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Post - lulu78

Pagine: [1]
1
Racconti di viaggio / Re: 3 minuti di foto su youtube
« il: 19 Febbraio 2008, 21:43:24 »
Che nostalgia...
mi hai fatto stringere il cuore, malatissimo di mal di polinesia...

Quali isole hai visitato, alcune le ho riconosciute, altre no...

Lu

2
Un po’ di cifre…


Monoi: 362 cfp
1l succo di Goyave al supermercato: 552 cfp
1 bottiglia acqua naturale 1,5l al supermercato: 134 cfp
1 cartolina : 69 cfp
1 francobollo per l’Europa : 140 cfp
1 baguette al supermercato: 47 cfp
1 escursione di una giornata per 2 persone (giro di Bora Bora in barca) : 16000 cfp
Noleggio 2 biciclette per 4 ore a Bora Bora: 3160 cfp
Cena per due a ‘Le Bounty’ a Bora Bora (una portata):  4550 cfp
Cena per due al Novotel a Bora Bora : circa 5500 cfp
Pranzo a Au Phil du Temps: 2500 cfp
Tassa di soggiorno ( al giorno): 150 cfp

Giusto per farvi un'idea...

Luisa

3
14 Settembre: Fakarava

La mattina partiamo presto dal Novotel, senza alcun rammarico, a dire la verità, alla volta di Fakarava. Dopo uno scalo a Rangiroa, arriviamo puntualissimi, scendiamo dall’aereo e non vediamo nella confusione il cartello della nostra pensione. I primi gruppi di turisti partono, e della nostra pensione ancora nulla, finché una gentile signorina ci chiede chi cerchiamo e sorridendo, ci indica un vecchietto polinesiano tranquillamente seduto al bar dell’aeroporto. Ci avviciniamo e ci presentiamo. Sané, così abbiamo scoperto si chiama, ci dice di recuperare i bagagli, e di raggiungerlo per andare alla jeep. A dire la verità l’accoglienza, paragonata alle corone di fiori e feste delle altre isole, ci lascia un po’ sconcertati...
Recuperate le valigie ci accomodiamo in macchina e, dopo una decina di minuti ci fermiamo. Sané dice che dobbiamo caricare altri due italiani che sono arrivati due ore prima di noi: questi si rivelano essere una simpaticissima coppia di Reggio Emilia, con i quali iniziamo subito a chiacchierare. Intanto, dopo un altro breve tratto di Jeep, ci imbarchiamo su un motoscafo con tutti i bagagli, una ventina di uova fresche, banane e due taniche di carburante. La traversata per arrivare alla pensione Tetamanu village è lunga(http://www.tetamanuvillage.pf/us/default.htm), quasi un’ora e mezza di barca. Passa abbastanza tranquillamente, tra scambi di esperienze e racconti di viaggi passati con i nuovi compagni di viaggio. Siamo ormai in vista della pensione, quando il motoscafo si ferma, proprio in mezzo alla forte corrente del pass, tanto forte che si vede con evidenza. Sané riempie il serbatoio del carburante e, dopo un po’ di tentativi, il mezzo riparte… già temevamo di dover fare la traversata a nuoto!!



Ci accoglie ‘le cusinier’, un personaggio che ricorda il classico pirata dei film, anche a causa della benda che gli copre l’occhio destro. Dopo un succo e cocco fresco a volontà, ci accompagnano al bungalow: è di una semplicità disarmante… ma il posto è una favola, ce ne innamoriamo immediatamente. Ci siamo solo noi, davanti al bungalow (quasi overwater), si aggirano squaletti pinna nera, pesci farfalla, pappagallo: semplicemente meraviglioso.
La sera suona la campanella, è l’ora di cena: mangiamo con i nostri amici di Reggio, due sub francesi poco loquaci, Sané e  Marc, responsabile del diving del Tetamanu village: la riservatezza di Sané è stata presto compensata dalla loquacità di Marc, marsigliese che da qualche anno si è trasferito in Polinesia.
La cena è meravigliosa, a base di pesce appena pescato: il ‘cuoco pirata’ è veramente bravo!! Alla fine gettiamo gli avanzi ai pescecani che si aggirano sotto la nostra terrazza: l’acqua sembra ribollire per qualche istante, poi tutto torna tranquillo.
Andiamo presto a dormire, spegniamo la debole luce del bungalow, desiderosi che arrivi presto domani, per vedere cosa ci riserva questa bellissima isola.

15 Settembre: Fakarava
Dopo un’abbondante colazione, ci avviamo con gli amici italiani a fare il giro del motu: che pace, non c’è anima viva, solo mare, detriti di corallo, conchiglie e tanta tanta pace. Visitiamo il Tetamanu Sauvage, distaccamento del Village, che è in fase di rinnovamento. Anche questa parte ci piace moltissimo. Arrivano così le 11, ora alla quale è previsto il momentaneo arresto della corrente sul pass, momento in cui possiamo andare a fare snorkeling in sicurezza: che meraviglia, ci sono migliaia di pesci coloratissimi, squali pinna nera, sembra un acquario, semplicemente meraviglioso!!!
Dopo pranzo ci crogioliamo un po’ al sole, finché ci chiamano per portarci alle sabbie rosa: una breve traversata e… troviamo il paradiso! Una lingua di sabbia dalle mille sfumature rosa, in una laguna color turchese… l’emozione è indescrivibile, scattiamo migliaia di foto per rendere eterno questo angolo di paradiso, dove siamo solo noi, sospesi tra la laguna e le onde dell’oceano…



