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1
Crociere / L'Altra Polinesia: un diario di Viaggio
« il: 27 Maggio 2012, 01:34:56 »
L’Altra Polinesia:
..un diario di viaggio

Pur vivendo per la maggior parte dell’anno in Polinesia e nel contempo lavorando per la maggior parte dell’anno sempre in quel di Polinesia, Ludovica non era ancora riuscita ad andare su un atollo, come d’altra parte avrebbe voluto provare l’esperienza di navigare di notte o semplicemente il navigare senza vedere terra all’orizzonte. Oramai era diventato un sogno e non potevo disattenderlo ulteriormente e così, avendo 15gg liberi da impegni di crociere, abbiamo deciso di navigare e realizzare questo sogno. Le Tuamotu un po lontanine da Raiatea per 10 giorni utili tra navigazione e permanenza ma d’altra parte l’unico atollo “ a portata di mano” vicino alle isole della società è Mopelia , tutta a ovest , 160 miglia, ma con una Pass da brivido e un ritorno che al 99% dei casi ci farà piangere per ritornare …avendo mare, corrente e vento contro …..
Alla fine decidiamo lo stesso per Mopelia e dopo aver fatto un po di cambusa e rifornimenti di gasolio, benzina ed acqua dolce, la mattina del 12 ottobre partiamo !
Il viaggio inizia bene grazie ad un branco di delfini che ci scorta fino alla Pass di Tahaa anche se a sud ed est ci sono nuvole minacciose che ci inseguono ma , come giocando a nascondino, per tutta la durata del viaggio non ci bagneranno mai completamente…solo qualche goccia. Il vento è debole per una andatura di poppa come si deve ed utile per farci arrivare a Mopelia per l’indomani prima del successivo tramonto del sole, quindi ci aiutiamo con un po di motore .
Prima delle 11,00 siamo in vista dell’atollo….. una sottile linea verde all’orizzonte , una linea che con il passare delle ore diventa sempre più definita…ora si possono distinguere le palme da cocco e lì, più a sinistra  …. l’onda frange libera con tanta schiuma … ci deve essere solo un po di piattaforma interna e quindi l’oceano può entrare più pimpante in laguna.
Che spavento….. un tonfo sordo a dritta della barca ed una imponente figura scura si erge sempre più …sembra non finire mai…..poi si corica lentamente su un lato e si lascia andare provocando un fragore impressionante. Talmente vicina da poter vedere gli occhi , occhi che ci son sembrati di rimprovero perché l’avevamo disturbata con il nostro rumore ….talmente vicina da distinguere le incrostazione sulla pelle grigio scuro .. Sì una megattera …e poi in rapida successione ancora una ed un’altra ancora . Non penso ci fosse il piccolo perché le dimensioni erano pressoché simili ma giurerei che era una famigliola di megattere.
Il comitato di accoglienza è ancora in attività alla nostra poppa con salti spettacolari e siamo circondati da centinaia di Sterne, Sule ed imponenti Fregate ….. sono loro che ci vengono a vedere, a conoscere…. Le Sule in particolare arrivano ad un paio di metri dalle nostre teste e girano la testa verso di noi…ci osservano …ne sono certo; altre tentanoi di approdare sulle crocette alte dell’albero di maestra ma è di alluminio e quindi scivolano . Le Fregate , con il loro volo imponente e calmo ci osservano dall’alto ,senza muovere le ali e sfruttando con l’innata maestria le correnti ascensionali.
Coroniamo dall’esterno l’atollo fino a intravedere la famigerata Pass dove verrà messa alla prova l’esperienza e la capacità marinara del Capitano. Un odore acre di guano e di ammoniaca pervade l’aria che respiriamo: alla nostra dritta c’è un motù che migliaia di uccelli hanno eletto a loro dimora e il frastuono è tale che con Ludovica dobbiamo gridare per intenderci .
Il Gps mi posiziona sulla carta a 100 metri dall’inizio della Pass ma …. Non può essere perché la vedo davanti a me ..a dritta, Mi fido della carta o del mio intuito….no, le carte possono essere non precise per questi luoghi dimenticati …meglio l’intuito…. E così attacco l’entrata senza nessun supporto se non Ludovica che a prua, osservando la diversa colorazione dell’acqua mi indica da quale parte restare….si restare e non andare ….la pass è leggermente più larga della barca e quindi non c‘è spazio per gli errori . Motore al massimo dei giri per superare i 4 nodi di corrente che mi respingono fuori dalla Pass e in 20 minuti riusciamo a superare la parte più problematica….. ora ci sono solo qua e la delle patate di corallo affioranti ma si vedono bene .
Diamo fondo in 6 metri di acqua in una laguna da mozzafiato ed i colori sono vivaci e netti grazie al sole che questa mattina ci ha accompagnati.
Su questo atollo vivono solo 3 persone , una coppia della quale per il momento ricordo solo il nome di lei ..Monique, mentre il marito è polinesiano, di Maupiti . Anche Hinatea , una ragazza di 35 anni, viene da Maupiti. Vivono isolati in questo paradiso facendo copra che una nave ogni tot di mesi recupera e con questo introito comprano ciò che non è disponibile sull’atollo, prevalentemente alimenti ed utensili.
Grande festa il giorno successivo per il nostro arrivo. Abbiamo portato un cosciotto di agnello e delle costicine di agnello …… ovviamente è molto gradita la carne qui , dove l’alimento di base è il pesce . Un po di buon vino per accompagnare questa inaspettata grigliata sotto gli occhi attenti di decine di grandi Paguri che attendono qualche residuo che cade in terra. La sera , ritornando in spiaggia dove ci attendeva il nostro gommone, abbiamo dovuto fare uno slalom serrato per non pestarne un po !!
Hinatea ci sorprende con i suoi racconti.
Originaria di Maupiti sognava di farte il pompiere e così è riuscita ad andare in Francia, fare il corso per pompiere, essere abilitata e quindi ha lavorato per 2 anni vicino Tolone .
Troppo freddo, sia come clima che nei rapporti con la gente, il grigio ed il nero i colori predominanti dei vestiti della gente, lei che era abituata al colore ed al calore , alla luce ….. No questo era un sogno  è vero ma anche nel sognare si sbaglia ed allora è meglio rientrare nei ranghi prima che il senso di disagio si trasformi in stress e depressione. Di Ritorno a Maupiti una decina di anni fa , dopo alcuni mesi si sente ancora a disagio …anche qui non riesce a trovare la pace che cerca…. Troppi cani che abbaiano galli che cantano, motorini che sfrecciano con le marmitte bucate e musica dum dum che assorda le orecchie ….. Mopelia….si questa può essere la prossima destinazione.
Lei vive tranquilla, con i suoi ritmi e quelli della natura, la mattina dedicata al lavoro, a raccogliere i cocchi, a sgusciare il mallo ed a metterlo sull’essiccatoio …poi un pranzo leggero e poi a pesca per procurarsi la cena. Dovrebbe andare a Bora dal dentista perché ha un po di fastidio ad un dente ed aspetta una barca di pescatori che le hanno detto che verranno a giorni …non vuole restare troppo fuori dall’atollo, sa già che penerà per ritornarci poiché dovrà affidarsi alla compiacenza di qualche altra barca che si spingerà lontana per la pesca !!!
Restiamo 6gg in questo atollo, diamo una mano per quanto possibile, ma la meteo è inclemente e giorno dopo giorno piove , l’onda è alta ed il vento rafficoso. Peccato !
Facciamo qualche escursione di qualche ora ma non possiamo spingerci dalla parte opposta dell’atollo perché con il vento e l’onda che si è creata sarebbe imprudente andarci. Comunque riusciamo a vedere qualche motù ed una parte del vecchio reef dove nidificano le Sterne.
Una notte siamo anche andati a caccia di “Caveu” , i così detti Granchi del cocco . Sono enormi e a ben guardarli hanno veramente un non so che di preistorico. Il carapace e l’addome sono grandi come una noce di cocco e le chele sono enormi, possono tranciarti un dito senza fare troppo sforzo ma…… bolliti e mangiati sono una prelibatezza .
Ne abbiamo magiati diversi , insieme all’immancabile cuore di Palma , dico cuore di palma e non di palmito , quello che generalmente si conosce . Il cuore di palma che si ricava abbattendo una palma di 3-4 metri è generalmente lungo sul metro e con un diametro di 6-7 centimetri…croccante, bianchissimo, gustoso …. Ciò che più gli assomiglia qui da noi  è l’ovulo fresco mangiato crudo a fettine. Non voglio farvi sbavare ma credetemi, pescare in riva dei pesci, sfilettarli e mangiarli a mò di poisson cru con un po di lime e latte di cocco dopo un’ora …… non ha prezzo…come recita una pubblicità.
A causa del mal tempo abbiamo rimandato la partenza ma bisogna andare ….abbiamo una crociera programmata fra 4gg e non possiamo mancare all’appuntamento !!!!
Partiamo, sapevamo che sarebbe stata dura ….ma non così !!
Dopo aver veleggiato caparbiamente per una mezza giornata abbiamo fatto solo una decina di miglia di avvicinamento alla meta e , a causa di onde alte la barca beccheggia violentemente: il motore fuoribordo, da 15cv, che era “saldamente legato a poppa della barca ha rotto i bulloni che lo trattenevano e penzola pericolosamente fuoribordo…… solo la tenacia di Ludovica evita che venga portato fuoribordo e lasciato in obolo a Nettuno. La barca è come un cavallo in corsa ad ostacoli e bisogna tenersi saldamente per non cadere e farsi del male….. il pilota automatico non funziona più e bisogna timonare a turno, giorno e notte . Nel mentre mi riposo sul divano, in dinette, il tavolo che era anch’esso saldamente ancorato a terra o meglio al paiolato per dirla in termini marinari, rompe anch’esso e mi piomba con tutto il suo peso sulla schiena, fortunatamente di piatto e i danni sono limitati . Cosa fare se non lasciarlo a terra e mettere degli strofinacci per evitare che scivoli nelle rollate e faccia ancora danni ? Dopo 42 ore di questa tormentata traversata siamo in vista, si fa per dire poiché sono le 2 del mattino ed è buio pesto, della Pass di Tahaa che ci riporta finalmente in laguna.
Da queste parti non si naviga mai di notte poiché non sempre i fanali sono accesi e di notte è impossibile vedere pericoli come bassi fondali, reef etc etc .
L’ho fatta innumerevoli volte questa pass ma sempre di giorno. Tutti i miei sensi sono tesi come corde di violino, sono tesi a percepire il minimo rumore, la minima luce, il minimo segno che mi possa indicare che davanti a me c’è un pericolo. L’allineamento è giusto mi pare ma allineare due luci rosse non ben definite può dare scarti di rotta anche di 20m metri e in queste occasioni anche 10 metri fanno la differenza .
Il Gulliver scivola sicuro nell’onda che lo spinge nella pass non ho diritto ad errori…ancora una volta …. L’onda si placa e il suo frangere è ora solo un mormorio …ci siamo, siamo dentro : tutto ritorna alla normalità …la barca è un po un campo di battaglia sia dentro che fuori ….. mangiamo qualcosa, di frugale certo, siamo stanchi. Arriviamo alla nostra boa , a Raiatea, è occupata da un’altra barca mondo ladro….. bhe c’è un’altra boa libera più in la , prendiamo quella per questa notte. Poche manovre indispensabili e poi andiamo a nanna. Si certo molto stanchi ma con una esperienza da non dimenticare.
Michele

