufficio prenotazioni della compagnia e acquistare il Pass più conveniente per il vostro itinerario. Sul sito potrete trovare tutte le informazioni; le uniche avvertenze sono quelle di verificare bene le frequenze dei voli nella settimana e che il Pass prevede la partenza da Tahiti e il ritorno a Tahiti , quindi da Tahiti partite , visitate le isole in programma in qualsiasi combinazione senza fare scali intermedi su Tahiti . La compagnia accetta delle deroghe ma vi costano di più . Il pagamento potete farlo con carta di credito e ritirate i biglietti al vostro arrivo nell’agenzia dell’aereoporto . Se programmate il viaggio in luglio/agosto,mesi di alta stagione qui in Polinesia,  optate per la prima metà di luglio poiché qui in luglio c’è l’Heiva . Un mese che vede tutti i villaggi della Polinesia in festa e normalmente già a partire dal martedì. Ogni sera , ma anche durante la giornata, vi sono competizioni tradizionali quali il sollevamento della pietra, il giavellotto polinesiano ( colpire una noce di cocco a 10mt di altezza), la corsa dei portatori di frutta, concorso di tressage in fibre di cocco e pandanus etc e poi il pezzo forte che sono le danze e i cori polinesiani . La competizione è tra le frazioni di ogni villaggio ed è uno spettacolo superbo ed unico poiché lo fanno per il loro piacere e non per i turisti, altro che le quattro vahinè e qualche tanè (il maschio)che potrebbero farvi vedere in un albergo o nel superato e più che  turisticizzato Tiki Village a Moorea. Informatevi in loco sul programma dell’Heiva che si svolgerà nell’isola o nel distretto.

BAGAGLIO
Il traffico aereo diventa ogni anno più importante e, sui lunghi viaggi come quello che che vi porterà in Polinesia, farete almeno 3 scali  oltre a quelli interni tra un’isola e l’altra. Il Bagaglio seguirà il vostro percorso nel 90, 95% dei casi .
A proposito di quel 5, 10% dei casi è utile prevedere questa evenienza inserendo nel bagaglio a mano il minimo indispensabile per “ sopravvivere” qualche giorno : costume da bagno , pantaloncino, maglietta , ricambio intimo etc. , ma senza esagerare. Un altro consiglio che in qualche caso si è rivelato utile è quello di scegliere un bagaglio “visibile” ed “individuabile” . La maggior parte dei bagagli ha un colore che va dal grigio al nero : un bagaglio giallo o rosso è facilmente riconoscibile o, comunque, si può applicare un nastro colorato o un adesivo di impatto. Vedete voi !  Evitate se possibile bagagli che già da vuoti pesano 5kg e più  ed inutilmente voluminosi . Le compagnie aeree sono sempre più fiscali sui pesi max dei bagagli e l’eccesso si paga molto salato. La mia personale statistica su quasi un centinaio di coppie che sono venute in Polinesia , mi dice che almeno il 50% del bagaglio ritorna in Italia così come è stato riposto alla partenza: Mai Usato !!!
Comunque, anche su quello che viene usato permettetemi un consiglio dettato dall’esperienza di questi anni. Non portatevi quegli enormi e pesanti teli da spiaggia in ciniglia/spugna : si impregnano facilmente di acqua di mare e non si asciugano mai per davvero. Meglio un pareo e se proprio vi scappa di asciugarvi usate un piccolo asciugamano  “ a nido d’ape” : entrambi si asciugano al sole facilmente e se volete lavarli con acqua dolce è un attimo lavarli e asciugarli.
L’ottima scelta di una coppia può essere portata ad esempio. Due accappatoi e due piccoli asciugamani in microfibra , il tutto in un piccolo contenitore di plastica tipo quello che contiene le 3  palle da tennis . Non faccio pubblicità a marche ma si trovano facilmente nei negozi di articoli sportivi. La maggior parte dei capi di abbigliamento si possono arrotolare su se stessi tipo salame : credetemi, occupano poco spazio, sono più facilmente stivabili e quando li srotolate saranno certamente meno spiegazzati di quelli stesi con cura in valigia. Un’ultima considerazione. E’ un viaggio in un paese tropicale dove resterete per la maggior parte del tempo in costume e tra bagni di mare e docce non avrete il tempo di sporcare gran che e, se proprio vi necessita una maglietta in più o un pareo, comprateli qui : resteranno in ogni caso un bel ricordo del viaggio. Inserisco questa raccomandazione nel capitolo bagaglio poiché oramai ne fa parte. Oramai tutti usano la macchina fotografica digitale e/o cinepresa; probabilmente anche voi . Non dimenticate di portarvi delle schede di memoria sufficienti come pure delle batterie di ricambio con il suo carica batterie . Non pesa quasi niente quindi portatevi anche il cavetto Usb per scaricare le foto… non si sa mai . Se non avete una custodia subacquea non dimenticate di prendere delle macchine monouso o similari : farete delle belle foto facendo snorkeling in laguna.
So bene che dopo aver letto queste righe caccerete comunque l’inverosimile in valigia ma non costa molto dare qualche consiglio.

INFORMAZIONI E CONSIGLI GENERALI
Il momento migliore per venire in Polinesia è nell’inverno australe che corrisponde alla nostra estate , è in generale il periodo più secco e quindi con minore percentuale di umidità nell’aria e minori precipitazioni. La temperatura è più fresca e si va da un min. di 22° nella notte ad un max di 28/29 durante il giorno . La temperatura è più fresca poiché in questo periodo c’è quasi sempre vento e viene da Sud-Est , quello che qui chiamano il Maramu. Essendo noi nell’emisfero sud il vento da sud è fresco. Potrà sembrare lapalissiano ma, non credo per tutti. Il clima cambia in tutto il mondo quindi non stupitevi di trovare anche in inverno alcune giornate di pioggia e senza Maramù .Qui siamo in inverno e quindi le ore di luce sono inferiori a quelle di sole . A seconda dello scorrere dei mesi il sole sorge mediamente verso le 6 e tramonta verso le  17,30 . La temperatura del mare si tiene sui 27/28°, in lagune molto protette anche 3 o 4° in più . Prevedete quindi un golf per le passeggiate serali , in particolare se c’è vento. Portatevi qualche repellente per le zanzare e un dopopuntura poiché nelle zone con vegetazione è facile incontrare zanzare che adorano sangue occidentale. Per la notte portatevi un fornelletto con pastiglie o liquido che potrete collegare ad una presa ( togliete preventivamente la spina centrale della terra altrimenti non riuscirete ad utilizzarlo con le spine francesi).
 La Polinesia è il paese dell’informalità , sia per consuetudine che per clima ; qui anche i personaggi più importanti ed in vista vestono semplicemente . Infradito, pantaloncini e maglietta per l’uomo e infradito, pareo e maglietta o top per la donna .  Non portate parei nel paese dei parei, lo acquistate qui e resterà anche un bel ricordo..  La gente di Polinesia è diventata molto religiosa e la maggioranza è protestante e cattolica, quindi anche se lo tollerano perché siete turisti, se non siete in spiaggia non andate in giro in costume : è una forma di rispetto nei loro confronti e saranno ancora più disponibili . Premesso che la maggior parte dei polinesiani non fa il bagno in questo periodo poiché è inverno e l’acqua “ è fredda” ,difficilmente troverete una donna polinesiana fare il bagno in costume: quasi sempre con pantaloncini e maglietta. Se cercate il divertimento serale così come viene inteso in occidente questo non è il posto giusto. Si va a letto presto e al levare del sole si è già in piedi per approfittare della giornata. I negozi aprono alle 6,30, 7 e i caffè o piccole trattorie dove fare colazione  a volte anche prima. Dimenticate il mito della sessualità polinesiana , esso è morto laddove sia esistito come tale, con l’arrivo dei primi colonizzatori e poi con i missionari. Se , al contrario, avete letto della sensualità , della grazia, della semplicità delle donne polinesiane bhè questo è tutto vero. Vi basterà vedere danzare una qualsiasi polinesiana , senza distinzione di età , per rendervene conto. Contrariamente a quanto si può dedurre dalle foto dei depliant patinati dei T.O. la Polinesia non è famosa per le sue lunghe e grandi spiagge bianche ma, bensì, per le sue lagune e il saper vivere della gente polinesiana . Certo ci sono spiagge ma sono generalmente piccole con la vegetazione giusto a ridosso e potrete trovare corallo già a qualche metro dalla riva .Le spiagge che troverete negli hotel , nel 90% dei casi sono di sabbia riportata e sottratta alle zone sabbiose della laguna.  Nel programmare il vostro viaggio non puntate a vedere il maggior numero di isole o atolli altrimenti sarete sempre con una valigia in mano e non coglierete quasi niente di questo paese. Restate al minimo 3 o 4 gg nello stesso posto : come tutte le cose belle e che fanno piacere nella vita, anche questa, va gustata e non divorata e allora…. almeno ne ricorderete il sapore . La gentilezza, l’affabilità ,il sorriso e la disponibilità richiama altrettanto quindi siatelo nei confronti della gente e vedrete che sarete ripagati in modo più che proporzionale . Siate curiosi ed aperti , chiedete e vedrete la disponibilità  e la cura con la quale saranno felici di spiegare e farvi apprendere della loro tradizione, sia essa in cucina che alla pesca o nella danza  poiché è questo per loro motivo di orgoglio. A proposito di cucina, qui si mangia molto bene poiché è un melange di cucina polinesiana, cinese e francese . Bisogna viaggiare anche con il “gusto” quindi non date per scontato che un certo tipo di piatto non vi piacerà : assaggiatelo senza preconcetti e scoprirete sapori nuovi che vi conquisteranno. Denaro speso per noleggiare uno scooter, una bici, una vettura, una canoa o una piccola barca a motore sono soldi ben spesi poiché vi permetteranno in terra di ammirare la vegetazione prorompente e di fare qualche incontro interessante e per mare, in laguna, di vedere l’isola dalla sua prospettiva migliore e magari fare dello snorkeling nei tanti giardini di corallo nelle vicinanze del reef . Se poi il vostro budget ve lo consente fatevi qualche giorno in barca per isole : è il modo migliore per vedere e visitare le isole. Le Isole della società si prestano particolarmente ad essere visitate e vissute in barca a vela e sarete sempre in escursione al costo di una buona pensione di famiglia .
Evitate i delfinari, lagunarium e similari o il pasto degli squali : sono iniziative turistiche malsane e personalmente non le incoraggerei . Tra l’altro con un decreto dell’aprile 2006 , il governo polinesiano ha vietato il pasto agli squali come pure la sua caccia per scopi commerciali ( vedi pinne di squalo per la cucina orientale) . I delfini potete vederli facilmente nelle Pass ( interruzione del reef che permette l’accesso alla laguna) e loro dintorni .Quale migliore lagunarium ( recinto che contiene i pesci tipici del luogo) che la stessa laguna , con i pesci liberi e nel loro habitat che, è il caso di dirlo , vi vengono ad osservare . Se proprio volete vedere gli squali , o fate una immersione con un diving , oppure vi concedete a Bora una escursione con il piccolo sottomarino giallo . Ma , se nel vostro itinerario c’è anche Tahaa potreste andare all’Hibiscus dove il buon Leo gestisce la omonima fondazione per la protezione delle tartarughe di mare . In delle vasche a mare potrete osservare le tartarughe verdi che sono sotto cura per ferite o semplicemente in riabilitazione prima di essere liberate in mare aperto . Potrete sempre chiedere se una tartaruga è pronta per essere liberata  e quindi adottarla . Negli ultimi due anni ne abbiamo adottate e liberata più di una ventina . Permettetemi ancora una raccomandazione.
Se qualche escursione vi propone di fare una passeggiata sulla barriera corallina: Non andateci ! La barriera corallina ha già un suo equilibrio molto instabile grazie all’uomo , se poi ci camminiamo anche sopra siamo degli incoscienti . Dove metterete la vostra impronta delle scarpe ci vorranno decenni prima che si rigeneri : ne vale veramente la pena ? Il corallo e la laguna vanno preservati con cura : è un dovere di tutti.   Imparate presto quelle 4 o 5 parole di polinesiano e usatele tipo: Iaorana (  il nostro buongiorno ma viene usato in qualsiasi ora ) Maururu ( Grazie) , Nanà ( Ciao, ma usato solo come addio, arrivederci) , Manuia ( alla salute, cin cin, buona fortuna) , Mei tei ? ( come và ? ) e poi….. siate curiosi e chiedete. Negli atolli delle Tuamotù siate un po risparmiasi con l’acqua dolce : non ne hanno tanta .Non usate litrate di bagno schiuma ( non avete lavorato in miniera) : ciò non è utile né per la vostra pelle né per la laguna che in  un modo o nell’altro lo assorbirà. Come dopo sole e idratante provate ad usare l’olio di Monoi o la sua versione in crema e se vi siete arrossati provate l’olio di Tamanù oppure la sua versione in crema . Vedrete che dopo l’uso ve ne porterete un po anche in Italia . L’olio di Tamanù prendetelo in ogni caso : è un toccasana per tutti i problemi di pelle e… dico tutti. Cercate di non ferirvi con il corallo altrimenti vi rovinate la vacanza e sarete costretti a non fare il bagno per diversi giorni altrimenti si infetta tutta la ferita. Un’ ultima info . A parte Tahiti, nelle altre isole l’autostop funziona abbastanza bene quindi se volete spostarvi da una parte all’altra dell’isola o per andare al villaggio o per ritornare alla pensione , mettete fuori il pollicione e disegnatevi un bel sorriso sul vostro viso rosso cotto dal sole e vedrete che qualche polinesiano in furgonette vi farà salire nel cassone e, seppure il suo farè è prima della pensione, allungherà la strada e vi accompagnerà con piacere.