Le ore passano velocemente, e presto vediamo all’orizzonte il motoscafo con Sané e Tetamanu, il fedele cane, che ci vengono a prendere: ringraziamo per l’indimenticabile gita, che immaginiamo non sia nemmeno da paragonare con le famose ma turistiche sabbie rosa di Rangiroa, che decidiamo che non visiteremo ( A Rangiroa confermeranno poi il nostro sospetto!).
Alla sera cena e nanna presto… non prima di essere andati a guardare le stelle dal pontile: non dimenticheremo mai i cieli stellati della Polinesia, con la luna a ‘sorriso’ dell’emisfero australe e la via lattea, sorprendentemente riconoscibile…

16 Settembre: Fakarava
Questa giornata è destinata a rimanere per sempre nella nostra memoria, in assoluto la più bella del nostro viaggio: abbiamo fatto il nostro ‘battesimo’ con le bombole nelle meravigliose acque di questo paradiso protetto dall’UNESCO. L’emozione è grande, la professionalità di Marc e Sané (che scende con noi) impareggiabile: ci fanno scoprire un nuovo mondo, e danno la scintilla per l’accendersi di una passione che da tempo era latente: le immersioni subaquee. Non dimenticherò mai la gioia di Pier con muta e bombole, mentre si avviava con Sané verso il pass.
Che impressione scendere in acqua e vedere nuotare, sopra le nostre teste, gli squali pinna nera! Avvistiamo anche una murena e due pesci napoleone, oltre naturalmente a una miriade di pesciolini coloratissimi.
Risaliamo, pranziamo e poi partiamo di nuovo alla volta di un motu deserto vicino alle sabbie rosa: esattamente quello che abbiamo sempre immaginato quando pensavamo all’isola deserta, paradisiaca, piena di palme da cocco, conchiglie e lambita da calde acque cristalline. Anche qui ci accingiamo a fare il giro, ancora facendo tantissime foto, bevendo l’acqua nei cocchi verdi e cercando di fissare nella memoria questo paradiso…



Il buon Sané, che man mano che passano i giorni si rivela simpatico e attento, ci viene a prendere: arriviamo al Tetamanu Village al tramonto. Su un pontile attiguo un vecchietto sta pescando: si procura la cena e il cibo per i suoi amici pesci napoleone: per farceli vedere ci dà appuntamento l’indomani alle 9.



Il sole è ormai tramontato, ci aspetta l’ultima cena a Fakarava. Il gruppo è ormai affiatato, chiacchieriamo e scherziamo sotto un cielo blu punteggiato di stelle.

17 Settembre: Fakarava-Rangiroa
Ultima mattina in questo paradiso, subito dopo pranzo dobbiamo partire: prepariamo i bagagli velocemente, per non sprecare alcun istante prezioso. Subito dopo colazione andiamo a visitare l’antica chiesa di Tetamanu, con l’altare di madreperla, ci aggiriamo tra le poche case di pescatori e i ruderi dell’antico villaggio, abbandonato a inizio secolo a causa di un tifone. Stiamo ancora immaginando come avrebbe dovuto essere l’isola allora, quando sentiamo un richiamo: il vecchietto della sera prima sta chiamando i pesci napoleone. Corriamo alla spiaggia, e vediamo il nonnetto con un tavolino pieno di pesce, acqua alle caviglie, e il pesce napoleone che prende i  pezzi di pesce dalle sue mani, con metà dorso fuori dall’acqua: incredibile!!



Dopo un po’ altra sorpresa: arriva una murena di un metro e mezzo: anch’essa prende la sua parte di pasto e si lascia accarezzare!!
Alla fine arrivano gli squali: murena e pesce napoleone se ne vanno!



E’ davvero sorprendente come questo anziano signore sia riuscito ad addomesticare queste creature marine così particolari!
Facciamo l’ultimo snorkeling, pranziamo e poi partiamo alla volta dell’aeroporto. Nel frattempo il cielo diventa plumbeo, e a metà traversata inizia a diluviare: siamo ben presto tutti inzuppati, e la pioggia non accenna a calare. Appena in vista della terraferma smette, saliamo sulla jeep che ci porta all’aeroporto, dove con grande rammarico ma anche tanta riconoscenza salutiamo Sané... Fakarava resterà sempre nei nostri cuori…
Arriviamo a Rangiroa a metà pomeriggio. Lì troviamo Alain, un signore francese con una gentilezza e un savoir faire esemplari. Ci accompagna alla Pension Bounty: un capolavoro di perfezione, ordine e pulizia, che ci fanno sentire subito a casa!(http://www.pension-bounty.com)
Partiamo velocemente a piedi alla volta del Pass sud, dove la sera spesso si avvistano i delfini. Restiamo fino a tramonto inoltrato, ma i delfini non si fanno vedere.



Quando arriviamo alla pensione è ormai buio ed è quasi ora di cena. Ci mettiamo a tavola con Alain e altre due coppie di italiani, con i quali ci scambiamo esperienze e impressioni.

18 Settembre: Rangiroa
Oggi siamo d’accordo di ritrovarci con gli amici di Reggio Emilia che sono in un’altra pensione, li raggiungiamo con la bici e ci avviamo verso Avatoru. Lì cerchiamo di organizzare la giornata andando alla Lagon vert. Dopo aver individuato il taxi boat al porto del villaggio, andiamo a far provviste a uno dei supermercati che troviamo per strada e partiamo. La laguna si rivela come una baia tranquilla, con una bella spiaggia bianca, che però è mal tenuta, un po’ sporca e piena di cani, fortunatamente non invadenti. Ci dedichiamo a una giornata di bagni e sole, pensando che vista l’assenza di spiagge sull’isola, potrebbero mantenere meglio questo angolo che, se fosse più pulito, sarebbe paradisiaco!
La sera torniamo alla pensione, dove ceniamo con i nuovi ospiti dei Alain: due coppie di ragazzi svizzeri. E’ bellissimo il momento della cena nelle pensione familiari, tutti intorno a un tavolo, dove si scambiano esperienze e culture diverse.