ps: certo questa è una esperienza a parte ma una crociera in polinesia, la polinesia dalle mille isole ed atolli è una esperienza indimenticabile come sensazioni di vita vera e vissuta . Un Viaggio nel Viaggio !!
www.gullivercrociere.it



2
Racconti di viaggio / L'Altra Polinesia: un diario di Viaggio
« il: 27 Maggio 2012, 01:31:09 »
L’Altra Polinesia:
..un diario di viaggio

Pur vivendo per la maggior parte dell’anno in Polinesia e nel contempo lavorando per la maggior parte dell’anno sempre in quel di Polinesia, Ludovica non era ancora riuscita ad andare su un atollo, come d’altra parte avrebbe voluto provare l’esperienza di navigare di notte o semplicemente il navigare senza vedere terra all’orizzonte. Oramai era diventato un sogno e non potevo disattenderlo ulteriormente e così, avendo 15gg liberi da impegni di crociere, abbiamo deciso di navigare e realizzare questo sogno. Le Tuamotu un po lontanine da Raiatea per 10 giorni utili tra navigazione e permanenza ma d’altra parte l’unico atollo “ a portata di mano” vicino alle isole della società è Mopelia , tutta a ovest , 160 miglia, ma con una Pass da brivido e un ritorno che al 99% dei casi ci farà piangere per ritornare …avendo mare, corrente e vento contro …..
Alla fine decidiamo lo stesso per Mopelia e dopo aver fatto un po di cambusa e rifornimenti di gasolio, benzina ed acqua dolce, la mattina del 12 ottobre partiamo !
Il viaggio inizia bene grazie ad un branco di delfini che ci scorta fino alla Pass di Tahaa anche se a sud ed est ci sono nuvole minacciose che ci inseguono ma , come giocando a nascondino, per tutta la durata del viaggio non ci bagneranno mai completamente…solo qualche goccia. Il vento è debole per una andatura di poppa come si deve ed utile per farci arrivare a Mopelia per l’indomani prima del successivo tramonto del sole, quindi ci aiutiamo con un po di motore .
Prima delle 11,00 siamo in vista dell’atollo….. una sottile linea verde all’orizzonte , una linea che con il passare delle ore diventa sempre più definita…ora si possono distinguere le palme da cocco e lì, più a sinistra  …. l’onda frange libera con tanta schiuma … ci deve essere solo un po di piattaforma interna e quindi l’oceano può entrare più pimpante in laguna.
Che spavento….. un tonfo sordo a dritta della barca ed una imponente figura scura si erge sempre più …sembra non finire mai…..poi si corica lentamente su un lato e si lascia andare provocando un fragore impressionante. Talmente vicina da poter vedere gli occhi , occhi che ci son sembrati di rimprovero perché l’avevamo disturbata con il nostro rumore ….talmente vicina da distinguere le incrostazione sulla pelle grigio scuro .. Sì una megattera …e poi in rapida successione ancora una ed un’altra ancora . Non penso ci fosse il piccolo perché le dimensioni erano pressoché simili ma giurerei che era una famigliola di megattere.
Il comitato di accoglienza è ancora in attività alla nostra poppa con salti spettacolari e siamo circondati da centinaia di Sterne, Sule ed imponenti Fregate ….. sono loro che ci vengono a vedere, a conoscere…. Le Sule in particolare arrivano ad un paio di metri dalle nostre teste e girano la testa verso di noi…ci osservano …ne sono certo; altre tentanoi di approdare sulle crocette alte dell’albero di maestra ma è di alluminio e quindi scivolano . Le Fregate , con il loro volo imponente e calmo ci osservano dall’alto ,senza muovere le ali e sfruttando con l’innata maestria le correnti ascensionali.
Coroniamo dall’esterno l’atollo fino a intravedere la famigerata Pass dove verrà messa alla prova l’esperienza e la capacità marinara del Capitano. Un odore acre di guano e di ammoniaca pervade l’aria che respiriamo: alla nostra dritta c’è un motù che migliaia di uccelli hanno eletto a loro dimora e il frastuono è tale che con Ludovica dobbiamo gridare per intenderci .
Il Gps mi posiziona sulla carta a 100 metri dall’inizio della Pass ma …. Non può essere perché la vedo davanti a me ..a dritta, Mi fido della carta o del mio intuito….no, le carte possono essere non precise per questi luoghi dimenticati …meglio l’intuito…. E così attacco l’entrata senza nessun supporto se non Ludovica che a prua, osservando la diversa colorazione dell’acqua mi indica da quale parte restare….si restare e non andare ….la pass è leggermente più larga della barca e quindi non c‘è spazio per gli errori . Motore al massimo dei giri per superare i 4 nodi di corrente che mi respingono fuori dalla Pass e in 20 minuti riusciamo a superare la parte più problematica….. ora ci sono solo qua e la delle patate di corallo affioranti ma si vedono bene .
Diamo fondo in 6 metri di acqua in una laguna da mozzafiato ed i colori sono vivaci e netti grazie al sole che questa mattina ci ha accompagnati.
Su questo atollo vivono solo 3 persone , una coppia della quale per il momento ricordo solo il nome di lei ..Monique, mentre il marito è polinesiano, di Maupiti . Anche Hinatea , una ragazza di 35 anni, viene da Maupiti. Vivono isolati in questo paradiso facendo copra che una nave ogni tot di mesi recupera e con questo introito comprano ciò che non è disponibile sull’atollo, prevalentemente alimenti ed utensili.
Grande festa il giorno successivo per il nostro arrivo. Abbiamo portato un cosciotto di agnello e delle costicine di agnello …… ovviamente è molto gradita la carne qui , dove l’alimento di base è il pesce . Un po di buon vino per accompagnare questa inaspettata grigliata sotto gli occhi attenti di decine di grandi Paguri che attendono qualche residuo che cade in terra. La sera , ritornando in spiaggia dove ci attendeva il nostro gommone, abbiamo dovuto fare uno slalom serrato per non pestarne un po !!
Hinatea ci sorprende con i suoi racconti.