BANCHE E TELECOMUNICAZIONI
La Moneta ufficiale in Polinesia Francese è il Franco Pacifico, lo troverete in sigla sotto la forma di Fcp o Xpf .  Il cambio fisso con l’Euro è 119.33.( per chi non ha dimestichezza con la mat : da Fcp a Euro basta dividere per 119.33 e da Euro a Fcp basta moltiplicare per 119.33) L’euro è accettato frequentemente come pagamento ma cercate di avere sempre con voi la moneta locale: è una forma di rispetto per il paese che vi ospita, nel caso potete sempre riconvertirli prima della partenza. Tra non molto dovrebbe essere introdotto anche qui l’Euro come moneta corrente poiché il Franco Pacifico non è una moneta internazionale e viene cambiato solo qui in polinesia : è come i soldi di carta del monopoli . Le carte di credito sono ben accettate nei grossi centri ma certamente non per pagare una escursione in barca o una collana di conchiglie in un centro artigianale.
La carta di credito più diffusa, accettata e utilizzata è la Visa ; molto meno le altre ed in particolare l’American Express . Per ritirare denaro dai Bancomat in Polinesia verificate di avere il PIN internazionale e, ancora una volta , con il circuito Visa ci sono di norma meno problemi . Insistete con la vostra banca poiché nella maggior parte dei casi vi dirà che il Pin che avete va benissimo anche all’estero : non è sempre così ! E’ più conveniente fare un prelievo od un cambio di una somma più grande che non tanti piccoli prelievi : avrete molte più spese di cambio o prelievo. Anche il dollaro viene accettato normalmente data la grande affluenza di americani che, essendo americani, non convertono mai in Fcp e ritengono che la loro moneta sia universale. Viene comunque cambiato male e malvolentieri se non siete americani. In ogni caso portatevi un po di contante in Euro.
Per comunicare, come ho già scritto, potete utilizzare la cabina telefonica , sia per chiamare che per farvi chiamare. I cellulari con gestore italiano di norma funzionano ma quello che ad oggi ( dic. 2006) ha sempre funzionato è Omnitel . Tim e gli altri in più occasioni hanno dato problemi di connessione: non so dirvi il perché ma questo è il dato di fatto. Non è conveniente usarlo per telefonare dato il costo del rooming , ma per gli sms va bene . Di solito gli Mms non funzionano.
Se prevedete di telefonare spesso a causa di mamme ansiose o per problemi che vi lasciate in italia , è più conveniente acquistare in posta una Vini Card con il suo numero locale e poi potete utilizzare delle carte telefoniche prepagate internazionali presenti qui  ( io utilizzo la Surf Mob della Multimedia) . Una volta ripartiti per l’Italia la Vini Card potete rivenderla a chi deve partire, basta scriverlo sui vari forum di viaggi . Internet è ancora molto cara negli internet caffè ; siamo sui 40/50 cent di euro al minuto e fino a qualche settimana fa i collegamenti erano sui 30/ 40 Kb nominali se tutto va bene e non cade la linea . Da qualche settimana (dic 2006) è arrivata l’Adsl che viaggia sui 400Kb ma ancora non dappertutto . Se non potete farne a meno sapete cosa troverete !