19 Settembre:
Oggi doveva essere la giornata dedicata allo snoerkeling nella pass, in realtà, viste le numerose ‘ferite di guerra’ sulle nostre gambe, decidiamo di dedicarci ad attività più tranquille: la mattina andiamo in bici alla ferme perlière Gauguin pearls (volendo fa servizio navetta gratuito da e per la pensione), dove una carinissima ragazza polinesiana spiega come nascono le perle. Grazie alla precedente visita a Tahaa e alle letture in materia fatte grazie ai libri del Tetamanu village, sono ormai espertissima e riesco a tradurre dal francese quasi in simultanea. Non resistiamo alla tentazione e alla fine della visita acquistiamo dei meravigliosi ciondoli in madreperla, che si riveleranno molto più belli di quelli che vedremo l’indomani al mercato a Papeete. Invece le perle della ferme perlière di Tahaa sono a nostro avviso più belle d economiche, quindi non ci pentiamo dell’acquisto.
Torniamo alla pensione e andiamo a pranzo allo snack che si trova alla pass sud, qui ci ritroviamo con una coppia di svizzeri e di italiani che abbiamo conosciuto da Alain, ormai ci sentiamo a casa. Mangiamo l’ultimo poisson cru e mahi mahi alla griglia e facciamo le immancabili quattro chiacchiere piacevolmente seduti sulla terrazza sopra il pass. Poi nel pomeriggio andiamo sulla spiaggia (libera) di fronte la Kia Ora: qui si fa uno snorkeling meraviglioso, abbiamo visto anche un’aquila di mare, oltre a numerosissimi pesci pappagallo: avvicinandosi piano piano si poteva anche sentirli ‘brucare’ il corallo!
Non capiamo come potessero, gli ospiti del Kia Ora, starsene ore negli idromassaggi dei bungalow, quando pochi a pochi metri dalla spiaggia c’erano tutti quei pesci… mah…
Oramai è il tramonto, salutiamo gli altri connazionali e torniamo al Bounty dove, come ultima cena  polinesiana, Alain ci ha preparato una deliziosa grigliata di pesce freschissimo. Facciamo le ultime foto alla tavolata e andiamo a dormire… domani purtroppo si torna a casa.

20 Settembre: Tahiti.

Puntuale la  mattina, dopo un’abbondante colazione, Alain ci riporta all’aeroporto. Ci dispiace partire, oramai il viaggio è praticamente finito.
Il volo parte puntuale, arriviamo a Papeete, lasciamo al deposito bagagli le valigie e partiamo con un truck (che fortunatamente non si fa attendere) alla volta del Marché municipal. Mi faccio indicare da una gentile signora polinesiana dove scendere e ci ritroviamo già all’ingresso del mercato. E’ veramente pittoresco, si trova di tutto, frutta, verdura, pesce, carne e… per la mia gioia, tanto artigianato e prodotti tipici: dalle borse fatte di foglie di palma, al monoi, alle conchiglie, parei, e tutti i souvenir che si trovano in ogni località turistica (t-shirt, posters…). Acquistiamo del monoi per gli amici, magliette ricordo e non so nemmeno trattenermi davanti ad un bellissimo copriletto rosso con i tipici fiori di ibisco bianchi… sarà un’impresa farlo entrare in valigia ma mi piace troppo. Riesco anche a farmi fare un po‘ di sconto dalla maman polinesiana che lo vende, perché il disegno che mi piaceva era rimasto solo sul copriletto in esposizione.
E’ ormai passata da un pezzo l’ora di pranzo, il mango e l’ananas che avevamo acquistato appena arrivati non placano più la fame, così andiamo al secondo piano dove troviamo un poco sano ma gustosissimo panino con una cotoletta di pesce. Il pomeriggio andiamo a cercare la signora che ci ha indicato la ragazza alla ferme perlière di Tahaa per far forare le perle.
Ci restano ancor poche ore… gironzoliamo nelle zone limitrofe finché, esausti, decidiamo di sederci su una panchina in place Vaiete dove, tra breve, dovrebbero arrivare le famose roulottes.



Queste infatti non tardano a comparire: ce n’è per tutti i gusti, cucinano carne, pesce, crèpes, piatti cinesi… Io mi regalo l’ultimo piatto (gigante!!!) di poisson cru, mentre Pier si fa tentare da un riso alla cantonese.
Finita la cena ci aspetta l’ultima avventura polinesiana: trovare il truck che ci riporti in aeroporto… Pier è un po’ preoccupato perché in tutto il tempo che siamo riamasti in zona non ne ha visto nemmeno uno, io sono sicura che ci sono, quindi non demordo. Stanchi di aspettare, chiediamo aiuto a una signora polinesiana di passaggio con la figlia. La gentilissima signora ci accompagna dallo stesso lato della strada dove siamo scesi, di fronte al mercato, dove quasi subito passa un truck. Mi spiega che deve fare il giro dell’isolato, quindi ritorna dalla strada parallela verso l’aeroporto: ecco perché non ne passava nessuno nel senso opposto. Ne nostro tragitto scopriamo che questi pittoreschi truck si fermano anche… a richiesta,  anche per fare rifornimento della immancabile Hinano ad un bar sulla strada, restituendo una bottiglia vuota: fortissimo!!
Siamo ormai in aeroporto, paghiamo la tariffa notturna e ci avviamo al deposito bagagli a prendere le nostre valigie.
Con le collane di conchiglie al collo e tanti tanti ricordi nel cuore, attendiamo il volo Air Tahiti Nui che ci riporterà a Parigi… Siamo pervasi da sentimenti contrastanti: da un lato la voglia di iniziare a vivere nella nostra nuova casa, la nostra ‘nuova’ vita insieme, dall’altro una nostalgia che fa stringere il cuore per tutti i luoghi e le persone che hanno contribuito a rendere unico e irripetibile questo viaggio: Ia orana Polinesia, non ti dimenticheremo mai!!