Originaria di Maupiti sognava di farte il pompiere e così è riuscita ad andare in Francia, fare il corso per pompiere, essere abilitata e quindi ha lavorato per 2 anni vicino Tolone .
Troppo freddo, sia come clima che nei rapporti con la gente, il grigio ed il nero i colori predominanti dei vestiti della gente, lei che era abituata al colore ed al calore , alla luce ….. No questo era un sogno  è vero ma anche nel sognare si sbaglia ed allora è meglio rientrare nei ranghi prima che il senso di disagio si trasformi in stress e depressione. Di Ritorno a Maupiti una decina di anni fa , dopo alcuni mesi si sente ancora a disagio …anche qui non riesce a trovare la pace che cerca…. Troppi cani che abbaiano galli che cantano, motorini che sfrecciano con le marmitte bucate e musica dum dum che assorda le orecchie ….. Mopelia….si questa può essere la prossima destinazione.
Lei vive tranquilla, con i suoi ritmi e quelli della natura, la mattina dedicata al lavoro, a raccogliere i cocchi, a sgusciare il mallo ed a metterlo sull’essiccatoio …poi un pranzo leggero e poi a pesca per procurarsi la cena. Dovrebbe andare a Bora dal dentista perché ha un po di fastidio ad un dente ed aspetta una barca di pescatori che le hanno detto che verranno a giorni …non vuole restare troppo fuori dall’atollo, sa già che penerà per ritornarci poiché dovrà affidarsi alla compiacenza di qualche altra barca che si spingerà lontana per la pesca !!!
Restiamo 6gg in questo atollo, diamo una mano per quanto possibile, ma la meteo è inclemente e giorno dopo giorno piove , l’onda è alta ed il vento rafficoso. Peccato !
Facciamo qualche escursione di qualche ora ma non possiamo spingerci dalla parte opposta dell’atollo perché con il vento e l’onda che si è creata sarebbe imprudente andarci. Comunque riusciamo a vedere qualche motù ed una parte del vecchio reef dove nidificano le Sterne.
Una notte siamo anche andati a caccia di “Caveu” , i così detti Granchi del cocco . Sono enormi e a ben guardarli hanno veramente un non so che di preistorico. Il carapace e l’addome sono grandi come una noce di cocco e le chele sono enormi, possono tranciarti un dito senza fare troppo sforzo ma…… bolliti e mangiati sono una prelibatezza .
Ne abbiamo magiati diversi , insieme all’immancabile cuore di Palma , dico cuore di palma e non di palmito , quello che generalmente si conosce . Il cuore di palma che si ricava abbattendo una palma di 3-4 metri è generalmente lungo sul metro e con un diametro di 6-7 centimetri…croccante, bianchissimo, gustoso …. Ciò che più gli assomiglia qui da noi  è l’ovulo fresco mangiato crudo a fettine. Non voglio farvi sbavare ma credetemi, pescare in riva dei pesci, sfilettarli e mangiarli a mò di poisson cru con un po di lime e latte di cocco dopo un’ora …… non ha prezzo…come recita una pubblicità.
A causa del mal tempo abbiamo rimandato la partenza ma bisogna andare ….abbiamo una crociera programmata fra 4gg e non possiamo mancare all’appuntamento !!!!
Partiamo, sapevamo che sarebbe stata dura ….ma non così !!
Dopo aver veleggiato caparbiamente per una mezza giornata abbiamo fatto solo una decina di miglia di avvicinamento alla meta e , a causa di onde alte la barca beccheggia violentemente: il motore fuoribordo, da 15cv, che era “saldamente legato a poppa della barca ha rotto i bulloni che lo trattenevano e penzola pericolosamente fuoribordo…… solo la tenacia di Ludovica evita che venga portato fuoribordo e lasciato in obolo a Nettuno. La barca è come un cavallo in corsa ad ostacoli e bisogna tenersi saldamente per non cadere e farsi del male….. il pilota automatico non funziona più e bisogna timonare a turno, giorno e notte . Nel mentre mi riposo sul divano, in dinette, il tavolo che era anch’esso saldamente ancorato a terra o meglio al paiolato per dirla in termini marinari, rompe anch’esso e mi piomba con tutto il suo peso sulla schiena, fortunatamente di piatto e i danni sono limitati . Cosa fare se non lasciarlo a terra e mettere degli strofinacci per evitare che scivoli nelle rollate e faccia ancora danni ? Dopo 42 ore di questa tormentata traversata siamo in vista, si fa per dire poiché sono le 2 del mattino ed è buio pesto, della Pass di Tahaa che ci riporta finalmente in laguna.
Da queste parti non si naviga mai di notte poiché non sempre i fanali sono accesi e di notte è impossibile vedere pericoli come bassi fondali, reef etc etc .
L’ho fatta innumerevoli volte questa pass ma sempre di giorno. Tutti i miei sensi sono tesi come corde di violino, sono tesi a percepire il minimo rumore, la minima luce, il minimo segno che mi possa indicare che davanti a me c’è un pericolo. L’allineamento è giusto mi pare ma allineare due luci rosse non ben definite può dare scarti di rotta anche di 20m metri e in queste occasioni anche 10 metri fanno la differenza .
Il Gulliver scivola sicuro nell’onda che lo spinge nella pass non ho diritto ad errori…ancora una volta …. L’onda si placa e il suo frangere è ora solo un mormorio …ci siamo, siamo dentro : tutto ritorna alla normalità …la barca è un po un campo di battaglia sia dentro che fuori ….. mangiamo qualcosa, di frugale certo, siamo stanchi. Arriviamo alla nostra boa , a Raiatea, è occupata da un’altra barca mondo ladro….. bhe c’è un’altra boa libera più in la , prendiamo quella per questa notte. Poche manovre indispensabili e poi andiamo a nanna. Si certo molto stanchi ma con una esperienza da non dimenticare.
Michele
www.destinazionepolinesia.it



3
Patchwork / Offerta ATN
« il: 08 Aprile 2010, 00:08:31 »
A chi può interessare sul sito francese della compagnia au Tiarè è comparsa questa offerta mooooolto economica seppure 6gg a Moorea ........... ma visto il costo dei voli .....
http://fr.airtahitinui.com/voyage/karavel/combine-des-iles-et-des-ailes.html

