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Diario di un povero.....sognatore!!!!
braccobaldo:
Caro Diario,
ultimamente abbiamo parlato poco di mamma Polinesia Non credo di averti annoiato ma probabilmente ti avrò un po' incupito Comunque oggi si torna al nostro racconto di viaggio Ho trascorso la prima notte a Taha'a cullato dalle forti ma delicate braccia del mare A proposito, dicono che La Pirogue abbia chiuso Spero con tutto il cuore non sia vero perché quelle piccole onde con le loro dolci vocine sono certo mi stanno ancora aspettando Il risveglio è indescrivibile come sembrerebbe essere ogni momento di questo viaggio Apri gli occhi, il rumore del mare in sottofondo ormai fa parte di te, ha sostituito il battito del tuo cuore. Prima di alzarti fai dei grossi respiri in modo da fare arrivare alla tua anima i profumi che riempiono la nostra camera E' ora di aprire la grande finestra ai piedi del nostro letto Di fronte sembra esserci una cartolina, oppure una delle stupende foto che riempiono i cataloghi delle agenzie di viaggio.
Questo rituale c'è stato ogni mattina ed è stato per noi naturale adeguarsi alla "lentezza" di questa vita Abbiamo vissuto quei pochi giorni cercando di coglierne ogni attimo Ci soffermavamo su ogni cosa, ogni fiore, ogni pianta ogni albero sembrava essere diversa dalle altre e così ci fermavamo ad ammirarla Se adesso qualcuno mi chiedesse se sotto il palazzo di casa mia ci sono degli alberi avrei difficoltà a rispondergli Non so quante volte mi sono accorto di bei paesaggi naturali quando erano diversi anni che quotidianamente gli passavo davanti Come ho già detto non sono in grado di tenere i ritmi di questa società o forse è più corretto affermare che sono io che non ho intenzione di tenerli Diciamo che sono un tipo "Slow"........
braccobaldo:
....purtroppo in questa realtà devo impormi di essere "slow"; non mi riesce naturalmente come invece è accaduto nella breve parentesi polinesiana Ovviamente ciò è dipeso dal fatto che lì non corre nessuno o meglio non corrono appresso a nessuno La maggior parte degli sfortunati che condividono la mia terra invece non fanno altro che correre, affannarsi, sbrigarsi, cercare di essere sempre primi in una gara che nessuno ha realmente organizzato e che, soprattutto, non riconosce premi. Ammetto che quando non sono concentrato cado anch'io in questo trabocchetto ed incomincio a correre quando poi ad un certo punto, mi sveglio, e mi rendo conto che sto sudando senza motivo Come ho già detto quello che mi fa incazzare è il dovermi ricordare di vivere il maggior numero di attimi della mia vita mentre il mio desiderio è che ciò avvenisse con naturalezza La mia prima sera a La Pirogue, mentre mia moglie stava riposando, sono andato da solo a prendere un aperitivo, se così si può chiamare un bicchiere di vino accompagnato a dell'ottimo cocco di annata Ebbene ho trascorso una mezz'oretta in solitudine godendomi lo stravagante abbinamento mentre contemplavo gli affascinanti movimenti dei grandi gechi che tappezzavano il piccolo bar Uno dei più bei ricordi di questo viaggio è stato il fatto che nel momento in cui decidevo di fare un qualcosa non c'era in me l'assillante preoccupazione di cosa avrei dovuto fare dopo, o peggio, appresso a chi avrei dovuto correre Ad eccezione delle visite organizzate, come ad esempio nella fabbrica di vaniglia di Taha'a, tutto il resto del viaggio è stato all'insegna dell'improvvisazione Come ho già detto abbiamo cercato in tutti i modi di "viverla" la Polinesia evitando di incorrere l'errore di "visitarla" Seguendo questa logica abbiamo deciso di pernottare in delle guesthouse o comunque in delle strutture dove si potesse avere un rapporto diretto e forte con i gestori Lo stesso Giuliano del hotel La Pirogue era una persona molto presente e disponibile con il quale faceva sempre piacere scambiare le proprie impressioni Quando penso al "vivere" la Polinesia mi vengono subito in mente i pranzi indimenticabili al piccolo ristorante Teanuanua di Fakarava Il gestore sembrava Sandokan con il pareo Un simpaticone che ti faceva sentire come se stessi mangiando a casa tua La location indescrivibile come la bontà dei piatti che servivano Qui abbiamo mangiato due volte ed in entrambi i casi ci siamo fermati almeno due ore nonostante avessimo ordinato due o al massimo tre piatti Mi chiedo se ci sarà modo di rivisitare questo posto dove la felicità è in grado di durare più di qualche attimo; riesce a durare delle ore Ma quanto sono cojone? C'è un posto dove sono sicuro che staro bene ma non ci vado? Non è detto che devo andarci tutta la vita, non sta scritto da nessuna parte Dovrei partire e basta Dovrei fare semplicemente quello che la vita ci chiede ogni giorno, VIVERLA Potrebbe anche essere che dopo un mese voglia cambiare aria, ma questo non lo potrò mai sapere se prima non ci sarò andato Basterebbe vendere la casa e certamente potrei creare le basi in questo od altri luoghi simili; lo penso ma non lo faccio Ci sono tanti e buoni motivi a tenermi in Italia ma come ho già ripetuto altre volte sono attimi passeggeri Lì gli attimi si possono calcolare con l'orologio Ho parlato di felicità ma non ho specificato il significato che ha per me questa parola.......