Luisa e Pierluigi




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Noiiii!
A Tahaa, nella ferme perlière 'love here pearl', pagata 120¤ perla a goccia qualità C, con pendaglio in oro bianco, 35¤ perle multicolor di circa 8-9 mm didiametro, 25 perle di 5 mm di diametro, le abbiamo fatte forare a Pepeete e poi ho fatto fare le montature in italia... Dovessi tornare indietro farei per tutte così...

5
Sono contenta che abbiate apprezzato la prima parte... ecco il seguito!!!



7 Settembre: Tahaa

La mattina ci alziamo presto perché dobbiamo partire per Tahaa, facciamo una veloce colazione, saldiamo gli extra e ci incamminiamo verso la barca: che malinconia, nonostante il tempo poco clemente e l’umidità delle giornate di pioggia, ci dispiace tantissimo partire! Lasciamo il motu con Anne Marie che ci saluta dal pontile…
Un breve volo ci porta all’aeroporto di Raiatea, dove ci attende il taxi boat mandato dalla pensione Au Phil du temps (http://www.pension-au-phil-du-temps.com). Mezz’oretta di traversata alla volta di Tahaa, e qui sul molo dopo poco arriva a prenderci Babette, con la jeep bordeaux. L’isola è completamente diversa da Maupiti, verdissima con un’acqua blu intenso.



Altri 10 minuti di macchina e siamo alla pensione: l’aria che si respira è proprio quella di casa, Babeth ci spiega cosa si può fare, ci fa vedere le bici e i kajak a nostra disposizione. Siamo alloggiati in un bungalow molto luminoso e pulitissimo, qui le zanzariere sono sulle finestre e non sul letto. Decidiamo il programma della giornata: la mattina visita alla ferme perlière suggerita da Babeth, il pomeriggio traversata in kajak al motu di fronte dove si trova il Tahaa Private Island.
Partiamo in bici verso la ferme (love here pearl, 290 Tahaa), che troviamo ben visibile grazie alla montagna di conchiglie con l’iridescente interno in madreperla che ci sono al lato della strada.



Ci avviamo a piedi con l’acqua sopra le caviglie fino alla fattoria: qui ci aspetta Adrienne, una gentilissima ragazza polinesiana che ci spiega con grande chiarezza tutte le fasi della produzione delle perle nere; chiediamo se ne possiamo vedere qualcuna per effettuare qualche acquisto: compriamo delle perle che faremo bucare a Tahiti da una conoscente consigliataci da Adrienne (One Pearl, 371 Boulevard Pomare). Pier ne acquista una fatta a goccia, con dei riflessi bellissimi, montata su pendaglio d’oro.. prima del matrimonio voleva regalarmi un anello, io ho chiesto di fare una permuta con una perla nera... e ne sono felicissima: la assocerò per sempre a ricordi preziosi!
Finita la visita e alleggerite le tasche torniamo alla pensione, dove ci aspetta il primo abbondante pranzo di Babeth. Conosciamo la coppia di francesi che soggiornano nell’altro bungalow, sono un po’ taciturni, ma si offrono di venire con noi in kajak al motu di fronte nel pomeriggio: che meraviglia, si è rivelato uno dei posto più belli che abbiamo visitato: acqua da sogno, palme e un giardino di coralli coloratissimo e pieno di vita, il più bello visto in Polinesia.



I due amici francesi ci fanno strada tra i coralli, trascinati dalla corrente di un piccolo pass. Facciamo lo slalom perché c’è bassa marea e alcuni coralli quasi affiorano dall’acqua, con molta attenzione non tocchiamo né appoggiamo i piedi e arriviamo indenni e affascinati in acque più tranquille. Poiché siamo senza asciugamani e il sole comincia a tramontare, ci avviamo felici verso la pensione, doccia e, dopo le immancabili foto ai tramonti su bora bora, andiamo a cena, dove Babeth fa di nuovo manicaretti irresistibili… e abbondanti!



9 Settembre : Tahaa

Oggi abbiamo in programma la gita al giardino dei coralli con la guida speciale di Phil, la giornata è nuvolosa e promette pioggia, ma Phil ci accompagna comunque, in acqua non c’è troppo freddo (!) e gli dispiace che perdiamo questa opportunità. Così partiamo con la barca alla volta del giardino dei coralli. Oggi c’è alta marea e quindi si passa più agevolmente, Phil ci mostra tanti pesci, un gruppo di anemoni con grandi pesci pagliaccio e una murena bianca. Peccato ci sia freddo e tutto il giardino è pieno di americano poco rispettosi che camminano sui coralli con le pinne: che sdegno! Come si può permettere di mettere le pinne, in un posto dove ci si muove a malapena! Stanno facendo dei disastri!!!
Terminata l’interessante escursione, saliamo in fretta in barca, io mi siedo sul fondo per non sentire il vento, il tempo peggiora ancora e comincia a piovere… sembra di essere sulle nostre montagne!
Torniamo alla pensione, dove ci aspetta la materna Babeth che ci manda di corsa a fare una doccia calda, visto che è gia quasi pronto: oggi per noi ha preparato un menù italiano con la pasta (delizioso). Nel pomeriggio il tempo migliora ed esce il sole, decidiamo quindi di fare una bella biciclettata sul perimetro dell’isola in compagnia di una ragazza della Nuova Caledonia che è in vacanza alla pensione. La nostra amica si presta a farci da guida, insegnandoci i nomi degli alberi che producono frutti commestibili, ci insegna ad aprire (con le mani) un cocco in modo meno… fantozziano rispetto a quello che facevamo noi, insomma, da oggi pomeriggio ci fa sentire un po’ più… polinesiani. Anche questa giornata ci lascia dei ricordi indelebili: i sorrisi dei bambini che incontriamo per la strada, la cortesia delle persone, i sapori esotici di frutti mai visti…



Nella pensione arrivano la sera una famiglia di francesi con bimbi piccoli e una coppia di italiani in viaggio di nozze, con i quali pianifichiamo una nuova traversata in kajak verso il giardino dei coralli per l’indomani mattina. Phil ci raccomanda di non fare tardi per non perdere l’aereo… infatti il pomeriggio successivo ci aspetta il volo per Bora Bora.