Valuterei con mooooolta attenzione anche il biglietto giro del mondo in collaborazione con Emirate a ......1800 euro ...
http://fr.airtahitinui.com/tour-du-monde-air-tahiti-nui-emirates.html

Un saluto a tutti
Michele

4
Patchwork / Mascherine sui voli e negli aereoporti
« il: 01 Maggio 2009, 19:55:03 »
Una raccomandazione....forse inutile.... ma la faccio lo stesso!
Per coloro che si apprestano a fare il viaggio in Polinesia e...non solo... usate le mascherine che coprono bocca e naso in modo adeguato e non lesinate sulla qualità !
Come sapete un aereo è un terreno fertile per la propagazione di virus e la pandemia in corso ha trovato un mezzo importante proprio grazie ai voli internazionali . Anche gli aereoporti sono un crocevia di gente di tutte le nazionalità e quindi di possibili focolai .
Senza voler creare allarmismo qualunquistico voglio solo invitare a proteggersi nel caso che ..... tutto sommato non costa poi molto farlo !!
Qui a Papeete hanno installato in aereoporto un detector per la temperatura corporea dei passeggeri ..... peccato che due giorni fa l'OMS ha detto che nel caso di questo virus non serve praticamente a niente !!
Se avete altre informazioni fondate : scrivete !!!

faito ito ito
Michele

5
Ho letto oggi sul Corriere on line una ricerca-statistica-studio, chiamatela come volete sugli utenti dei forum . Ve la copio tanto per scherzarci un po su con un pizzico di autoironia:

"MR. ARRIVO PER PRIMO – E’ il tipico frequentatore che posta sempre per primo il proprio commento. Il primo a lanciare un tema caldo, il primo a rispondere e dire la propria riguardo ogni sorta di tema. Sembra essersi interrogato un po’ su tutto e mostra idee chiare a proposito delle questioni più disparate. Intelligente? Non particolarmente. Ironico? Proprio per nulla. Questa tipologia di frequentatore si distingue soprattutto per una certa puerilità e il suo arrivare per primo ricorda vagamente i tempi della scuola. Vuole dare la propria impronta alle discussioni sul nascere, ma in realtà dimostra di essere molto infantile.

IL PROMOTORE DI SE STESSO – Può essere più o meno abile nell’infilare nei propri messaggi, con apparente non-curanza, riferimenti a se stesso, al proprio operato, alle proprie iniziative. Ma in tutti i casi si tratta di un forumista il cui scopo principale è fondamentalmente auto-promuoversi. Un incorreggibile narciso, che usa i forum semplicemente come vetrina per mostrarsi.

IL PREDICATORE – Lo dice la parola stessa: è la coscienza morale della community. Guida sapientemente i dialoghi online verso le questioni etiche a lui più care. E ne approfitta per elargire lezioni morali un po’ a tutti.

MR. CREDENZIALI – Guarda caso ogni intervento di questo tipo di visitatore è supportato da link, riferimenti, titoli e documenti. Ha bisogno di avvallare le proprie tesi condendole con citazioni altrui. Ogni occasione è buona per citare Wikipedia. In realtà, come chiunque ricorra con troppa facilità alle insegne, è molto insicuro.

L’ANTAGONISTA – Profilo ricorrente tra i forumisti: cerca la dialettica a tutti i costi, ma alla fine sembra felice di poter polemizzare e arrabbiarsi, litigare e insultare. Più che il punto di vista differente sembra puntare semplicemente alla lite e all’attacco personale, per sfogare piccole e grandi insoddisfazioni accumulate nella realtà off-line.

IL DIPLOMATICO – In un certo senso trova nell’antagonista il suo migliore alleato. Egli è felice quando c’è aria di tempesta perché in questo modo può dirimere i conflitti, mettendo in mostra tutte le sue abilità diplomatiche e la sua superiorità. Ma se non ci fossero i polemici che ne sarebbe dei moderatori?

IL PACIFISTA – Ama la quiete e la civiltà e le intenzioni sono sicuramente buone: è il buonista, il politicamente corretto, l’equilibrato. Ma a volte (spesso per la verità) finisce per essere leggermente noioso.

IL SACCENTE – Borioso, colto, serio e pedante: trattasi di un frequentatore generalmente informato e preparato sulle questioni sulle quali interviene, ma quando si imbatte in inesattezze o in veri e propri strafalcioni si illumina di gioia e non gli pare vero di poter correggere con la propria penna rossa gli errori altrui.

IL FAN – E’ il tipico forumista che posta i propri commenti su prodotti o iniziative che ammira. Si tratta di un fan sfegatato: o sei pro o sei contro. E se sei contro sei un nemico. Il fan pecca talvolta di obbiettività.

IL COMPLOTTISTA – Vede cospirazioni ovunque e in ogni cosa che legge intravede congiure e intrighi. Ha la capacità di interpretare qualsiasi fatto come una dimostrazione di macchinose congiure. E se fosse un po’ proiettivo nel vedere sempre la malafede?

QUELLI DALLA FIRMA PROLISSA – Sono quelli che nei propri interventi si dilungano più sul titolo, la firma e le immagini che nel contenuto: lasciano post molto ricchi. Peccato che, a fronte di titoli e firme molto dettagliati e fantasiosi, i pareri espressi (che dovrebbero costituire l’elemento più importante) siano generalmente poverissimi.

CHI DISPREZZA COMPRA – Trattasi di un visitatore che tende a lasciare commenti molto secchi, negativi e coincisi, rivelando un’accesa propensione a demolire gli altrui messaggi. In realtà è una persona sola e insoddisfatta, che trova nel virtuale una consolazione alla propria condizione e che, nel mostrare il proprio dissenso, rivela tutta la propria insoddisfazione. Alla fine questo profilo socio-psicologico ricorda vagamente la favola della volpe e l’uva. E voi? Che tipo di forumisti siete?

Emanuela Di Pasqua
28 aprile 2009 "

Nanà arue a tutti
Michele

6
Patchwork / SPOSARSI IN POLINESIA
« il: 26 Aprile 2009, 06:32:28 »
Dopo Vari progetti di legge ed emendamenti finalmente il 7 aprile è stata approvata dal parlamento francese la legge che permette il matrimonio tra stranieri in Polinesia senza avere residenza da almeno un mese . In pratica :
" Nelle collettività d'oltre mare e in deroga all'articolo 74 del codice civile , il matrimonio tra due persone di nazionalità straniera e non residenti sul territorio può essere celebrato nel comune di loro scelta , senza alcuna condizione di residenza di uno o l'altro degli sposi "
 Le uniche condizioni sono  :
- Comunicazione al comune 1 mese prima della celebrazione
- Presenza di un interprete durante la cerimonia
- Comunicazione al consolato di residenza degli sposi

Ora si attende il decreto attuativo per formalizzare sul territorio le procedure ma, in linea di massima sono quelle riportate prima.

Di certo è una opportunità che Americani e Giapponesi sfrutteranno al meglio ma non penso sarà molto utilizzata dagli italiani ......
L'abito bianco della sposa...gli invitati.....il pranzo di nozze .... i regali.......
Siamo dei tradizionalisti su queste cose !!!!

Comunque l'informazione l'ho data ...... non si sa mai che qualcuno,  riguardando il preventivo del matrimonio tutto compreso non decida che alla fin fine convenga venire in Polinesia a sposarsi !!!

nana arue
Michele


7
Popa’a

Le popa’a , nel linguaggio mao’i è letteralmente : L’uomo bianco con la pelle bruciata dal sole.
I polinesiani e i popa’a , insieme ai “tinito”( cinesi) formano le tre grandi etnie presenti in Polinesia francese. All’interno dei popa’a ci sono delle differenze , come i francesi , “ le farani”  ma il termine popa’a mette insieme un po tutte le razze bianche .
Certamente vi sentirete appellare direttamente o indirettamente con questo nome ma, non prendetelo come un dispregiativo , è solo per identificare colui che non è polinesiano e che in molti casi è un francese o un turista .