L’ORGANIZZAZIONE E LA SCELTA DEL VIAGGIO
Innanzitutto bisogna avere le idee chiare su cosa ci si aspetta e cosa si vuole da questo viaggio . Una volta deciso questo, la strada è tutta in discesa .Se siete abituati a viaggiare con “il tutto compreso” e non vi va di sbattervi ad organizzare il vostro viaggio …. Allora entrate in un’agenzia e delegate a lei tutto ma, anche in questo caso, abbiate le idee chiare su cosa volete fare così aiuterete l’agente di viaggio a offrirvi ciò che conosce e più si avvicina ai vostri desideri. Per fortuna in Italia c’è una o due agenzie specializzate sulla Destinazione Polinesia che conoscono personalmente ciò che propongono quindi vi potranno consigliare . Personalmente devo dire che una parte dei ricordi più belli che ho dei viaggi sono gli imprevisti . Leggete e informatevi al meglio: la guida della Loney Planet , in questo caso è una miniera di informazioni e, se non erro, dovrebbe essere uscita anche la nuova edizione italiana, quindi abbastanza aggiornata per quanto concerne numeri telefonici e tariffe .Per le pensioni di famiglia mettete a preventivo dai 10  ai 15.000Fcp in mezza pensione e, non di rado anche pensione completa. Potete riservare sia telefonando che, sempre più spesso tramite email . Prenotate solo quando siete certi al 100% che ci andrete . Qualche anno fa non chiedevano acconti o pagamenti anticipati, poi un po di defezioni le hanno rese giustamente più scaltre. Fate presente che state telefonando dall’Italia e avete già il volo prenotato. Se vi fermate a Bora Bora per 3 o 4gg  e non siete riusciti a inserire Maupiti nel vostro viaggio per problemi di coincidenze aeree o altro( ma se solo è possibile includetela) approfittate della navetta Maupiti Express per fare almeno una escursione in giornata : ne vale veramente la pena . La navetta parte tutti i martedì, giovedì e sabato da Bora alle 8 e riparte da Maupiti alle 16.00. A Maupiti appena scesi dalla navetta potete affittare una bici e farvi in tranquillità tutto il giro dell’isola fermandovi a fare il bagno su spiagge incantevoli. Per chi volesse uscire dalle rotte battute e più “turistiche” consiglierei appunto Maupiti ,e   Tahaa/Raiatea  nelle isole sottovento e Ahe alle Tuamotu  ma un pensiero lo farei anche per le Australi che solo negli ultimi  anni si stanno aprendo al turismo e sono, come si suol dire “ancora vergini”. A Rurutu, da giugno a ottobre c’è il passaggio delle balene ed è possibile osservarle facendo snorkeling : è un’esperienza indimenticabile!  Quasi nessuno sfrutta una occasione unica trovandosi in Polinesia : Rapanui, ovvero l’Isola di Pasqua . Da Tahiti, è l’occasione più favorevole e a buon mercato per andarci . Lan Chile la collega due volte la settimana , il lunedì ed il giovedì e se volete vi prenota anche la pensione per i tre giorni .
Volo A/R + 3gg in pensione completa , trasferimenti e escursioni incluse costa sui 90.000Fcp, quindi sui 750 Euro . Se pensate che 3gg in pensione in Polinesia facendo qualche escursione vi costa all’incirca  450 Euro direi che ne vale veramente la pena e scoprite un angolo di mondo leggendario che fa parte del famoso triangolo polinesiano o meglio Mah’oi .Una valida alternativa potrebbe essere quella di arrivare in Polinesia senza passare dagli USA ma dal Chile : quindi Madrid, Santiago , Rapanui e Tahiti . In questo modo l’Isola di Pasqua l’avete compresa nel volo di andata o meglio ancora del ritorno.  Ancora una volta : Siate Curiosi , non date mai niente per scontato e non abbiate fretta di “consumare” e farete uno splendido viaggio fra le terre, il mare e le genti . Se vi piace andare in barca questo è il mezzo migliore per girare nelle isole della società e, facendo due conti ,anche economico o comunque non  più alto di un soggiorno tradizionale in pensioni di famiglia con escursioni . Si possono trovare imbarchi individuali sui 200 Euro al giorno . Facendo i classici conti della serva abbiamo, la  pensione sui 100/120 euro, una escursione non costa meno di 50, aggiungete il costo aereo per spostarvi tra le isole e trasferimenti vari e il totale è presto fatto ma avrete il privilegio di dormire e soggiornare negli angoli più belli a contatto con la laguna, molto meglio di un bungalow con i piedi in mare; la vacanza diventa una continua escursione e i trasferimenti da un posto all’altro della laguna e tra le isole un piacere e non un fare e disfare bagagli, aerei, macchine etc . Non parlo ovviamente della bella esperienza che ne può derivare, questa la lascio scoprire a voi .

UNA VOLTA A TAHITI
Con Air Tahiti Nui, il più delle volte arriverete la sera verso le 22.00 e qui se il vostro itinerario prevede la partenza il mattino seguente dovete scegliere se vagabondare/dormire in aeroporto oppure andare a dormire in qualche pensione vicina. Le più vicine sono Fifì , Airport Motel oppure Airport Lodge . Fifì ha l’inconveniente che non vi viene a prendere e vi dovete inerpicare su una stradina buia e con qualche cane mentre il Motel è a due passi ed è appena costruito e il Lodge lo chiamate appena arrivate e vi viene a prendere in macchina. Comunque, una volta usciti dalla vetrata doganale potrete trovare alla vs sinistra la banca per cambiare o prelevare dei Franchi Pacifici! Al fianco della banca c’è la Posta ( OPT) dove potete prendere una carta telefonica  e andando più avanti 20mt troverete dei telefoni pubblici che funzionano sia con carta telef che con monete da 100Fcp . Qui in Polinesia, ogni cabina telefonica ha esposto il suo numero telefonico quindi la cosa più pratica a farsi è di chiamare in Italia dando il numero e farsi richiamare (00689+ num. Cab) . Qui è del tutto usuale visti i costi alti del telef . Alla vs destra troverete il bar, le agenzie per il noleggio auto, l’agenzia Air Tahiti e, per l’indomani , gli sportelli Air Tahiti per gli imbarchi nazionali. Nel caso arrivaste durante il giorno e avete parecchie ore a disposizione , ma questo potrebbe valere anche per il ritorno , appena usciti dalla pensilina dell’aereoporto trovate una costruzione con un gran porticato dove le mamà polinesiane vendono e intrecciano collane di fiori e di conchiglie ( fiori per l’arrivo e conchiglie per la partenza) ; alle spalle c’è il deposito bagagli . Potete lasciare lì i vostri bagagli senza problemi . In ogni caso, anche la sera inoltrata, riapre sempre tre ore prima di ogni imbarco internazionale . Vi portate sul piano stradale superiore facendo le scalinate, attraversate la strada e aspettate lì un Truck ( bus collettivo polinesiano) che vi porti a Papeete ( 20 min) . Non ci sono orari ma, mediamente, ogni mezz’ora ne passa uno . La tariffa è di 130Fcp il diurno( 01.00>18.00) e 200Fcp la notturna ( 18.00>01.00) ; non stupitevi dell’orario della notturna poiché qui alle 18,00 i negozi sono già chiusi , chi lavora ha già finito di farlo ed è a tavola con la famiglia, quindi per Papeete non c’è quasi nessuno. Il truck a Papeete si fermerà in centro, sul lungomare all’altezza del mercato che è una traversa più all’interno. Anche se è sera fateci un salto poiché il mercato dei fiori è aperto tutta la notte e se state ritornando in Italia prendete un mazzo di Tiarè avvolto in foglia di banana : si conserveranno freschi fino in Italia e anche una settimana dopo se li tenete nella loro foglia in frigo. La sera potete andare a mangiare alle roulotte in piazza Vaiete e poi riprendere il truk che ha la fermata alle spalle del mercato : abbiate pazienza e arriverà! E’ una esperienza che se avete del tempo vi consiglio.In ogni caso se prenderete un taxi non vi costerà meno di 2000/2500Fcp . Se vi fermate un paio di giorni a Tahiti non dimenticate che Tahiti non è Papeete ed ha ugualmente il suo fascino . Noleggiate una macchina e fatevi il giro dell’isola così avrete l’occasione di vedere Tahiti Iti , il Museo Gauguin , il Museo di Tahiti e le isole , la valle di Papenau etc etc . Avendo il secondo giorno a disposizione mi alzerei presto per fare una capatina al mercato e subito dopo prenderei un Ferry per Moorea e visitarmi l’isola in macchina o in scooter ( i primi ferry partono già alle 6 ) . Come avrete capito non includerei Moorea nei soggiorni se fate già altre isole delle sottovento .


Bhe dopo tutto ciò, se avete bisogno ancora di info : scrivetemi , non vi garantisco la risposta in giornata ma certamente vi risponderò!
michele.gulliver@gmail.com

Nana arue ( Ciao a presto)
Michele

I sogni attraversano gli oceani

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Patchwork / POLINESIA: ISTRUZIONI PER L'USO - Revisione 2007
« il: 12 Gennaio 2007, 11:24:47 »
POLINESIA: ISTRUZIONI PER L’USO
( PER CHI SI ORGANIZZA IL SUO VIAGGIO E NON)
 Da sei anni vivo in Polinesia e con la mia barca l’ho girata in lungo e in largo e, non di rado, in luoghi dove il turismo è pressoché sconosciuto. Amo questa terra e il suo mare ma ciò che più mi appaga è il vivere a stretto contatto con la gente di Polinesia, la sua cultura, la sua storia e le sue tradizioni e ancor oggi ne continuo a scoprire, vivere e leggerne sfumature interessanti e lati inaspettati. Non amo gli hotel di lusso e le catene alberghiere perché danno una immagine falsa della vita e della realtà polinesiana e spesso , la loro stessa ubicazione crea di fatto una barriera con il territorio e la gente circostante. Preferisco di gran lunga le pensioni di famiglia , spesso gestite da polinesiani o franco-polinesiani, sempre più numerose e di norma ben tenute . Questa premessa era d’obbligo per evitare equivoci sul mio concetto di viaggio e quindi fare una prima selezione di chi vorrà leggere queste righe.