10 Settembre: Tahaa-Bora Bora

La mattina è dedicata alla terza visita al giardino dei coralli: oggi il tempo è meraviglioso, i colori dell’acqua sono incredibili! Questa volta la nuotata non lascia solo un segno nel cuore ma anche… sulle nostre gambe: la corrente è piuttosto forte, e una piccola distrazione basta per farci urtare con le gambe contro i coralli…non li danneggiamo mettendoci sopra i piedi ma in compenso usciamo dall’acqua insanguinati (ma non doloranti), e ancora oggi portiamo ben visibile sulla pelle il ricordo del giardino dei coralli di Tahaa…
Torniamo appena in tempo per l’ultimo pranzo della dolce Babeth, un caffè al volo e Phil ci accompagna al Taxi boat. Anche questa volta lasciamo l’isola con un nodo alla gola: Tahaa resterà nel nostro cuore, con la gentilezza di Phil e Babeth, che hanno saputo davvero farci sentire a casa: la nostra riconoscenza nei loro confronti è grandissima... E di nuovo ci troviamo a lasciare un'isola con un nodo alla gola.
Non attendiamo trepidanti il volo per Bora: sappiamo che molto probabilmente quest’isola non avrà nulla a che vedere con Mautpiti e Tahaa.
In aeroporto ri-incontriamo gli amici che avevamo incontrato a Maupiti, anche loro diretti verso Bora. Probabilmente il destino non vuole che lasciamo l’isola, infatti ci fanno imbarcare sull’aereo sbagliato (nonostante avessi chiesto conferma prima di salire!), e appena seduti l’altoparlante ci chiama e ci fa scendere… ci attende la ragazza del check-in con un sorriso disarmante, un ‘pardon’… e tutto è sistemato: certo non avevamo voglia di partire, ma nemmeno di tornare direttamente a Papeete!!!!!
Il  tempo comincia a peggiorare, e quando arriviamo Bora Bora è coperta dalle nuvole e la leggendaria laguna ci fa solo intuire i sui fantastici colori a causa del cielo grigio.
Scendiamo dall’aereo, recuperiamo i bagagli e cerchiamo il personale del Novotel, non c’è nessuno, non ci resta che imbarcarci sull’unico aliscafo che va verso l’isola. Ci prepariamo a un biglietto salato, invece a Vaitape troviamo il pulmino del Novotel che ci aspetta, ritira il voucher e non dobbiamo aggiungere nulla per il transfer in aliscafo…per fortuna!
L’isola si rivela purtroppo vicina alle nostre aspettative: sporca, trafficata, non ci sono più i sorrisi delle persone ad accoglierti… siamo un numero, pensiamo, dei turisti da spennare… e ci mancano gia Camille, Anne Marie, Phil, Babeth e le pensioni familiari. Nel frattempo arriviamo all’hotel. E’ carino, la reception, la piscina, il bar e il ristorante sono sulla spiaggia, invece per arrivare alle camere bisogna attraversare la strada e entrare nel giardino dove si trovano dei gruppi di una decina di camere disposte in edifici di due piani. La camera è spaziosa e pulita, troviamo in omaggio della vaniglia… Ritrovarci sotto un soffitto in muratura ci rassicura un po’, anche se preferiamo ancora l’atmosfera familiare delle pensioni, nonostante a volte l’umidità (quando c’era brutto tempo a Maupiti), l’acqua fredda e i gechi in camera (che si sono rivelati simpaticissimi) …
Decidiamo di vivere questi giorni a Bora Bora con i ritmi ‘da spiaggia’ di un viaggio di nozze più classico, godendoci il mare, gli sdrai e il dolce far niente: ripensandoci nei giorni precedenti abbiamo fatto mille cose, sempre curiosi di vedere nuovi posti e fare nuove esperienze... insomma, tutto tranne honeymooners tradizionali!
Ormai è ora di cena, usciamo un po’ per trovare un posto carino per mangiare, ma non troviamo nulla che sembri corrispondere ai prezzi esposti nei menù, così decidiamo di tornare in albergo e optiamo per una cena à la carte…

11 Settembre: Bora Bora

Visto lo stato ancora pietoso delle ferite da corallo, per oggi decidiamo di rimanere fuori dall’acqua (sforzo eroico!!) per far cicatrizzare un po’.
La mattina facciamo una passeggiata a piedi verso punta Matira: oggi il tempo è bello, il mare regala i suoi colori da favola, e ci fa capire perché Bora è così famosa: non serve andare sui motu per trovare un’acqua da sogno, qui è color turchese a perdita d’occhio!
Ci rechiamo poi da Chez Robert e Tina, (in fondo alla stradina dove si entra all’Intercontinental) per prenotare l’escursione del giro dell’isola. Troviamo una vecchietta gentilissima che prende i nostri nomi e ci dice che se ci saranno altri partecipanti ci chiamerà in hotel e partiremo l’indomani… tempo permettendo. Non ci chiede alcun anticipo, così in caso di pioggia non perdiamo i soldi: davvero onesta!!!
Dopo un pranzo a base di Mahi Mahi e poisson cru allo snack Matira, unico in zona con prezzi ‘decenti’, ci rilassiamo nella spiaggia dell’hotel fino al tramonto.
La sera andiamo a cena a Le Bounty, nonostante i giudizi favorevoli del forum, non abbiamo trovato la cena entusiasmante. Andiamo poi in hotel perché per la serata è sono programmate le danze polinesiane delle maman… che carine! Davvero dolcissime queste nonne che ballano al suono degli strumenti tradizionali!