Fiu

E’ un termine tipicamente polinesiano e la traduzione può essere : stanco, averne piene le scatole, non poterne più , non aver più voglia di , etc etc . In italiano c’è un termine un po volgare che lo rappresenta ed è scoglio..to , ma no si può scrivere !!
Pensate che uno psichiatra ha addirittura fatto una tesi su questo termine , rintracciando ben 200 parole che lo possano descrivere ed arrivando poi a dimostrare che è uno stato psicologico tipicamente polinesiano.
E’ un fenomeno individuale ma può avere anche connotati sociali , come ad esempio essere fiu della politica del governo. Se sei fiu , sei scusato …. Non è colpa tua ..,.sei fiu !!!!
Se non vai al lavoro perché sei fiu …in qualche modo sei scusato e i colleghi nel descrivere il tuo stato lo accentueranno con un gesto fatto con l’indice della mano destra che taglia la gola !!!!
Diciamo che è molto più semplice che inventarsi scuse tipo ho l’influenza, mia zia è morta etc etc tipicamente menzogne scusanti della nostra civiltà.

Manà

E’ stato uno dei primi concetti polinesiani a sedurre l’immaginario degli europei ,
Un termine difficile da definire per la logica e lo spirito occidentale che è strutturato e logico.
È un termine utilizzato un po in tutto il pacifico ed esprime la potenza soprannaturale , la forza che emana una persona, un oggetto, un luogo oppure un’azione che suscita stupore .
Viene utilizzato in tutte quelle situazioni nelle quali è difficile spiegare il perché : ha il suo Manà .
Se vi ritrovate in un luogo nel quale vi sentite a vostro agio e vi sembra di essere sempre vissuti la e vorreste sempre vivere la ….bhe quel luogo ha il manà, il potere di darvi ciò che chiedete .
Ma anche un uomo con del carisma , che vi incanta nel mentre lo ascoltate , che vi evoca emozioni sopite , bhe…. Anche lui ha del manà .
Un artista o un costruttore di piroghe ha il suo manà ma; per intenderci , quando guardate un quadro o una scultura  e questa vi attrae e vi fa rivivere emozioni ……hanno il loro manà , il potere soprannaturale senza il quale un oggetto è un oggetto ed un uomo è un uomo !

Cousine

I polinesiani sono tutti un po parenti e, non a caso, il passatempo preferito dei polinesiani in occasioni di incontri e feste è quello di scoprire la genealogia di ciascuno, in modo da verificare se in qualche modo si è parenti.
Alla fine , potete giurarci , che si arriverà ad un grado di parentela seppur lontanissimo e diverrà uno dei tanti “cousine” sparsi nei 5 arcipelaghi .
Potete fare una riprova chiedendo ad un polinesiano se ha parenti su un’isola a caso e quasi certamente vi risponderà << …j’ai en cousine la bas….!!! >>
Ma se diventate un grande amico …. Quando vi presenterà agli amici vi presenterà comunque con : << c’est mon cousine italienne!!!!>>


PK

Letteralmente “ Punto Kilometrico “ ( si pronuncia pekapp) è l’indicazione sull’isola per reperire la casa o un luogo ad una certa distanza dal villaggio principale.
Quasi tutte le isole hanno un’unica strada che ne copre tutto il perimetro ; il Pk 0 è nel villaggio principale e poi si divide nelle due direzioni opposte : Est ed Ovest , quindi avremo ad esempio il PK 12E e il Pk12W . Se la casa o il luogo è posizionato prospiciente il mare , sarà “ cotè mer “ , se viceversa e verso la montagna sarà “ cotè montagne “
Ovviamente il kilometro è indicativo poiché la casa potrà essere tra il 12esimo e il 13esimo ….. basta chiedere o controllare bene il territorio .
A parte Papeete le strade non hanno un loro nome e un numero civico .


Nana arue per la prossima

Michele











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Racconti di viaggio / Polinesia : Il Mito della Vahine
« il: 26 Febbraio 2009, 11:50:22 »
Polinesia : Il mito della Vahine

Da dove nasce questo mito ?

Le prime navi che arrivarono nelle isole polinesiane si trovarono davanti ad una società nella quale la sessualità veniva vissuta in modo del tutto naturale , come il mangiare, il dormire, od andare a pescare.
Siamo alla fine del diciottesimo secolo: le spedizioni di Wallis, Cook o il francese Bougainville tanto per citarne alcuni .
Ancora una volta riflettiamo sul breve tempo trascorso tra la scoperta di queste isole ed oggi : poco più di 200 anni ….. non 2000 !!!!

Le navi ed i marinai venivano ricevuti con la classica e gioiosa accoglienza polinesiana, venivano organizzate feste con abbondanti libagioni e tanta frutta che i marinai sognavano da mesi; feste in onore di questi uomini che erano arrivati con le grandi canoe senza bilanciere e con una tecnologia sconosciuta .
Le vahine erano “vestite”con un semplice pezzo di stoffa vegetale ( tapa) e solo in occasione di danze con delle noci di cocco tagliate a metà sul seno .
La loro innata grazia nei movimenti, la dolcezza dei tratti, e il senso dell’accoglienza contribuisce a creare una immagine di donna desiderabile e dai facili costumi.
Gli occidentali ne ebbero la conferma quando , a fine pasto, gli uomini polinesiani invitarono gli ospiti a dormire con le proprie donne nel loro farè !
Questo comportamento, nella cultura polinesiana, era una forma di rispetto ed onore per l’ospite ma, potete immaginare, come fu vissuta dagli occidentali .

Alla fine del diciottesimo secolo, in Europa, la sessualità era vissuta in tutt’altro modo, anzi non vissuta affatto se non repressa. Le donne erano vestite e coperte fino alle caviglie, il puritanesimo era imperante ed il solo mostrare una parte insignificante della pelle era segno di una donna dai facili costumi. Un contrasto abissale di culture.
I racconti di viaggio fecero conoscere queste isole dei mari del sud ed il loro modo di vivere e di conseguenza fecero nascere il mito della sessualità della Vahine , come pure quella del “ buon selvaggio” .

Potevano i missionari anglicani e puritani dell’epoca perdere un’occasione del genere per redimere questi selvaggi ed evangelizzarli ?
Certamente no !
Fu così che cominciarono a sbarcare anno dopo anno pastori e missionari che convertirono al cristianesimo queste “ selvagge pecorelle smarrite “.
Risultato : donne coperte con lunghi vestiti bianchi fino alle caviglie e uomini in pantaloni, proibizione delle danze e di bevande come la Kava .
Si potrebbero raccontare tanti aneddoti legati alla evangelizzazione ma non è questa la sede .

Ma il mito della Vahine polinesiana e della sua sessualità perdura ancor oggi .

La Vahine oggi

Questo mito della sessualità non esiste così come vissuto in occidente; se al contrario si vuole parlare del mito della Sensualità della vahine polinesiana, questo è un mito che ha tutte le ragioni di esistere .
La Vahine è l’immagine stessa della sensualità. Sensualità che afferma con la scelta di gioielli naturali per abbellirsi, capelli lunghi e profumati, il fiore all’orecchio, il pareo legato in modo da mettere in risalto la sua pelle ambrata e nutrita di monoi, sensualità che reclama con il suo portamento .
E’ sufficiente osservare una donna polinesiana muoversi durante le danze, la gestualità o il mimo del suo viso  per rendersene conto.
Non importa l’età : una ragazza o una “mamà” o una “gran mamà” esprimono quasi lo stesso grado di sensualità nonostante il punto vita non sia da modelle .
La maggior parte delle donne polinesiane oggi, sono religiose osservanti e difficilmente potrete osservare una polinesiana fare il bagno o prendere il sole sulla spiaggia in costume da bagno, le vedrete in riva alla laguna con pantaloncini al ginocchio e maglietta se vi va bene, altrimenti non le vedrete affatto in spiaggia.