IL VIAGGIO AEREO
I miei consigli sono questi. Cercate di prenotare con largo anticipo poiché è più facile trovare biglietti con prezzi più bassi  e a parità di prezzo scegliete come compagnia Air Tahiti Nui poiché è quella di bandiera, ha aerei nuovi e comodi, si mangia bene e vi dà una “anteprima” polinesiana già dalla vostra partenza da Parigi. Il problema è che questa compagnia insieme ad Air France ha fatto “cartello” e quindi i costi sono da quasi monopolio. Valide alternative a costi più bassi si possono trovare con Air New Zealand  e ultimamente con Lufthansa che fa scalo a New York .Per il volo intercontinentale affidatevi comunque alla vostra agenzia di viaggi o meglio ancora alle agenzie specializzate sulla destinazione Polinesia , poiché il settore aereo è in continua evoluzione. Un’agenzia che lavora molto bene sulla Polinesia e mi sento di consigliare è certamente la KiaOra . La troverete facilmente in internet. Una ipotesi da non scartare potrebbe essere quella di non passare dagli USA ma dal Cile e in questo modo fare scalo a Rapanui, meglio conosciuta come l’isola di Pasqua . Potrebbe essere la ciliegia sulla torta di un viaggio “ dall’altra parte del mondo”: Costa qualcosa in più ma quando mai avrete l’opportunità di visitare l’isola di Pasqua che pur rientra nel triangolo polinesiano? Per chi ritiene di avere problemi di Fuso una o due pastiglie di Melatonina aiutano il ciclo sonno-veglia e potrete arrivare più riposati a Tahiti e viceversa. Sempre più coppie scelgono di fermarsi a New York qualche giorno per “interrompere il viaggio “ ma, la mia personale valutazione è che si sceglie di fermarsi più per visitare New York e fare acquisti che per un reale problema di fuso. In un viaggio come questo, sottrarre giorni alla Polinesia e viverli negli USA non mi sembra una buona scelta e si finisce per dover rinunciare a qualche atollo o isola per una passeggiata nella Grande Mela . Gli Usa sono una destinazione facile e potrete programmare un viaggio quando vorrete e, magari, in modo più completo di uno scalo. Accertatevi che il passaporto sia in regola con le norme americane e verificate che nel frattempo non siano cambiate : rischiate di arrivare in aeroporto e dover tornare indietro e, se tutto va bene , far lievitare il costo del viaggio oltre a rinunciare a qualche giorno in Polinesia. Controllate anche le ultime regolamentazioni antiterroristiche americane sui bagagli e adeguatevi . Non stupitevi se verrete schedati con tanto di impronte digitali e foto segnaletica oltre al riconoscimento digitale del passaporto; la vostra compagnia aerea ha dovuto già fornire il vostro itinerario , quindi è tutto sotto controllo. Ma questo è tutto altro argomento!
Gli spostamenti aerei tra le isole li farete con Air Tahiti . Non c’è alcun problema a contattare tramite email l’ufficio prenotazioni della compagnia e acquistare il Pass più conveniente per il vostro itinerario. Sul sito potrete trovare tutte le informazioni; le uniche avvertenze sono quelle di verificare bene le frequenze dei voli nella settimana e che il Pass prevede la partenza da Tahiti e il ritorno a Tahiti , quindi da Tahiti partite , visitate le isole in programma in qualsiasi combinazione senza fare scali intermedi su Tahiti . La compagnia accetta delle deroghe ma vi costano di più . Il pagamento potete farlo con carta di credito e ritirate i biglietti al vostro arrivo nell’agenzia dell’aereoporto . Se programmate il viaggio in luglio/agosto,mesi di alta stagione qui in Polinesia,  optate per la prima metà di luglio poiché qui in luglio c’è l’Heiva . Un mese che vede tutti i villaggi della Polinesia in festa e normalmente già a partire dal martedì. Ogni sera , ma anche durante la giornata, vi sono competizioni tradizionali quali il sollevamento della pietra, il giavellotto polinesiano ( colpire una noce di cocco a 10mt di altezza), la corsa dei portatori di frutta, concorso di tressage in fibre di cocco e pandanus etc e poi il pezzo forte che sono le danze e i cori polinesiani . La competizione è tra le frazioni di ogni villaggio ed è uno spettacolo superbo ed unico poiché lo fanno per il loro piacere e non per i turisti, altro che le quattro vahinè e qualche tanè (il maschio)che potrebbero farvi vedere in un albergo o nel superato e più che  turisticizzato Tiki Village a Moorea. Informatevi in loco sul programma dell’Heiva che si svolgerà nell’isola o nel distretto.

BAGAGLIO
Il traffico aereo diventa ogni anno più importante e, sui lunghi viaggi come quello che che vi porterà in Polinesia, farete almeno 3 scali  oltre a quelli interni tra un’isola e l’altra. Il Bagaglio seguirà il vostro percorso nel 90, 95% dei casi .
A proposito di quel 5, 10% dei casi è utile prevedere questa evenienza inserendo nel bagaglio a mano il minimo indispensabile per “ sopravvivere” qualche giorno : costume da bagno , pantaloncino, maglietta , ricambio intimo etc. , ma senza esagerare. Un altro consiglio che in qualche caso si è rivelato utile è quello di scegliere un bagaglio “visibile” ed “individuabile” . La maggior parte dei bagagli ha un colore che va dal grigio al nero : un bagaglio giallo o rosso è facilmente riconoscibile o, comunque, si può applicare un nastro colorato o un adesivo di impatto. Vedete voi !  Evitate se possibile bagagli che già da vuoti pesano 5kg e più  ed inutilmente voluminosi . Le compagnie aeree sono sempre più fiscali sui pesi max dei bagagli e l’eccesso si paga molto salato. La mia personale statistica su quasi un centinaio di coppie che sono venute in Polinesia , mi dice che almeno il 50% del bagaglio ritorna in Italia così come è stato riposto alla partenza: Mai Usato !!!
Comunque, anche su quello che viene usato permettetemi un consiglio dettato dall’esperienza di questi anni. Non portatevi quegli enormi e pesanti teli da spiaggia in ciniglia/spugna : si impregnano facilmente di acqua di mare e non si asciugano mai per davvero. Meglio un pareo e se proprio vi scappa di asciugarvi usate un piccolo asciugamano  “ a nido d’ape” : entrambi si asciugano al sole facilmente e se volete lavarli con acqua dolce è un attimo lavarli e asciugarli.
L’ottima scelta di una coppia può essere portata ad esempio. Due accappatoi e due piccoli asciugamani in microfibra , il tutto in un piccolo contenitore di plastica tipo quello che contiene le 3  palle da tennis . Non faccio pubblicità a marche ma si trovano facilmente nei negozi di articoli sportivi. La maggior parte dei capi di abbigliamento si possono arrotolare su se stessi tipo salame : credetemi, occupano poco spazio, sono più facilmente stivabili e quando li srotolate saranno certamente meno spiegazzati di quelli stesi con cura in valigia. Un’ultima considerazione. E’ un viaggio in un paese tropicale dove resterete per la maggior parte del tempo in costume e tra bagni di mare e docce non avrete il tempo di sporcare gran che e, se proprio vi necessita una maglietta in più o un pareo, comprateli qui : resteranno in ogni caso un bel ricordo del viaggio. Inserisco questa raccomandazione nel capitolo bagaglio poiché oramai ne fa parte. Oramai tutti usano la macchina fotografica digitale e/o cinepresa; probabilmente anche voi . Non dimenticate di portarvi delle schede di memoria sufficienti come pure delle batterie di ricambio con il suo carica batterie . Non pesa quasi niente quindi portatevi anche il cavetto Usb per scaricare le foto… non si sa mai . Se non avete una custodia subacquea non dimenticate di prendere delle macchine monouso o similari : farete delle belle foto facendo snorkeling in laguna.
So bene che dopo aver letto queste righe caccerete comunque l’inverosimile in valigia ma non costa molto dare qualche consiglio.