 12 Settembre: Bora Bora

Puntuale la mattina arriva a prenderci in hotel la jeep del Chez Robert e Tina, la giornata promette bene, nonostante qualche nuvola qua e là. Ci imbarchiamo con un simpatico ragazzo polinesiano  con due francesi e due ragazzi svizzeri che stavano facendo il giro del modo…
Ben presto il sole comincia a splendere e a regalare i magici colori della laguna, ecco perché Bora Bora è chiamata la perla del pacifico… Prima tappa è il bagno con le razze: che bello, sono morbidissime e curiose, ci nuotano quasi addosso! Nel frattempo arriva una barca carica di turisti, leviamo l’ancora e andiamo verso luoghi più tranquilli (questo è il motivo per cui abbiamo scelto chez Robert e Tina… le escursioni sono fatte con pochissime persone).
Tappa successiva è il bagno con gli squali. Inizialmente né io né la ragazza svizzera volevamo scendere, (un po’ per principio e un po’ per timore) ma poi abbiamo cambiato idea, visto che sembravano ‘tranquilli’! Altra esperienza bellissima! Sembra impossibile poterli vedere da così vicino. Ancora con l’adrenalina a mille, partiamo alla volta di un motu paradisiaco per fare un po’ di foto, un po’ di scatti e proseguiamo il giro della laguna verso un altro motu privato, passando davanti ai numerosi resort con overwater. Questa volta il motu si presenta diverso dal solito, è una collina, così ci inerpichiamo a vedere il paesaggio indimenticabile dei mille blu della laguna di Bora Bora… Fantastico! Pensiamo che semmai avessimo la possibilità di fermare il tempo, vorremmo che fosse su questo motu disabitato.



Ci aspetta un delizioso picnic a base di frutta, poisson cru, una specie di patate al cartoccio… delizioso!
Facciamo una piccola siesta sugli sdraio in alto, sulla cima della collina, poi scendiamo con gli altri a fare snorkeling vicino alla spiaggia: lì c’è un piccolo giardino di coralli presto arrivano altre due razze, curiose e socievoli.
A malincuore lasciamo questo paradiso per andare a vedere l’acquario di Bora Bora, che ci delude un po’… non ci sono tanti pesci e colori come a Tahaa… speriamo che quel giardino non sia rovinato nel corso degli anni come questo…
Ormai il sole sta tramontando, la nostra guida ci riporta all’hotel direttamente via mare, dal pontile. Arriviamo sotto gli sguardi un po’ invidiosi dei numerosi connazionali perennemente in spiaggia… ma la giornata non è finita: questa sera ci aspetta lo spettacolo delle danze polinesiane in hotel: che ritmi, ripensiamo agli ammutinati del Buonty, chissà che impressione devono aver fatto questi balli dopo mesi e mesi di navigazione…
Ancora con la musica degli strumenti polinesiani, torniamo alla nostra camera, domani ci aspetta l’ultima giornata da ‘turisti’ pigri a bora Bora

13 Settembre: Bora Bora

Infatti la mattina ci dirigiamo, armati di letture e asciugamani, verso punta matira, la spiaggia indubbiamente più bella dell’isola (e di tutte quelle delle isole viste fino ad ora).



Trascorriamo la mattina prendendo il sole, poi una nuvola dispettosa porta un improvviso temporale: visto che è mezzogiorno ci dirigiamo allo snack Matira, dove, mentre cala la pioggia, assaporiamo hamburger con mahi mahi e patatine fritte.
Nel pomeriggio affittiamo due bici al noleggio di fronte al nostro hotel, il più economico per mezza giornata, e ci dirigiamo verso Vaitape.  Purtroppo allontanandoci da punta Matira l’aspetto trascurato dell’isola non migliora, e così non cala il traffico delle auto che ci sorpassano in continuazione. Arrivati al villaggio (circa 1h e mezza), approfittando dell’ufficio postale ho imbucato le cartoline e abbiamo fatto la spesa in un supermercato (chin lee), ben fornito (il migliore dall’inizio della vacanza), tanto che acquistiamo provviste per la cena… in camera dell’ultima sera: fragranti baguettes, mango (finalmente troviamo dei manghi a prezzi accettabili!), affettati e formaggio. E l’immancabile succo di goyave, frutto conosciuto a Tahaa grazie alla nostra amica della Nuova Caledonia, che ancora oggi ci manca…
Dopo la cena… in camera, prepariamo i bagagli: domani abbiamo il volo per Fakarava: sono felicissima, secondo le mie previsioni, questa dovrebbe essere l’isola che ci resterà nel cuore!



6
Il nostro viaggio di nozze in Polinesia francese (MAUPITI, TAHAA, BORA BORA, FAKARAVA, RANGIROA)

Questo è il racconto del viaggio fatto dal 3 al 24 Settembre 2007.
Un grande ringraziamento a Irene e a tutto lo staff di Kia Ora viaggi, che ha così bene saputo interpretare (e accontentare!!) i nostri desideri: il viaggio si è dimostrato perfetto!!