Molte donne polinesiane si lamentano oggi dell’immagine che viene trasferita di loro dalla pubblicità attraverso cataloghi patinati, cartoline etc : donne a seni nudi su bianche distese di sabbia , in tanga o addirittura seminude .
Questa immagine non le appartiene , è una immagine falsa e direi tendenziosa , una immagine che vuole perpetuare il mito della sessualità polinesiana se mai è esistito e non della loro sensualità.
Le donne oggi in Polinesia  sono la struttura portante della società, la stessa Assemblea polinesiana vede un altissimo numero di elette e nella maggior parte dei casi i vostri referenti durante la vacanza saranno donne

Oggi le donne e gli uomini polinesiani sono abituati al turismo occidentale quindi non si scandalizzano di certo nel vedere una donna in bikini od in topless , purché nel giusto ambito della spiaggia. Rispettate quindi i loro costumi e la loro attuale cultura religiosa ed evitate inutili appariscenze .




 

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Racconti di viaggio / Polinesia da Leggere
« il: 25 Febbraio 2009, 19:25:45 »
Quando si inizia a programmare un viaggio è non solo utile ma piacevole cominciare ad informarsi sulla destinazione, si comincia di fatto a viaggiare attraverso le immagini che gli scritti evocano e quello che era un sogno approssimato, frutto del sentito dire od ascoltato, comincia a prendere forma. Si delinea già un possibile itinerario e ciò che assolutamente vorremmo vivere e vedere.
Più si va avanti con la lettura e più si è prossimi alla partenza con il nostro carico di curiosità ed aspettative.
Poi abbiamo internet e le nostre ricerche che ci saremo diligentemente stampate ma niente potrà mai sostituire il nostro primo viaggio, quello nei libri e nelle guide, quel viaggio prima di partire !!
Questi sono i libri in italiano che ho utilizzato letto, consultato in questi anni , a voi l’aggiornare questo elenco con le vostre nuove letture .



GUIDE

Tahiti e la Polinesia Francese – Guide Lonely Planet/Edt
Sud Pacifico e Micronesia – Guide Lonely Planet/Edt

ROMANZI E SAGGI

Folco Quilici – Polinesia – Mondadori
Jack  London – Racconti dello Yucon e dei mari del Sud – Mondadori
Vasquez Montalban – I mari del Sud – Feltrinelli
Robert Stevenson – Racconti dei mari del Sud  - Passigli
Maugham Somerset – Racconti dei Mari del Sud – Einaudi
Bernard Moitessier – Un vagabondo nei mari del Sud – Mursia
Nicola Mapelli – Oceania: Oltre l’orizzonte dei mari del Sud – Bulzoni
Stingl Miloslav – L’Ultimo paradiso – Mursia
Carlo Pigliasco – Paradisi inquieti – Edt
AA.VV. - Miti e fiabe di Tahiti – Muzzio editore
Dini, Righetti – Le Isole dell’Eden – Feltrinelli
Ambrogio Borsani – Addio Eden – Neri Pozza
Paul Gouguin – Noa Noa – Passigli
H.Melville – Taipi – Mondadori
Jules Verne – Gli ammutinati del Bounty – Demetra
James Cook – Giornali di Bordo , Vol 1 e 2 – Tea
Victor Segalen – Le isole dei senza memoria – Meltemi
e…. non dimenticate le Avventure di Corto Maltese come
Una Ballata del mare salato

Se riuscite a rintracciarli su internet o altrove vi raccomando i lungometraggi
di Folco Quilici
-   Ultimo Paradiso
-   Oceano
-   Fratello Mare
-   Tikoyo e il suo Pescecane

Buona Lettura e Buon Viaggio

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L’Accoglienza Polinesiana

Il primo impatto con questa dolce cultura l’avrete probabilmente in aeroporto a Tahiti quando, appena scesi dall’aereo vi verrà donato un bocciolo di Tiare .
Inebriatevi del suo profumo poiché vi seguirà per tutto il vostro soggiorno . Mettetelo sull’orecchio ed accingetevi a ritirare i vostri bagagli. Se avete prenotato tramite un’agenzia il corrispondente locale vi accoglierà nel salone dell’aeroporto con una collana di fiori e probabilmente sarà così ogni volta che arriverete in una nuova struttura . la Polinesia e la cultura dei fiori è un tutt’uno ed ogni occasione è buona per donarne : è un gesto di benvenuto , un’anteprima della dolcezza con la quale sarete accolti.
E’ curioso vedere a volte , la quantità di collane sul collo di personalità che arrivano a Tahiti o di personaggi locali in occasione di manifestazioni pubbliche : a mala pena si riesce ad intravedere la testa tanta è la quantità di collane .
In più occasioni un bicchiere di succo di frutta ed in particolare di Ananas vi faranno sentire a vostro completo agio e vi rinfrescherà la gola.

Tiare in polinesiano vuol dire fiore ma oramai è di uso comune identificare con questo nome il fiore simbolo della Polinesia : la Gardenia Tahitiensis . Non a caso la compagnia aereo Air Tahiti Nui viene chiamata la “ compagnie au tiare” .

Un consiglio.
Quando ritornate a Tahiti per la partenza da questa terra portate con voi un po di questo profumo .
Il mercato dei fiori a Papeete è sempre aperto, giorno e notte , ed è intorno al mercato municipale .
Potete acquistare un “ paquet “ di boccioli di tiare  avvolto in una foglia di banano. Quando arrivate in Italia saranno ancora come appena colti , potete regalarne ai vostri amici e se ne avanzano li potete mettere in frigo sempre avvolti nella foglia e si manterranno ancora per una settimana e più .
Anche quando bruniranno un po manterranno quasi inalterato il loro profumo. Se non riuscite ad andare al mercato prima della partenza appena fuori dall’aeroporto ci sono delle “mamà  che confezionano collane oppure la boutique dei fiori nello stesso aeroporto.

Ma il rito dell’accoglienza non è tutto .
 Anche il rito dell’addio, dei saluti, è altrettanto “Polinesiano”.
Vi verrà donata una collana di conchiglie e questa è una forma di augurio di ritorno al Fenua ( Terra di Polinesia) .
 Infatti nelle leggende polinesiane si racconta che il mondo nasce da una grande conchiglia formata dal cielo, l’universo ; le terre emerse sono contenute dalla grande conchiglia formata dagli oceani ; l’uomo nasce dalla conchiglia del ventre materno , quindi tutto è riconducibile alla conchiglia . Il miglior augurio che si possa fare è quello di …. Ritornare alla conchiglia , alle origini .

Che poesia in tutto questo !! Questi sono i mari del sud !!!

Allora Maeva o Manava è il benvenuto
Nanà è arrivederci, nanà arue  è ciao a presto

nana arue
Michele

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Racconti di viaggio / Polinesia : L'Artigianato Tradizionale
« il: 11 Febbraio 2009, 11:26:17 »
Artigianato