INFORMAZIONI E CONSIGLI GENERALI
Il momento migliore per venire in Polinesia è nell’inverno australe che corrisponde alla nostra estate , è in generale il periodo più secco e quindi con minore percentuale di umidità nell’aria e minori precipitazioni. La temperatura è più fresca e si va da un min. di 22° nella notte ad un max di 28/29 durante il giorno . La temperatura è più fresca poiché in questo periodo c’è quasi sempre vento e viene da Sud-Est , quello che qui chiamano il Maramu. Essendo noi nell’emisfero sud il vento da sud è fresco. Potrà sembrare lapalissiano ma, non credo per tutti. Il clima cambia in tutto il mondo quindi non stupitevi di trovare anche in inverno alcune giornate di pioggia e senza Maramù .Qui siamo in inverno e quindi le ore di luce sono inferiori a quelle di sole . A seconda dello scorrere dei mesi il sole sorge mediamente verso le 6 e tramonta verso le  17,30 . La temperatura del mare si tiene sui 27/28°, in lagune molto protette anche 3 o 4° in più . Prevedete quindi un golf per le passeggiate serali , in particolare se c’è vento. Portatevi qualche repellente per le zanzare e un dopopuntura poiché nelle zone con vegetazione è facile incontrare zanzare che adorano sangue occidentale. Per la notte portatevi un fornelletto con pastiglie o liquido che potrete collegare ad una presa ( togliete preventivamente la spina centrale della terra altrimenti non riuscirete ad utilizzarlo con le spine francesi).
 La Polinesia è il paese dell’informalità , sia per consuetudine che per clima ; qui anche i personaggi più importanti ed in vista vestono semplicemente . Infradito, pantaloncini e maglietta per l’uomo e infradito, pareo e maglietta o top per la donna .  Non portate parei nel paese dei parei, lo acquistate qui e resterà anche un bel ricordo..  La gente di Polinesia è diventata molto religiosa e la maggioranza è protestante e cattolica, quindi anche se lo tollerano perché siete turisti, se non siete in spiaggia non andate in giro in costume : è una forma di rispetto nei loro confronti e saranno ancora più disponibili . Premesso che la maggior parte dei polinesiani non fa il bagno in questo periodo poiché è inverno e l’acqua “ è fredda” ,difficilmente troverete una donna polinesiana fare il bagno in costume: quasi sempre con pantaloncini e maglietta. Se cercate il divertimento serale così come viene inteso in occidente questo non è il posto giusto. Si va a letto presto e al levare del sole si è già in piedi per approfittare della giornata. I negozi aprono alle 6,30, 7 e i caffè o piccole trattorie dove fare colazione  a volte anche prima. Dimenticate il mito della sessualità polinesiana , esso è morto laddove sia esistito come tale, con l’arrivo dei primi colonizzatori e poi con i missionari. Se , al contrario, avete letto della sensualità , della grazia, della semplicità delle donne polinesiane bhè questo è tutto vero. Vi basterà vedere danzare una qualsiasi polinesiana , senza distinzione di età , per rendervene conto. Contrariamente a quanto si può dedurre dalle foto dei depliant patinati dei T.O. la Polinesia non è famosa per le sue lunghe e grandi spiagge bianche ma, bensì, per le sue lagune e il saper vivere della gente polinesiana . Certo ci sono spiagge ma sono generalmente piccole con la vegetazione giusto a ridosso e potrete trovare corallo già a qualche metro dalla riva .Le spiagge che troverete negli hotel , nel 90% dei casi sono di sabbia riportata e sottratta alle zone sabbiose della laguna.  Nel programmare il vostro viaggio non puntate a vedere il maggior numero di isole o atolli altrimenti sarete sempre con una valigia in mano e non coglierete quasi niente di questo paese. Restate al minimo 3 o 4 gg nello stesso posto : come tutte le cose belle e che fanno piacere nella vita, anche questa, va gustata e non divorata e allora…. almeno ne ricorderete il sapore . La gentilezza, l’affabilità ,il sorriso e la disponibilità richiama altrettanto quindi siatelo nei confronti della gente e vedrete che sarete ripagati in modo più che proporzionale . Siate curiosi ed aperti , chiedete e vedrete la disponibilità  e la cura con la quale saranno felici di spiegare e farvi apprendere della loro tradizione, sia essa in cucina che alla pesca o nella danza  poiché è questo per loro motivo di orgoglio. A proposito di cucina, qui si mangia molto bene poiché è un melange di cucina polinesiana, cinese e francese . Bisogna viaggiare anche con il “gusto” quindi non date per scontato che un certo tipo di piatto non vi piacerà : assaggiatelo senza preconcetti e scoprirete sapori nuovi che vi conquisteranno. Denaro speso per noleggiare uno scooter, una bici, una vettura, una canoa o una piccola barca a motore sono soldi ben spesi poiché vi permetteranno in terra di ammirare la vegetazione prorompente e di fare qualche incontro interessante e per mare, in laguna, di vedere l’isola dalla sua prospettiva migliore e magari fare dello snorkeling nei tanti giardini di corallo nelle vicinanze del reef . Se poi il vostro budget ve lo consente fatevi qualche giorno in barca per isole : è il modo migliore per vedere e visitare le isole. Le Isole della società si prestano particolarmente ad essere visitate e vissute in barca a vela e sarete sempre in escursione al costo di una buona pensione di famiglia .
Evitate i delfinari, lagunarium e similari o il pasto degli squali : sono iniziative turistiche malsane e personalmente non le incoraggerei . Tra l’altro con un decreto dell’aprile 2006 , il governo polinesiano ha vietato il pasto agli squali come pure la sua caccia per scopi commerciali ( vedi pinne di squalo per la cucina orientale) . I delfini potete vederli facilmente nelle Pass ( interruzione del reef che permette l’accesso alla laguna) e loro dintorni .Quale migliore lagunarium ( recinto che contiene i pesci tipici del luogo) che la stessa laguna , con i pesci liberi e nel loro habitat che, è il caso di dirlo , vi vengono ad osservare . Se proprio volete vedere gli squali , o fate una immersione con un diving , oppure vi concedete a Bora una escursione con il piccolo sottomarino giallo . Ma , se nel vostro itinerario c’è anche Tahaa potreste andare all’Hibiscus dove il buon Leo gestisce la omonima fondazione per la protezione delle tartarughe di mare . In delle vasche a mare potrete osservare le tartarughe verdi che sono sotto cura per ferite o semplicemente in riabilitazione prima di essere liberate in mare aperto . Potrete sempre chiedere se una tartaruga è pronta per essere liberata  e quindi adottarla . Negli ultimi due anni ne abbiamo adottate e liberata più di una ventina . Permettetemi ancora una raccomandazione.
Se qualche escursione vi propone di fare una passeggiata sulla barriera corallina: Non andateci ! La barriera corallina ha già un suo equilibrio molto instabile grazie all’uomo , se poi ci camminiamo anche sopra siamo degli incoscienti . Dove metterete la vostra impronta delle scarpe ci vorranno decenni prima che si rigeneri : ne vale veramente la pena ? Il corallo e la laguna vanno preservati con cura : è un dovere di tutti.   Imparate presto quelle 4 o 5 parole di polinesiano e usatele tipo: Iaorana (  il nostro buongiorno ma viene usato in qualsiasi ora ) Maururu ( Grazie) , Nanà ( Ciao, ma usato solo come addio, arrivederci) , Manuia ( alla salute, cin cin, buona fortuna) , Mei tei ? ( come và ? ) e poi….. siate curiosi e chiedete. Negli atolli delle Tuamotù siate un po risparmiasi con l’acqua dolce : non ne hanno tanta .Non usate litrate di bagno schiuma ( non avete lavorato in miniera) : ciò non è utile né per la vostra pelle né per la laguna che in  un modo o nell’altro lo assorbirà. Come dopo sole e idratante provate ad usare l’olio di Monoi o la sua versione in crema e se vi siete arrossati provate l’olio di Tamanù oppure la sua versione in crema . Vedrete che dopo l’uso ve ne porterete un po anche in Italia . L’olio di Tamanù prendetelo in ogni caso : è un toccasana per tutti i problemi di pelle e… dico tutti. Cercate di non ferirvi con il corallo altrimenti vi rovinate la vacanza e sarete costretti a non fare il bagno per diversi giorni altrimenti si infetta tutta la ferita. Un’ ultima info . A parte Tahiti, nelle altre isole l’autostop funziona abbastanza bene quindi se volete spostarvi da una parte all’altra dell’isola o per andare al villaggio o per ritornare alla pensione , mettete fuori il pollicione e disegnatevi un bel sorriso sul vostro viso rosso cotto dal sole e vedrete che qualche polinesiano in furgonette vi farà salire nel cassone e, seppure il suo farè è prima della pensione, allungherà la strada e vi accompagnerà con piacere.

BANCHE E TELECOMUNICAZIONI
La Moneta ufficiale in Polinesia Francese è il Franco Pacifico, lo troverete in sigla sotto la forma di Fcp o Xpf .  Il cambio fisso con l’Euro è 119.33.( per chi non ha dimestichezza con la mat : da Fcp a Euro basta dividere per 119.33 e da Euro a Fcp basta moltiplicare per 119.33) L’euro è accettato frequentemente come pagamento ma cercate di avere sempre con voi la moneta locale: è una forma di rispetto per il paese che vi ospita, nel caso potete sempre riconvertirli prima della partenza. Tra non molto dovrebbe essere introdotto anche qui l’Euro come moneta corrente poiché il Franco Pacifico non è una moneta internazionale e viene cambiato solo qui in polinesia : è come i soldi di carta del monopoli . Le carte di credito sono ben accettate nei grossi centri ma certamente non per pagare una escursione in barca o una collana di conchiglie in un centro artigianale.
La carta di credito più diffusa, accettata e utilizzata è la Visa ; molto meno le altre ed in particolare l’American Express . Per ritirare denaro dai Bancomat in Polinesia verificate di avere il PIN internazionale e, ancora una volta , con il circuito Visa ci sono di norma meno problemi . Insistete con la vostra banca poiché nella maggior parte dei casi vi dirà che il Pin che avete va benissimo anche all’estero : non è sempre così ! E’ più conveniente fare un prelievo od un cambio di una somma più grande che non tanti piccoli prelievi : avrete molte più spese di cambio o prelievo. Anche il dollaro viene accettato normalmente data la grande affluenza di americani che, essendo americani, non convertono mai in Fcp e ritengono che la loro moneta sia universale. Viene comunque cambiato male e malvolentieri se non siete americani. In ogni caso portatevi un po di contante in Euro.
Per comunicare, come ho già scritto, potete utilizzare la cabina telefonica , sia per chiamare che per farvi chiamare. I cellulari con gestore italiano di norma funzionano ma quello che ad oggi ( dic. 2006) ha sempre funzionato è Omnitel . Tim e gli altri in più occasioni hanno dato problemi di connessione: non so dirvi il perché ma questo è il dato di fatto. Non è conveniente usarlo per telefonare dato il costo del rooming , ma per gli sms va bene . Di solito gli Mms non funzionano.
Se prevedete di telefonare spesso a causa di mamme ansiose o per problemi che vi lasciate in italia , è più conveniente acquistare in posta una Vini Card con il suo numero locale e poi potete utilizzare delle carte telefoniche prepagate internazionali presenti qui  ( io utilizzo la Surf Mob della Multimedia) . Una volta ripartiti per l’Italia la Vini Card potete rivenderla a chi deve partire, basta scriverlo sui vari forum di viaggi . Internet è ancora molto cara negli internet caffè ; siamo sui 40/50 cent di euro al minuto e fino a qualche settimana fa i collegamenti erano sui 30/ 40 Kb nominali se tutto va bene e non cade la linea . Da qualche settimana (dic 2006) è arrivata l’Adsl che viaggia sui 400Kb ma ancora non dappertutto . Se non potete farne a meno sapete cosa troverete !