3 Settembre : Verona-Los Angeles- Papeete
La sveglia suona alle 4.30 am per partire per il tanto desiderato viaggio in Polinesia. L’entusiasmo è grande, leggo, guardo documentari da più di un anno, chissà se le isole saranno come ce le immaginiamo! Il volo Verona Parigi operato da Air France è puntuale, a Parigi dobbiamo ritirare i bagagli per poi imbarcarli sul volo Air Tahiti Nui, dal quale li ritireremo a Papeete, soluzione estremamente comoda, visto il poco tempo dello scalo a Los Angeles.
All’imbarco già ci offrono un piccolo assaggio di Polinesia: un Tiaré in bocciolo, che ci inebrierà per tutta la prima parte del viaggio con il suo profumo. Le prime 12 ore passano in fretta, siamo ancora stanchissimi per il matrimonio, negli ultimi giorni abbiamo dormito solo 4-5 ore a notte: le poltrone dell’aereo sono provvidenziali. Tra una dormita e l’altra guardiamo film e documentari della Polinesia e leggiamo la mitica Lonely Planet. Dopo un veloce transfer a Los Angeles, durante il quale prendono le impronte e fanno una foto digitale, saliamo di nuovo sull’aereo e presto ci addormentiamo con il profumo di un altro Tiaré… Il volo passa in un lampo, quando ci svegliamo siamo quasi a Papeete… l’adrenalina comincia a farsi sentire, nonostante le tante ore di volo sulle spalle!
Non dimenticherò mai l’emozione provata nello scendere dall’aereo: la carezza dell’aria tropicale, la musica del piccolo gruppo di polinesiani che con Ukuele e chitarre accolgono i nuovi arrivati: stavo per commuovermi!


Cerchiamo l’agente di Tekura travel, che ci consegna i voucher e una profumata collana di Tiarè. Dopo qualche minuto arriva la navetta che ci porta all’Airport Motel, che si trova giusto dietro l’aeroporto: soluzione comodissima per un solo pernottamento vista la vicinanza con l’aeroporto. L’hotel è semplice ma pulito e confortevole, dormiamo solo qualche ora infatti alle 6.00 abbiamo il volo per Maupiti.

4 Settembre: Maupiti
Partiamo con una bellissima alba, il volo fa scalo a Raiatea, dove piove, mentre quando arriviamo a Maupiti splende un bel sole: per fortuna!!
Troviamo presto il cartello del Kuriri (http://www.maupiti-kuriri.com/visite.htm), con Camille che, con una coppia di francesi e una di ragazzi romani in viaggio di nozze, ci porta con la barca al motu Tiapa'a. Lì ci accoglie Anne Marie, che ci offre un succo di frutta nella caratteristica sala da pranzo, un faré che ha come pavimento… coralli! Intanto Camille ci fa vedere una carta di Maupiti e ci spiega cosa si può fare: decidiamo di fare un giro sull’sola il giorno successivo, mentre nella giornata presente decidiamo di goderci il nostro bel motu: davanti alla spiaggia del Kuriri c’è una bellissima spiaggia di sabbia bianca, con tante conchiglie (tridacne principalmente), e subito dopo una laguna bassa piena di coralli e pesci colorati.
Intanto Anne Marie ci accompagna al faré Ovale, un bellissimo bungalow in stile polinesiano molto spazioso, con un bel lettone con zanzariera e un salottino decorato con tessuti coloratissimi e fiori freschi di Tiaré e ibisco. Il bagno con il pavimento di coralli è carinissimo, sentiamo che trascorreremo qui delle giornate indimenticabili.
Il resto della mattinata ci dedichiamo allo snorkeling e, all’ora di pranzo, ci lasciamo coccolare dalla deliziosa cucina del Kuriri. Dopo pranzo ci assale un sonno terribile e, complici i cuscinoni sulla terrazza sulla laguna, facciamo una bella dormita. Nel pomeriggio facciamo ancora snorkeling e andiamo, come ci ha consigliato Camille, sul reef: che spettacolo le onde che si infrangono sui coralli! La sera ceniamo tutti insieme, italiani e francesi, allo stesso tavolo, serviti da una dolcissima ragazza polinesiana. Ci scambiamo emozioni e avventure, e raccogliamo informazioni utili sulle prossime isole che visiteremo. Alle 9 tutto il gruppo si ritira, qui in Polinesia si va a letto presto!

5 Settembre: Maupiti
Oggi la giornata è grigia e ventosa, decidiamo così insieme ai ragazzi di Roma di rimandare la visita all’isola, mentre i francesi coraggiosi si avventurano comunque.
Io e Pier decidiamo di andare a fare il giro del motu muniti di k-way e macchina fotografica. A metà strada ci viene sete, decidiamo di provare ad aprire un cocco, secondo le indicazioni dateci dai nostri amici la sera precedente. L’impresa si rivela tutt’altro che semplice, ma alla fine, dopo esserci impegnati entrambi e riso un sacco, riusciamo a bere il delizioso latte!
Arriviamo alla punta estrema del motu, dove c’è una bellissima spiaggia sabbiosa che dà su Maupiti… peccato che il tempo sia così grigio, con il sole deve essere meravigliosa!
Ci incamminiamo verso la seconda parte dell’isola, e inizia una leggera pioggerellina tropicale. Le cose si complicano visto che la spiaggia non si riesce più a percorrere a piedi ma bisogna camminare nell’acqua: siamo proprio comici: scarpe da tennis in mano, pantaloni avvolti sopra al ginocchio e k-way. Arriviamo fino a un nuovo tratto di spiaggia percorribile, qui la laguna è sabbiosa, deve essere meraviglioso con il sole! (Siamo nei pressi delle pensioni Rose des Iles e Papahani). La pioggia non smette, così al pontile del Kuriri terminiamo la  nostra passeggiata, percorriamo il sentiero che attraversa il motu e arriviamo al bel giardino tropicale dove si trova la pensione.
Nel pomeriggio non smette di piovere, così restiamo al Kuriri fino a ora di cena, quando ci ritroviamo con tutti gli altri intorno alla tavola.