L’artigianato tradizionale polinesiano è formato da un insieme di attività che rappresentano un settore non trascurabile nell’economia polinesiana.
Il settore è indirizzato largamente al mercato del turismo ma le manifatture vengono largamente utilizzate anche nel quotidiano di molti polinesiani .
L’artigianato inoltre, rappresenta un elemento importante di continuità e di ricchezza del patrimonio culturale polinesiano poiché il “savoir-faire” viene trasmesso ai giovani e loro sono il futuro della cultura polinesiana .
Gli elementi principali dell’artigianato tradizionale polinesiano sono :
-   Sculture in legno : artigianato tipicamente marchesiano ma che si effettua un po dappertutto . Di certo quello più pregiato è marchesiano ed il legno più usato è il “ Bois de Rose “ , un legno dalla colorazione rossiccia . Il simbolo più usato è certamente il Tiki , ossia la rappresentazione del dio protettore o meglio del “ manà” , il potere soprannaturale che presiede a tutte le attività umane . Da non dimenticare comunque tutta l’oggettistica il legno che viene prodotta ed in particolare “ l’Umete” un piatto normalmente di forma ovale , molto lavorato, in particolare sui bordi , e che veniva usato come piatto comune a tavola.
-   Madreperla : lavorazione del guscio dei molluschi che producono poi le perle, ma non solo quelle  . I polinesiani sono abilissimi nel trasformare ed inventare gioielli bellissimi , dalle collane a pendenti , orecchini ed ogni sorta di accessorio : una bigiotteria di classe e certamente unica
-   Tifaifai : un tessuto tipo patcwork che ha sostituito la Tapa , il tessuto vegetale usato prima dell’arrivo degli europei . Questo tessuto viene usato come copriletto o in funzioni tipo il matrimonio per coprire gli sposi o semplicemente come elemento di arredo . Vi sono due tipi di composizioni : il Tifaifai pu che ha disegni geometrici o a mosaico e il Tifaifai pa’oti che ha disegni di fantasia con anche fiori , frutta etc . Da non dimenticare anche la confezione di pareo in voile di cotone colorati con pigmenti naturali con una tecnica di presa del colore ai raggi del sole . i più conosciuti sono quelli di Huahine .
-   Tressage : una tecnica di intreccio con fibre vegetali come le foglie del cocco, del pandano, del bambou e foglie di altri alberi ed arbusti locali . Questa varietà di materiali permette di giocare su una lavorazione molo fine e ricercata e la dimostrazione più evidente la potete ricercare nei cappelli delle Australi . Provate , o meglio cercate di essere presenti una domenica mattina ad una messa e potrete ammirare dei cappelli dalle fogge più singolari. Ma il tressage è anche nell’uso quotidiano per confezionare stuoie , abbellimenti di elementi di arredo , per coprire delle colonne in occasione di feste e manifestazioni : il tressage delle fibre è nel patrimonio culturale di ogni buon polinesiano .

Purtroppo ancora una volta , vengono importati dall’oriente delle copie di Tiki , lavorazione di madreperla etc , vanificando il lavoro di recupero di queste lavorazioni artigianali e della loro valenza culturale . Come turisti abbiamo il dovere di non favorire questo commercio di importazione , forse spenderemo qualche euro in più ma sarà dato ad un artigiano polinesiano !

Nana arue
Michele

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L'HEIVA

Un po di storia

I primi visitatori di Tahiti, parliamo della fine del diciottesimo secolo, associavano il termine Heiva ad un gruppo di musicisti che andavano di casa in casa a prodursi in un piccolo spettacolo con tamburi, flauti e canzoni. Erano sempre ben accolti e venivano poi ricompensati con doni : era un’occasione nella quale le case si riempivano di gente festosa .
Heiva evoca anche una manifestazione molto apprezzata che rassemblava tutto il villaggio .
Gli Arioi , un gruppo che adorava il dio ‘Oro ( che non c’entra niente con il metallo prezioso) erano gli organizzatori di queste manifestazioni nella quali si assisteva a pantomine, stornelli, discorsi in prosa e danze ; danze femminili in particolare ove il gesto delle mani, delle dita, e dei piedi , avevano una grande importanza .
Il Re Pomare nel 1819 , dopo essersi convertito alla religione degli occidentali , proibì  queste feste ed in particolare le danze che i missionari trovavano “indecenti”.

Solo nel 1895 le danze cominciarono a riapparire in occasione della cerimonia associata alla festa nazionale francese del 14 luglio : il Tiurai ( traduzione di luglio in polinesiano) . Non assomigliavano molto alle danze tradizionali : uomini e donne erano vestiti fino alle caviglie per non irritare la “sensibilità” dei missionari .
Bisogna attendere il 1956 per rivedere le danze tahitiane restituite alla loro reputazione , e questo grazie ad una direttrice di scuola , Madeleine Moua , che crea un gruppo di danza denominato appunto Heiva.
Nel 1984 la Polinesia ottiene lo statuto di autonomia interna e per commemorare questo giorno , il 29 giugno, riappare la festa dell’Heiva con i connotati odierini .

L’ HEIVA  Oggi

Ufficialmente inizia il 29 giugno e si conclude il 14 luglio ma normalmente inizia qualche giorno prima e si conclude qualche giorno dopo , dipende dai programmi stilati da ciascun isola.
Non è una festa per i turisti , tutt’altro , è un’occasione di festa di ogni singolo distretto, comune, isola , arcipelago . E’ forse l’unica occasione insieme alle elezioni politiche dove tutta la popolazione dei 5 arcipelaghi è chiamata a partecipare !
Da ogni comune o capo distretto vengono indette delle gare dove i partecipanti sono gruppi di residenti dei vari quartieri , quindi non è una gara tra isole . Ogni isola ha il suo Heiva . Dove per ragioni geografiche e di densità abitativa non è possibile organizzarla allora si raggruppano più comuni o distretti .
In cosa consistono queste gare !
Ci sono gare di Portatori di frutta , sia maschili che femminili .
Gare di lancio del giavellotto con una noce di cocco posta in cima ad un’asta alta anche 15mt .
Gara di sollevamento peso ( pietra ) dove bisogna sollevare da terra una pietra tondeggiante e quindi non facilmente tenibile fino al petto .
L’entusiasmante gara di Va’a ( la canoa polinesiana a bilanciere) su percorsi sia in laguna che in mare aperto
Gare di abilità di “tressage” con fibre naturali quali le foglie di palma da cocco o foglie di Pandano
Gare di composizione utilizzando solo fiori , foglie e frutta .
Gare di Himenè ( canti tipici polinesiani fatti in coro e quasi sempre senza strumenti musicali)
Ma la gara certamente più seguita ed attesa è quella delle danze .
Le coreografie di questi gruppi di danza sono basate sempre su temi della mitologia e delle leggende . Oggi si contano per decine i gruppi di danza “famosi “ e di certo quello più conosciuto internazionalmente è “ Le Grand Ballet de Tahiti” che fa delle turnè in giro per il mondo .

Oggi la danza polinesiana o “ ‘ori tahiti” è composta da due forme principali :
L’ Otea : danza rapida e cadenzata dalle percussioni che mette l’accento sui movimenti delle anche delle vahinè ( ragazze) e le gambe del tanè ( l’uomo).
L’Aparima : danza che privilegia la gestualità delle mani che mimano le parole dei canti e melodie sostenute dal suono di chitarre e ukulele .

Se il vostro soggiorno in Polinesia è programmato in questo periodo non dimenticate di informarvi sul programma locale dell’Heiva e cogliete al volo questa occasione unica ed indimenticabile

nana arue
Michele

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Racconti di viaggio / La Polinesia in immagini e video
« il: 10 Febbraio 2009, 15:07:22 »

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Racconti di viaggio / Ipotesi di viaggio in Polinesia
« il: 07 Febbraio 2009, 11:19:34 »
IPOTESI DI VIAGGIO


15gg tra Isole della Società e Tuamotu

Nella maggior parte dei casi arriverete a Tahiti nella tarda serata . Il mio consiglio è di passare la prima notte all’Airport Motel che è a 300mt dall’aeroporto ed il mattino dopo prendere il primo volo per la destinazione nelle isole . La visita di Tahiti la riserverei all’ultimo giorno o due prima della partenza internazionale .

Primo giorno : Volo Internazionale
Secondo giorno : Volo in mattinata per Maupiti , un piccolo angolo di paradiso dove riconciliarsi con il mondo e cominciare ad assaporare la dolcezza dei mari del Sud , non a caso questa isola viene chiamata la piccola Bora , ma senza gli hotel . Qui ci resterei almeno 3gg . I voli da Tahiti non sono giornalieri e se non riuscite ad incastrare questa isola la potete sostituire con Tahaa , l’isola selvaggia o della vaniglia . Anche questa è un angolo di paradiso , poco turistica .
Quinto giorno : Volo su Bora Bora dove personalmente sceglierei una ottima pensione di famiglia , ma se volete togliervi lo sfizio di un soggiorno in Overwater , bhe questa può essere l’occasione giusta . Anche qui ci resterei almeno 3gg .
Ottavo giorno : Volo da Bora su Rangiroa per iniziare a vivere l’esperienza degli atolli .
Anche qui 3 o 4gg
Undicesimo giorno : Volo da Rangiroa a Fakarava , a mio avviso l’atollo più bello delle Tuamotu e non a caso è in predicato per entrare nel patrimonio dell’Unesco . I collegamenti con Fakarava non sono giornalieri quindi nel caso non riuscite a trovare il collegamento potete optare per Tikeau .
In ogni caso farei anche qui almeno 3 gg prima di ritornare su Tahiti per il volo internazionale .
Se vi piace l’idea potete optare per una crociera di 6gg nelle isole della società : Raiatea, Tahaa e Bora .