L’ORGANIZZAZIONE E LA SCELTA DEL VIAGGIO
Innanzitutto bisogna avere le idee chiare su cosa ci si aspetta e cosa si vuole da questo viaggio . Una volta deciso questo, la strada è tutta in discesa .Se siete abituati a viaggiare con “il tutto compreso” e non vi va di sbattervi ad organizzare il vostro viaggio …. Allora entrate in un’agenzia e delegate a lei tutto ma, anche in questo caso, abbiate le idee chiare su cosa volete fare così aiuterete l’agente di viaggio a offrirvi ciò che conosce e più si avvicina ai vostri desideri. Per fortuna in Italia c’è una o due agenzie specializzate sulla Destinazione Polinesia che conoscono personalmente ciò che propongono quindi vi potranno consigliare . Personalmente devo dire che una parte dei ricordi più belli che ho dei viaggi sono gli imprevisti . Leggete e informatevi al meglio: la guida della Loney Planet , in questo caso è una miniera di informazioni e, se non erro, dovrebbe essere uscita anche la nuova edizione italiana, quindi abbastanza aggiornata per quanto concerne numeri telefonici e tariffe .Per le pensioni di famiglia mettete a preventivo dai 10  ai 15.000Fcp in mezza pensione e, non di rado anche pensione completa. Potete riservare sia telefonando che, sempre più spesso tramite email . Prenotate solo quando siete certi al 100% che ci andrete . Qualche anno fa non chiedevano acconti o pagamenti anticipati, poi un po di defezioni le hanno rese giustamente più scaltre. Fate presente che state telefonando dall’Italia e avete già il volo prenotato. Se vi fermate a Bora Bora per 3 o 4gg  e non siete riusciti a inserire Maupiti nel vostro viaggio per problemi di coincidenze aeree o altro( ma se solo è possibile includetela) approfittate della navetta Maupiti Express per fare almeno una escursione in giornata : ne vale veramente la pena . La navetta parte tutti i martedì, giovedì e sabato da Bora alle 8 e riparte da Maupiti alle 16.00. A Maupiti appena scesi dalla navetta potete affittare una bici e farvi in tranquillità tutto il giro dell’isola fermandovi a fare il bagno su spiagge incantevoli. Per chi volesse uscire dalle rotte battute e più “turistiche” consiglierei appunto Maupiti ,e   Tahaa/Raiatea  nelle isole sottovento e Ahe alle Tuamotu  ma un pensiero lo farei anche per le Australi che solo negli ultimi  anni si stanno aprendo al turismo e sono, come si suol dire “ancora vergini”. A Rurutu, da giugno a ottobre c’è il passaggio delle balene ed è possibile osservarle facendo snorkeling : è un’esperienza indimenticabile!  Quasi nessuno sfrutta una occasione unica trovandosi in Polinesia : Rapanui, ovvero l’Isola di Pasqua . Da Tahiti, è l’occasione più favorevole e a buon mercato per andarci . Lan Chile la collega due volte la settimana , il lunedì ed il giovedì e se volete vi prenota anche la pensione per i tre giorni .
Volo A/R + 3gg in pensione completa , trasferimenti e escursioni incluse costa sui 90.000Fcp, quindi sui 750 Euro . Se pensate che 3gg in pensione in Polinesia facendo qualche escursione vi costa all’incirca  450 Euro direi che ne vale veramente la pena e scoprite un angolo di mondo leggendario che fa parte del famoso triangolo polinesiano o meglio Mah’oi .Una valida alternativa potrebbe essere quella di arrivare in Polinesia senza passare dagli USA ma dal Chile : quindi Madrid, Santiago , Rapanui e Tahiti . In questo modo l’Isola di Pasqua l’avete compresa nel volo di andata o meglio ancora del ritorno.  Ancora una volta : Siate Curiosi , non date mai niente per scontato e non abbiate fretta di “consumare” e farete uno splendido viaggio fra le terre, il mare e le genti . Se vi piace andare in barca questo è il mezzo migliore per girare nelle isole della società e, facendo due conti ,anche economico o comunque non  più alto di un soggiorno tradizionale in pensioni di famiglia con escursioni . Si possono trovare imbarchi individuali sui 200 Euro al giorno . Facendo i classici conti della serva abbiamo, la  pensione sui 100/120 euro, una escursione non costa meno di 50, aggiungete il costo aereo per spostarvi tra le isole e trasferimenti vari e il totale è presto fatto ma avrete il privilegio di dormire e soggiornare negli angoli più belli a contatto con la laguna, molto meglio di un bungalow con i piedi in mare; la vacanza diventa una continua escursione e i trasferimenti da un posto all’altro della laguna e tra le isole un piacere e non un fare e disfare bagagli, aerei, macchine etc . Non parlo ovviamente della bella esperienza che ne può derivare, questa la lascio scoprire a voi .

UNA VOLTA A TAHITI
Con Air Tahiti Nui, il più delle volte arriverete la sera verso le 22.00 e qui se il vostro itinerario prevede la partenza il mattino seguente dovete scegliere se vagabondare/dormire in aeroporto oppure andare a dormire in qualche pensione vicina. Le più vicine sono Fifì , Airport Motel oppure Airport Lodge . Fifì ha l’inconveniente che non vi viene a prendere e vi dovete inerpicare su una stradina buia e con qualche cane mentre il Motel è a due passi ed è appena costruito e il Lodge lo chiamate appena arrivate e vi viene a prendere in macchina. Comunque, una volta usciti dalla vetrata doganale potrete trovare alla vs sinistra la banca per cambiare o prelevare dei Franchi Pacifici! Al fianco della banca c’è la Posta ( OPT) dove potete prendere una carta telefonica  e andando più avanti 20mt troverete dei telefoni pubblici che funzionano sia con carta telef che con monete da 100Fcp . Qui in Polinesia, ogni cabina telefonica ha esposto il suo numero telefonico quindi la cosa più pratica a farsi è di chiamare in Italia dando il numero e farsi richiamare (00689+ num. Cab) . Qui è del tutto usuale visti i costi alti del telef . Alla vs destra troverete il bar, le agenzie per il noleggio auto, l’agenzia Air Tahiti e, per l’indomani , gli sportelli Air Tahiti per gli imbarchi nazionali. Nel caso arrivaste durante il giorno e avete parecchie ore a disposizione , ma questo potrebbe valere anche per il ritorno , appena usciti dalla pensilina dell’aereoporto trovate una costruzione con un gran porticato dove le mamà polinesiane vendono e intrecciano collane di fiori e di conchiglie ( fiori per l’arrivo e conchiglie per la partenza) ; alle spalle c’è il deposito bagagli . Potete lasciare lì i vostri bagagli senza problemi . In ogni caso, anche la sera inoltrata, riapre sempre tre ore prima di ogni imbarco internazionale . Vi portate sul piano stradale superiore facendo le scalinate, attraversate la strada e aspettate lì un Truck ( bus collettivo polinesiano) che vi porti a Papeete ( 20 min) . Non ci sono orari ma, mediamente, ogni mezz’ora ne passa uno . La tariffa è di 130Fcp il diurno( 01.00>18.00) e 200Fcp la notturna ( 18.00>01.00) ; non stupitevi dell’orario della notturna poiché qui alle 18,00 i negozi sono già chiusi , chi lavora ha già finito di farlo ed è a tavola con la famiglia, quindi per Papeete non c’è quasi nessuno. Il truck a Papeete si fermerà in centro, sul lungomare all’altezza del mercato che è una traversa più all’interno. Anche se è sera fateci un salto poiché il mercato dei fiori è aperto tutta la notte e se state ritornando in Italia prendete un mazzo di Tiarè avvolto in foglia di banana : si conserveranno freschi fino in Italia e anche una settimana dopo se li tenete nella loro foglia in frigo. La sera potete andare a mangiare alle roulotte in piazza Vaiete e poi riprendere il truk che ha la fermata alle spalle del mercato : abbiate pazienza e arriverà! E’ una esperienza che se avete del tempo vi consiglio.In ogni caso se prenderete un taxi non vi costerà meno di 2000/2500Fcp . Se vi fermate un paio di giorni a Tahiti non dimenticate che Tahiti non è Papeete ed ha ugualmente il suo fascino . Noleggiate una macchina e fatevi il giro dell’isola così avrete l’occasione di vedere Tahiti Iti , il Museo Gauguin , il Museo di Tahiti e le isole , la valle di Papenau etc etc . Avendo il secondo giorno a disposizione mi alzerei presto per fare una capatina al mercato e subito dopo prenderei un Ferry per Moorea e visitarmi l’isola in macchina o in scooter ( i primi ferry partono già alle 6 ) . Come avrete capito non includerei Moorea nei soggiorni se fate già altre isole delle sottovento .


Bhe dopo tutto ciò, se avete bisogno ancora di info : scrivetemi , non vi garantisco la risposta in giornata ma certamente vi risponderò!
michele.gulliver@gmail.com

Nana arue ( Ciao a presto)
Michele

I sogni attraversano gli oceani

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Racconti di viaggio / POLINESIA: ISTRUZIONI PER L'USO
« il: 06 Settembre 2004, 18:53:10 »
POLINESIA: ISTRUZIONI PER L’USO
( PER CHI SI ORGANIZZA IL SUO VIAGGIO)

Ho verificato che nel forum molte delle richieste di consiglio vertono su argomenti ricorrenti anche se ogni richiesta ha poi la su specificità . Da quattro anni vivo in Polinesia e con la mia barca l’ho girata in lungo e in largo e, non di rado, in luoghi dove il turismo è pressoché sconosciuto. Amo questa terra e il suo mare ma ciò che più mi appaga è il vivere a stretto contatto con la gente di Polinesia, la sua cultura, la sua storia e le sue tradizioni e ancor oggi ne continuo a scoprire e leggere aspetti interessanti . Non amo gli hotel di lusso e le catene alberghiere perché danno una immagine falsa della vita e della realtà polinesiana e spesso , la loro stessa ubicazione crea di fatto una barriera con il territorio e la gente circostante. Preferisco di gran lunga le pensioni di famiglia , spesso gestite da polinesiani , sempre più numerose e ben tenute . Questa premessa era d’obbligo per evitare equivoci sul mio concetto di viaggio e quindi fare una prima selezione di chi vorrà leggere queste righe