braccobaldo:
.....pensare in questa società di aver raggiunto o poter raggiungere una felicità assoluta lo ritengo non tanto un pensiero utopico quanto un atto di grandissimo egoismo in quanto significa che abbiamo abbassato la testa in modo da non vedere tutto il dolore che ci sta circondando Comunque non mi dilungo su questo argomento perchè sarebbe molto facile fare della retorica spicciola Vorrei chiuderlo con un pensiero di W. Allen, non mi ricordo di quale film, nel quale affermava che lui non avrebbe potuto essere felice finchè ci fosse stato anche un solo uomo sulla terra in condizione di sofferenza E' ovvio che il fatto che non ci sia una felicità con la F maiuscola non significa che non possiamo raggiungere dei momenti di benessere Alla fine viviamo per questo, per stare bene Ognuno poi decide come stare bene La storia della nostra società ci sta rappresentando una felicità "limitata", che quindi non è accessibile a tutti. Anzi, sembrerebbe quasi esserci un rapporto inversamente proporzionale tra la mia felicità e quella degli altri Ergo, io per stare bene devo far stare male qualcun'altro che in un certo modo dovrà sacrificare il suo benessere per me Il crescente concentramento delle ricchezze del nostro pianeta nelle mani di sempre più poche persone ne è la manifestazione più eclatante Questa visione sembrerebbe non fare una piega se non fosse che da alla felicità un valore materiale, terreno Non potrebbe essere altrimenti in una società consumistica che fa dell'apparire uno dei suoi perni centrali Il problema nel vedere nel possesso di in un semplice oggetto il raggiungimento del proprio piacere sta nel fatto che quell'oggetto in futuro non sarà più in grado di farmi provare quell'emozioni, quelle sensazioni Per essere più preciso sto parlando di tutti quei beni che la società ogni giorno quasi ci "costringe" a comprare in quanto da essi sembrerebbe dipendere il nostro ruolo al suo interno: vestiti, scarpe, gioielli, cellulari, auto, case, etc.... E' ovvio che molto spesso comunque il mio star bene è correlato ad un oggetto, ma questo non significa che ne devo essere il proprietario In Polinesia sono stato bene ma non ho mai pensato di comprarmi un atollo ed anche se potessi mai lo farei Averlo tutto per me sono convinto non mi renderebbe felice almeno che non ho deciso di essere un eremita Sto ancora più bene quando condivido questo mio stato d'animo Un buon bicchiere di vino è ancora più buono se degustato con altri Un bel tramonto è ancora più bello se goduto in compagnia L'importante però è avere la compagnia giusta Non nascondo che sono poche le persone che meriterebbero di venire con me in Polinesia, la maggior parte sono sicuro non ne saprebbero comprendere la reale bellezza che si nasconde dietro i bellissimi paesaggi Da quest'ultimo pensiero è facile notare che il mio star bene è legato a cose molto semplici ed accessibili in grado comunque di regalarmi i famosi attimi di felicità Le sensazioni più forti vengono comunque dagli "esseri animati" Non ho specificato le sole persone perchè anche quella categoria che noi chiamiamo "animale" è spesso in grado di farmi trascorrere dei bei momenti Non sono un grande sostenitore dell'essere umano, anzi ogni giorno che passa la mia acredine nei suoi confronti cresce Quando penso ai disastri che in tutti questi secoli ha compiuto e continua a compiere non solo verso i suoi simili ma più in generale verso il pianeta Terra sento in me crescere dei sentimenti diciamo "razzisti" E' un assurdo ma sento di essere razzista nei confronti della mia razza......
braccobaldo:
......E' giusto fare un distinguo al suo interno perchè ovviamente non è possibile includere le più grandi vittime del suo (riferito all'essere umano) egoismo: i bambini La loro ingenuità, innocenza, spensieratezza sono le più rigogliose fonti alla mia felicità Le giornate che iniziano con un caloroso e spontaneo abbraccio di mio figlio hanno per me un sapore diverso Sono le uniche persone di cui ti puoi fidare ciecamente
La loro gioia nel vivere tutti i loro attimi di vita la ritengo come un eterno promemoria per noi adulti imbarbariti Nonostante loro sono li a ricordarci, tutti i santi giorni, come vivere la vita e cosa ricercare in essa noi, non solo li evitiamo, ma cerchiamo addirittura di portarli nel nostro mondo il prima possibile Non capisco se lo penso realmente per il bene di lui, mio figlio, o se invece è solamente un ulteriore forma del mio insaziabile egoismo il pensare di portarlo in Polinesia a vivere la sua Vita E' un sogno che ricorre sempre più spesso quello di svegliarci la mattina, uscire dalla nostra piccola baracchetta di legno e fare colazione sul nostro piccolo giardino ascoltando la musica del mare........
braccobaldo:
.......il sole affacciandosi sulla nostra casa comincia a scaldare il nostro ombrellone fatto con le palme degli alberi di cocco L'odore di baguette riscaldata ci invita ad infilzare i nostri coltelli nelle colorate marmellate fatte da mia moglie Oggi ne abbiamo una di mango ed una di frutto della passione Non è finita qua perchè mia moglie ha deciso di deliziarci con delle crepes al latte di cocco sulle quali io e mio figlio spalmiamo un tipico prodotto del luogo: nutella Tra tutti questi profumi che provengono sia dal nostro tavolo che dall'esterno fa una certa fatica ad emergere l'odore del caffè che comunque accompagna ogni giorno i nostri risvegli Durante tutta questa attesa mio figlio è stato con il nostro cane Flame a correre sulla piccola lingua di spiaggia che unisce il nostro patio al mare Uscito il caffè ci sediamo tutti e quattro, anche Flame ha il suo posto per la colazione, ed iniziamo a godere di questo rituale mattutino Il guardare mio figlio e Flame che anche a tavola riescono a giocare e il guardare gli occhi di mia moglie che a sua volta cerca i miei sono due immagini che producono una sola grande sensazione di Serenità.......
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