21gg tra Isole della Società, Tuamotu ed Australi

Stesso itinerario del precedente ( 15gg) ma inserendo alla fine oppure dopo il soggiorno a Bora il volo su Rurutu , nell’Arcipelago delle Australi . Il periodo migliore per fare questo viaggio è tra giugno e settembre poiché le Australi sono la destinazione preferita dalle balene . Queste risalgono dalle acque fredde del Sud passando dalla Polinesia per la stagione degli amori e partorire i balenotteri . A Rurutu c’è un diving che organizza escursioni per osservare le balene e non c’è bisogno di essere dei sub poiché le escursioni vengono fatte in snorkeling , quindi basta una maschera e pinne . E’ una esperienza indimenticabile all’interno di un viaggio altrettanto indimenticabile .


30gg Isole della Società e Marchesi


Nella maggior parte dei casi arriverete a Tahiti nella tarda serata . Il mio consiglio è di passare la prima notte all’Airport Motel che è a 300mt dall’aeroporto ed il mattino dopo prendere il primo volo per la destinazione nelle isole . La visita di Tahiti la riserverei all’ultimo giorno o due prima della partenza internazionale .

Primo giorno : Volo Internazionale
Secondo giorno : Volo in mattinata per Maupiti , un piccolo angolo di paradiso dove riconciliarsi con il mondo e cominciare ad assaporare la dolcezza dei mari del Sud , non a caso questa isola viene chiamata la piccola Bora , ma senza gli hotel . Qui ci resterei almeno 3gg . I voli da Tahiti non sono giornalieri e se non riuscite ad incastrare questa isola la potete sostituire con Tahaa , l’isola selvaggia o della vaniglia . Anche questa è un angolo di paradiso , poco turistica .
Quinto giorno : Volo su Bora Bora dove personalmente sceglierei una ottima pensione di famiglia , ma se volete togliervi lo sfizio di un soggiorno in Overwater , bhe questa può essere l’occasione giusta . Anche qui ci resterei almeno 3gg . In alternativa potete optare per Tahaa  o Huahine

Il modo migliore per visitare l’arcipelago delle Marchesi è dal mare , in aereo vi limitereste a visitare solamente Nuku Hiva e Hiva Oa . Da Tahiti parte una nave , l’ARANUI , che è un cargo misto , ma la nuova nave Aranui3 privilegia più l’aspetto crociera che quella di cargo .
L’itinerario ed informazioni della crociera su : http://www.aranui.com/download/aranui-Italio.pdf

scali : Papeete, Fakarava, Navigazione, Ua Pou, Nuku Hiva, Hiva Oa, Fatu Hiva, Hiva Oa, Tahuata, Ua Huka, Nuku Hiva, Navigazione, Rangiroa, Papeete

Partenza : 28 febbraio / 21 marzo / 11 aprile / 23 maggio / 13 giugno / 4 luglio / 25 luglio / 15 agosto / 5 settembre / 26 settembre / 17 ottobre / 7 novembre / 28 novembre / 19 dicembre

La Crociera ha una durata di 14gg con partenza e ritorno su Papeete . Il costo per la cabina vista mare è sui 3400 € , ma c’è anche l’opportunità di imbarcarsi a Nuku Hiva , fare la crociera sulle isole delle Marchesi e sbarcare poi ancora a Nuku Hiva . Questa crociera ha la durata di 7gg .

Sarà un viaggio nel viaggio , una occasione per vivere “l’altra Polinesia” .


Cile, Rapanui (isola di Pasqua), Polinesia


Anche questo è uno splendido itinerario ed una occasione per visitare luoghi “dall’altra parte del mondo”.
E’ un programma di viaggio flessibile in funzione del tempo a disposizione .
In ogni caso suggerisco di non scendere mai al di sotto dei 20gg .
Questo itinerario prevede la partenza da Madrid , generalmente con Iberia  http://www.iberia.com/#, oppure con Lan Chile http://www.lan.com, la partenza è normalmente nel pomeriggio da Madrid e l’arrivo è in prima mattinata a Santiago del Cile .
Potete scegliere di fare il soggiorno in Cile all’andata oppure al ritorno , come pure il soggiorno a Rapanui ( l’Isola di Pasqua ) . Per avere un’idea sulla programmazione di questa parte del viaggio vi consiglio di visitare http://www.exploringchile.com/ .
La parte dell’itinerario che prevede la Polinesia potete sceglierlo tra le ipotesi di viaggio precedenti.

Non dimenticate comunque il consiglio di base per questo ed altri viaggi :
SIATE CURIOSI E... NON DATE MAI NIENTE PER SCONTATO !!!!

Michele














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HAWAIKINUI


L’Hawaikinui è l’avvenimento ed occasione di festa più importante in Polinesia dopo l’Heiva . E’ una festa popolare che accomuna tutti gli arcipelaghi e tutte le isole della Polinesia Francese poiché gli equipaggi sono l’espressione di club di Va’a ( la piroga polinesiana con bilanciere) delle varie isole e, per quelle più importanti come Tahiti , vi partecipano anche più equipe .
Nei 3gg della corsa tutte le radio locali sono sintonizzate con i corrispondenti che seguono la corsa in diretta; Telepolynesie, la Tv locale polinesiana ritrasmette in diretta le immagini dal campo di regata circondato da centinaia di barche di supporter dei vari club. Le equipe sono sulla bocca di tutti e conosciuti ed apprezzati come da noi i giocatori di calcio, con tanto di autografi e foto ricordo.
Ma cos’è questa gara che oramai è uscita con la sua fama dagli arcipelaghi polinesiani vedendo la partecipazione di Hawaiani e canoe della Nuova Zelanda ed ogni tanto d’oltreoceano?

La gara si effettua normalmente a fine ottobre e cambia leggermente di data ogni anno. Il percorso si estende su quattro isole:  Huahine, Raiatea, Tahaa e Bora Bora.  Si effettua in 3gg successivi .

La prima tappa prevede la partenza da Huahine  in prossimità della pass , l’uscita in oceano e arrivo a Raiatea nella zona di laguna subito dopo Uturoa,  denominata La Piscine . Un percorso di 44,5 Km,. la maggior parte di questi in mare aperto .

La seconda tappa prevede la partenza da Raiatea con un percorso inizialmente in laguna alla volta di Tahaa, l’uscita dalla pass e buona parte del percorso in mare aperto per poi rientrare in laguna alla volta di Patio, il comune principale di Tahaa . Un percorso di 40,5.

La terza ed ultima tappa è quella più lunga e faticosa . La partenza è da Patio a Tahaa, dopo qualche chilometro l’uscita è dalla pass Paipai, si raggiunge Bora Bora, percorso tutto in alto mare, con l’entrata nella pass di Vaitape ed arrivo sulla spiaggia di Punta Matira. Anche qui sono ben 58 Km

In totale 143 Km dei quali più di 110 in mare aperto con la sola forza delle braccia .
E’ emozionante seguire la corsa a bordo dei tanti poti mara ( piccole barche da pesca) che sfrecciano avanti e indietro per supportare i loro beniamini. Assolutamente da non perdere l’arrivo a Punta Matira a Bora Bora : una festa nella festa !
Da 5 anni non ne perdiamo una ed ogni volta è sempre una grande emozione !!

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