IL VIAGGIO AEREO
Su questo argomento certamente l’amica Irene(Kiaora) presente sul forum e che ho letto gestisce un agenzia di viaggi potrà esservi d’aiuto. I miei consigli sono questi. Cercate di prenotare con largo anticipo poiché è più facile trovare biglietti con prezzi più bassi  e a parità di prezzo scegliete come compagnia Air Tahiti Nui poiché è quella di bandiera, ha aerei nuovi e comodi, si mangia bene e vi dà una “anteprima” polinesiana già dalla vostra partenza da Parigi. Per chi ritiene di avere problemi di Fuso una o due pastiglie di Melatonina aiutano il ciclo sonno-veglia e potrete arrivare più riposati a Tahiti e viceversa. Gli spostamenti aerei tra le isole li farete con Air Tahiti . Non c’è alcun problema a contattare tramite email l’ufficio prenotazioni della compagnia e acquistare il Pass più conveniente per il vostro itinerario. Sul sito potrete trovare tutte le informazioni; le uniche avvertenze sono quelle di verificare bene le frequenze dei voli nella settimana e che il Pass prevede la partenza da Tahiti e il ritorno a Tahiti , quindi da Tahiti partite , visitate le isole in programma in qualsiasi combinazione senza fare scali intermedi su Tahiti . La compagnia accetta delle deroghe ma vi costano di più . Il pagamento potete farlo con carta di credito e ritirate i biglietti al vostro arrivo nell’agenzia dell’aereoporto . Se programmate il viaggio in luglio/agosto, optate per luglio possibilmente poiché qui in luglio c’è l’Heiva . Un mese che vede tutti i villaggi della Polinesia in festa e normalmente già a partire dal martedì ogni sera , ma anche durante la giornata, vi sono competizioni tradizionali quali il sollevamento della pietra, il giavellotto polinesiano ( colpire una noce di cocco a 10mt di altezza), la corsa dei portatori di frutta, concorso di tressage in fibre di cocco e pandanus etc e poi il pezzo forte che sono le danze e i cori polinesiani . La competizione è tra le frazioni di ogni villaggio ed è uno spettacolo superbo ed unico poiché lo fanno per il loro piacere e non per i turisti, altro che le quattro vahinè e qualche tanè (il maschio)che potrebbero farvi vedere in un albergo.

INFORMAZIONI E CONSIGLI GENERALI
Il momento migliore per venire in Polinesia è nell’inverno australe che corrisponde alla nostra estate , è in generale il periodo più secco e quindi con minore percentuale di umidità nell’aria e minori precipitazioni. La temperatura è più fresca e si va da un min. di 22° nella notte ad un max di 28/29 durante il giorno . La temperatura è più fresca poiché in questo periodo c’è quasi sempre vento e viene da Sud-Est , quello che qui chiamano il Maramu. Essendo noi nell’emisfero sud il vento da sud è fresco. Potrà sembrare lapalissiano ma, non credo per tutti. Qui siamo in inverno e quindi le ore di luce sono inferiori a quelle di sole . A seconda dello scorrere dei mesi il sole sorge mediamente verso le 6 e tramonta verso le  17,30 . La temperatura del mare si tiene sui 27/28°, in lagune molto protette anche 3 o 4° in più . Prevedete quindi un golf per le passeggiate serali , in particolare se c’è vento. Portatevi qualche repellente per le zanzare e un dopopuntura poiché nelle zone con vegetazione è facile incontrare zanzare che adorano sangue occidentale. Per la notte portatevi un fornelletto con pastiglie o liquido che potrete collegare ad una presa ( togliete preventivamente la spina centrale della terra altrimenti non riuscirete ad utilizzarlo con le spine francesi). Non portatevi tanto vestiario, in Polinesia l’informalità nel vestirsi è la regola e poi potrete approfittarne per prendervi dei bei parei colorati  che sono la base dell’abbigliamento polinesiano a tutte le ore.
La gente di Polinesia è diventata molto religiosa e la maggioranza è protestante e cattolica, quindi anche se lo tollerano perché siete turisti, se non siete in spiaggia non andate in giro in costume : è una forma di rispetto nei loro confronti e saranno ancora più disponibili . Premesso che la maggior parte dei polinesiani non fa il bagno in questo periodo poiché è inverno e l’acqua “ è fredda” ,difficilmente troverete una donna polinesiana fare il bagno in costume: quasi sempre con pantaloncini e maglietta. Se cercate il divertimento serale così come viene inteso in occidente questo non è il posto giusto. Si va a letto presto e al levare del sole si è già in piedi per approfittare della giornata. I negozi aprono alle 6,30 e i caffè o piccole trattorie dove fare colazione alle 5 e a volte anche prima. Dimenticate il mito della sessualità polinesiana , esso è morto laddove sia esistito come tale, con l’arrivo dei primi colonizzatori e poi con i missionari. Se , al contrario, avete letto della sensualità , della grazia, della semplicità delle donne polinesiane bhè questo è tutto vero. Vi basterà vedere danzare una qualsiasi polinesiana , senza distinzione di età , per rendervene conto. Contrariamente a quanto si può dedurre dalle foto dei depliant patinati dei T.O. la Polinesia non è famosa per le sue lunghe e grandi spiagge bianche ma, bensì, per le sue lagune e il saper vivere della gente polinesiana . Certo ci sono spiagge ma sono generalmente piccole con la vegetazione giusto a ridosso e potrete trovare corallo già a qualche metro dalla riva .  Nel programmare il vostro viaggio non puntate a vedere il maggior numero di isole o atolli altrimenti sarete sempre con una valigia in mano e non coglierete quasi niente di questo paese. Restate al minimo 3 o 4 gg nello stesso posto : come tutte le cose belle e che fanno piacere nella vita, anche questa, va gustata e non divorata e allora…. almeno ne ricorderete il sapore . La gentilezza, l’affabilità ,il sorriso e la disponibilità richiama altrettanto quindi siatelo nei confronti della gente e vedrete che sarete ripagati in modo più che proporzionale . Siate curiosi ed aperti , chiedete e vedrete la disponibilità  e la cura con la quale saranno felici di spiegare e farvi apprendere della loro tradizione, sia essa in cucina che alla pesca o nella danza  poiché è questo per loro motivo di orgoglio . Denaro speso per noleggiare uno scooter, una bici, una vettura, una canoa o una piccola barca a motore sono soldi ben spesi poiché vi permetteranno in terra di ammirare la vegetazione prorompente e di fare qualche incontro interessante e per mare, in laguna, di vedere l’isola dalla sua prospettiva migliore e magari fare dello snorkeling nei tanti giardini di corallo nelle vicinanze del reef . Se poi il vostro budget ve lo consente fatevi qualche giorno in barca per isole : è il modo migliore per vedere e visitare le isole .Evitate i delfinari o il pasto degli squali : sono iniziative turistiche malsane e personalmente non le incoraggerei . Imparate presto quelle 4 o 5 parole di polinesiano e usatele tipo: Iaorana (  il nostro buongiorno ma viene usato in qualsiasi ora ) Maururu ( Grazie) , Nanà ( Ciao) , Manuia ( alla salute, cin cin, buona fortuna) , Mei tei ? ( come và ? ) e poi….. siate curiosi e chiedete. Negli atolli delle Tuamotù siete un po risparmiasi con l’acqua dolce : non ne hanno tanta .Non usate litrate di bagno schiuma e piuttosto la sera mettetevi del monoi al Tiarè o all’Ylang Ylang e avrete una pelle morbida e profumata. Alla prima occasione in Polinesia comprate una boccetta di Olio di Tamanù : è un antibiotico naturale ed è il max per tutti i problemi di pelle a partire da quelli per scottature solari, escoriazioni, eritemi etc . Cercate di non ferirvi con il corallo altrimenti vi rovinate la vacanza e sarete costretti a non fare il bagno per diversi giorni altrimenti si infetta tutta la ferita. Un’ ultima info . A parte Tahiti, nelle altre isole l’autostop funziona abbastanza bene quindi se volete spostarvi da una parte all’altra dell’isola o per andare al villaggio o per ritornare alla pensione , mettete fuori il pollicione e disegnatevi un bel sorriso sul vostro viso rosso cotto dal sole e vedrete che qualche polinesiano in furgonette vi farà salire nel cassone e, seppure il suo farè è prima della pensione, allungherà la strada e vi accompagnerà con piacere.
Ci sarebbe molto ancora da dire ma mi fermo qui : sono solo informazioni generali