6 Settembre: Maupiti
Alle 6 Pier si sveglia ed esce per fare le foto con le bellissime luci dell’alba, tempo cinque minuti e torna a chiedere il mio aiuto di… dog sitter: i due cani della pensione, con una irrefrenabile voglia di giocare, gli stavano leccando tutti gli obiettivi. Così mentre Pier fotografa, io gioco con loro, nel frattempo ci incamminiamo verso il pass, completando il giro del motu che il giorno prima eravamo stati costretti ad interrompere. Si intravede anche Bora Bora, ci sono dei colori magnifici e il pass regala immagini stupende.


Scopriamo una baia con un fondale ricco di coralli, vorremmo tornare nel pomeriggio per fare un po’ di snorkeling sperando che il tempo sia clemente. Ritorniamo al Kuriri passando all’interno, con la guida dei cani che conoscono il sentiero, e facciamo colazione. Alle 9.30 Camille ci aspetta alla barca e ci dà un passaggio sull’isola.


Qui noleggiamo le bici e ci dirigiamo verso destra, direzione spiaggia Tereia, l’unica sull’isola principale. Ci colpiscono le persone sorridenti, la quantità di fiori che c’è nei giardini: che meraviglia! Il sole va e viene, ci sono un pò di nuvole quando arriviamo alla spiaggia, ma decidiamo di fare snorkeling lo stesso. Il fondale è sabbioso, con dei coralli qua e là.
Per pranzo abbiamo preso delle banane, aperto un cocco (questa volta più velocemente), e mangiato un po’ delle provviste portate dall’Italia, un po’ di regime dopo le abbuffate al Kuriri ci fa bene! Inforchiamo di nuovo le bici, verso un ripida salita che facciamo spingendoci, mentre poi ci gustiamo la discesa frenando con queste strane bici che rallentano solo spingendo i pedali all’indietro. Compriamo dell’acqua fresca alla boulangerie, quindi andiamo al molo dove ci aspetta Robinson, un ragazzo che lavora al Kuriri. Ci propone di fare un giro nel pass con il motoscafo: ovviamente accettiamo, affascinati (e un po’ intimoriti) dalla forza delle onde e delle correnti… Qui capiamo perché molti stanno male sul Maupiti express!
Tornati sulla terraferma, corriamo a prendere pinne, maschera e boccaglio, e andiamo a fare snorkeling nella baia: che bello, a causa della corrente ci sono tantissimi pesci colorati e coralli!
La sera, stanchi e felici, ci ritroviamo per l’ultima cena al Kuriri, che triste!



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Patchwork / Re: ELENCO CONSIGLI PER LA PARTENZA
« il: 19 Luglio 2007, 15:11:04 »
ATTENZIONE AI LIQUIDI NEI BAGAGLI A MANO!!!

Ho letto in uno dei post che metterete la crema nel bagaglio a mano? Va bene solo se della capacità sotto i 100ml, in un sacchetto richiudibile trasparente (o pochette trasparente;-), a me l'hanno sempre accettata!).
Ricordatevi che recipienti contenenti liquidi, creme, gel (anche mascara e make up vario) sopra i 100ml vengono sequestrati al check in. Ed è davvero un peccato! Tutti i liquidi (acqua, liquori, profumi...)acquistati dopo il check sono invece ammessi.

Ulteriori info qui:
http://www.sea-aeroportimilano.it/it/servizi/prepararsi/index.phtml?mod=bagagliomano&to=sx_infoviaggia

Lu

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Patchwork / Re: Appena tornata
« il: 13 Luglio 2007, 17:34:07 »
Grazie delle info!Chiare ed esurienti!!!

Lu



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Patchwork / Info varie...
« il: 11 Luglio 2007, 18:45:17 »
Ciao!
Che bello, faremo un percorso molto simile!! Nelle stesse pensioni!
Volevo chiederti un po' di informazioni:
- Quali escursioni hai fatto a Maupiti con il Kuriri? Le consigli? Quanto costano?
- Avevate la mezza pensione nelle diverse isole? Avete posti carini da consigliare dove andare a mangiare oltre a quello di Bora Bora?
-Al Tetamanu siete stati al village o al Sauvage?
-Ci sono internet point dove mandare mail? Nelle pensioni ci si può connettere?

Ti chiedo questo perché nei nostri viaggi per il mondo ci appoggiamo spesso a Internet per comunicare a casa... costa moooooolto meno!!! ;)

Grazie!!!

Ciao!
Luisa

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Patchwork / lista oggetti
« il: 04 Giugno 2007, 21:55:07 »
Borraccia e/ borsa temica per le escursioni...

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Racconti di viaggio / che bello!
« il: 22 Ottobre 2006, 21:32:58 »
Sono molto contenta che sia andato tutto bene!
Vorrei chiederti un paio di informazioni: con chi avete prenotato l'escursione alla laguna blu? A che prezzo?
E Lo snorkeling alla pass Tiputa?

Grazie mille!! :)

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Patchwork / Rurutu
« il: 02 Ottobre 2006, 22:42:10 »
Ciao Kia Ora, che bello sei riuscita a tornare!
Ci dici qualcosa in più su Rurutu? Sei stata in una pensione? E' difficile vedere le balene?

Stavo proprio valutando di metterla nel mio itinerario...

Infine... quanto tempo si deve conteggiare per arrivarvi?

Grazie ancora di tutti i tuoi indispensabili consigli!!

Luisa :D

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Patchwork / orari voli settembre 2007
« il: 22 Agosto 2006, 13:53:52 »
Ciao a tutti!
Grazie delle mille info utilissime che date in questo forum!
Sto cercando di organizzare il viaggio che farò in Polinesia nella prima metà del mese di settembre 2007: sapete da quando posso trovare gli orari dei voli aggiornati ( e quindi prenotare!!) di Air Tahiti? Air New Zeland? Air Tahiti Nui?

Grazie mille!!  :)

Lu

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