L’ORGANIZZAZIONE E LA SCELTA DEL VIAGGIO
Innanzitutto bisogna avere le idee chiare su cosa ci si aspetta e cosa si vuole da questo viaggio . Una volta deciso questo, la strada è tutta in discesa .Se siete abituati a viaggiare con “il tutto compreso” e non vi va di sbattervi ad organizzare il vostro viaggio …. Allora entrate in un’agenzia e delegate a lei tutto ma, anche in questo caso, abbiate le idee chiare su cosa volete fare così aiuterete la Irene del caso a offrirvi ciò che conosce e più si avvicina ai vostri desideri. Personalmente devo dire che una parte dei ricordi più belli che ho dei viaggi sono gli imprevisti . Leggete e informatevi al meglio: la guida della Loney Planet , in questo caso è una miniera di informazioni e, se non erro, dovrebbe essere uscita anche la nuova edizione italiana, quindi abbastanza aggiornata per quanto concerne numeri telefonici e tariffe .Per le pensioni di famiglia mettete a preventivo dai 6 agli 8.000Fcp in mezza pensione e, non di rado anche pensione completa. Potete riservare sia telefonando che, sempre più spesso tramite email . Prenotate solo quando siete certi al 100% che ci andrete . Fino ad un paio di anni fa non chiedevano acconti o pagamenti anticipati, poi un po di defezioni le hanno rese giustamente più scaltre. Fate presente che state telefonando dall’Italia e avete già il volo prenotato.  Se il vostro budget è contenuto e il soggiorno alle Tuamotù è solo su Rangiroa o altro atollo, non scartate l’idea di muovervi sulle Isole sotto Vento con la nave : è una bella esperienza e risparmiate non poco.In nave si possono raggiungere anche gli atolli o isole più lontane della Polinesia ma bisogna avere tempo a disposizione e spirito di adattamento. Se vi fermate a Bora Bora per 3 o 4gg  e non siete riusciti a inserire Maupiti nel vostro viaggio per problemi di coincidenze aeree o altro( ma se solo è possibile includetela) approfittate della navetta Maupiti Express per fare almeno una escursione in giornata : ne vale veramente la pena . La navetta parte tutti i martedì, giovedì e sabato da Bora alle 8 e riparte da Maupiti alle 16.00. A Maupiti appena scesi dalla navetta potete affittare una bici e farvi in tranquillità tutto il giro dell’isola fermandovi a fare il bagno su spiagge incantevoli. Per chi volesse uscire dalle rotte battute e più “turistiche” consiglierei appunto Maupiti ,e   Tahaa/Raiatea  nelle isole sottovento e Ahe alle Tuamotu  ma un pensiero lo farei anche per le Australi che solo negli ultimi due o tre anni si stanno aprendo al turismo e sono, come si suol dire “ancora vergini”. A Rurutu, da giugno a ottobre c’è il passaggio delle balene ed è possibile osservarle facendo snorkeling : è un’esperienza indimenticabile!  Quasi nessuno sfrutta una occasione unica trovandosi in Polinesia : Rapanui, ovvero l’Isola di Pasqua . Da Tahiti, è l’occasione più favorevole e a buon mercato per andarci . Lan Chile la collega due volte la settimana , il lunedì ed il giovedì e se volete vi prenota anche la pensione per i tre giorni .
Volo A/R + 3gg in pensione completa , trasferimenti e escursioni incluse costa meno di 80.000Fcp, quindi sui 650 Euro . Se pensate che 3gg in pensione in Polinesia facendo qualche escursione vi costa all’incirca  400 Euro direi che ne vale veramente la pena e scoprite un angolo di mondo leggendario che fa parte del famoso triangolo polinesiano o meglio Mah’oi . Ancora una volta : Siate Curiosi , non date mai niente per scontato e non abbiate fretta di “consumare” e farete uno splendido viaggio fra le terre, il mare e le genti . Se vi piace andare in barca questo è il mezzo migliore per girare nelle isole della società e, facendo due conti ,anche economico o comunque non molto più alto di un soggiorno tradizionale. Si possono trovare imbarchi individuali sui 160/180 Euro al giorno . Facendo i classici conti della serva abbiamo, la  pensione sugli 8000Fcp, una escursione non costa meno di 3/5000Fcp, aggiungete il costo aereo per spostarvi tra le isole e trasferimenti vari e il totale è presto fatto ma avrete il privilegio di dormire e soggiornare negli angoli più belli a contatto con la laguna, molto meglio di un bungalow con i piedi in mare; la vacanza diventa una continua escursione e i trasferimenti da un posto all’altro della laguna e tra le isole un piacere e non un fare e disfare bagagli, aerei, macchine etc . Non parlo ovviamente della bella esperienza che ne può derivare, questa la lascio scoprire a voi .

UNA VOLTA A TAHITI
Con Air Tahiti Nui, il più delle volte arriverete la sera verso le 22.00 e qui se il vostro itinerario prevede la partenza il mattino seguente dovete scegliere se vagabondare/dormire in aeroporto oppure andare a dormire in qualche pensione vicina. Le più vicine sono Fifì oppure Airport Lodge . Fifì ha l’inconveniente che non vi viene a prendere e vi dovete inerpicare su una stradina buia e con qualche cane mentre il Lodge lo chiamate appena arrivate e vi viene a prendere in macchina. Comunque, una volta usciti dalla vetrata doganale potrete trovare alla vs sinistra la banca per cambiare o prelevare dei Franchi Pacifici ( il cambio fisso con l’Euro è 119.33. per chi non ha dimestichezza con la mat : da Fcp a Euro basta dividere per 119.33 e da Euro a Fcp basta moltiplicare per 119.33) L’euro è accettato frequentemente come pagamento ma viene arrotondato a favore del Fcp : 1000Fcp = 10 Euro invece di 8.38 . Tra non molto dovrebbe essere introdotto anche qui l’Euro come moneta corrente poiché il Franco Pacifico non è una moneta internazionale e viene cambiato solo qui in polinesia : è come i soldi di carta del monopoli! Al fianco della banca c’è la Posta ( OPT) dove potete prendere una carta telefonica  e andando più avanti 20mt troverete dei telefoni pubblici che funzionano sia con carta telef che con monete da 100Fcp . Qui in Polinesia, ogni cabina telefonica ha esposto il suo numero telefonico quindi la cosa più pratica a farsi è di chiamare in Italia dando il numero e farsi richiamare (00689+ num. Cab) . Qui è del tutto usuale visti i costi alti del telef . Alla vs destra troverete il bar, le agenzie per il noleggio auto, l’agenzia Air Tahiti e, per l’indomani , gli sportelli Air Tahiti per gli imbarchi nazionali. Nel caso arrivaste durante il giorno e avete parecchie ore a disposizione , ma questo potrebbe valere anche per il ritorno , appena usciti dalla pensilina dell’aereoporto trovate una costruzione con un gran porticato dove le mamà polinesiane vendono e intrecciano collane di fiori e di conchiglie ( fiori per l’arrivo e conchiglie per la partenza) ; alle spalle c’è il deposito bagagli . Potete lasciare lì i vostri bagagli senza problemi . In ogni caso, anche la sera inoltrata, riapre sempre tre ore prima di ogni imbarco internazionale . Vi portate sul piano stradale superiore facendo le scalinate, attraversate la strada e aspettate lì un Truck ( bus collettivo polinesiano) che vi porti a Papeete ( 20 min) . Non ci sono orari ma, mediamente, ogni mezz’ora ne passa uno . La tariffa è di 130Fcp il diurno( 01.00>18.00) e 200Fcp la notturna ( 18.00>01.00) ; non stupitevi dell’orario della notturna poiché qui alle 18,00 i negozi sono già chiusi , chi lavora ha già finito di farlo ed è a tavola con la famiglia, quindi per Papeete non c’è quasi nessuno. Il truck a Papeete si fermerà in centro, sul lungomare all’altezza del mercato che è una traversa più all’interno. Anche se è sera fateci un salto poiché il mercato dei fiori è aperto tutta la notte e se state ritornando in Italia prendete un mazzo di Tiarè avvolto in foglia di banana : si conserveranno freschi fino in Italia e anche una settimana dopo se li tenete nella loro foglia in frigo. La sera potete andare a mangiare alle roulotte in piazza Vaiete e poi riprendere il truk che ha la fermata alle spalle del mercato : abbiate pazienza e arriverà! E’ una esperienza che se avete del tempo vi consiglio.In ogni caso se prenderete un taxi non vi costerà meno di 2500/3000Fcp . Se vi fermate un paio di giorni a Tahiti non dimenticate che Tahiti non è Papeete ed ha ugualmente il suo fascino . Noleggiate una macchina e fatevi il giro dell’isola così avrete l’occasione di vedere Tahiti Iti , il Museo Gauguin , il Museo Polinesiano, la valle di Papenau etc etc . Avendo il secondo giorno a disposizione mi alzerei presto per fare una capatina al mercato e subito dopo prenderei un Ferry per Moorea e visitarmi l’isola in macchina o in scooter ( i primi ferry partono già alle 6 ) . Come avrete capito non includerei Moorea nei soggiorni essendo oramai diventata una residenza di vacanza per i polinesiani stressati di Papeete.

Spero che questo contributo possa in qualche modo esservi d’aiuto nella programmazione del vostro viaggio. Purtroppo non riesco ad essere presente con assiduità sul forum poiché internet qui in Polinesia è tra i più cari al mondo ma i primi giorni di ottobre ritorno a Venezia per qualche mese quindi potrò essere più presente .
Nana arue ( Ciao a presto)
Miki

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Patchwork / ECCOMI DI NUOVO SUL FORUM
« il: 11 Ottobre 2003, 06:27:10 »
Ia Orana a tutti gli amici del forum.
Mi scuso per non essere stato presente negli ultimi mesi. Ho navigato a bordo del mio Gulliver nei mesi di luglio ed agosto e quindi mi era materialmente impossibile collegarmi ad internet . Navigando navigando è successo quanto di più bello si possa sperare nella vita di un uomo : mi sono innamorato di una splendida donna veneziana . Impossibile e stupido  vivere dall'altra parte del mondo, quindi ho messo in cantiere la mia bella barca ed ho preso un biglietto aperto un anno per venire in italia . Appena possibile torneremo insieme in polinesia. Ora sono a Venezia e internet è di nuovo disponibile e anch'io sono disponibile a rispondere a dubbi e richieste sulla polinesia . Non sarò ad accogliervi a Raiatea quando arriverete  ma " il faut faire avec " come dicono i francesi .
Nel prossimo WK ci vedremo con il "gruppo toscano" per respirare un po d'aria dolce polinesiana e, nei limiti del possibile potremo organizzare anche qualche altro incontro. Mi spiace che sul forum sia andata persa tutta la documentazione precedente ma, ne creeremo di nuova .
Ben trovati quindi a voi tutti e alle prossime .
Nana
Miki

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